cronaca

Vicenda Viola Reggio-Nuova Cestistica Barcellona, a processo ex dirigenti

Sarà il processo a stabilire se gli ex dirigenti della Viola Reggio Calabria sono responsabili, e a che titolo, di truffa e false comunicazioni sociali, come denunciato dal barcellonese Aurelio Coppolino, che aveva comprato la società di basket nel 2018. Il vaglio preliminare si è infatti chiuso con il rinvio a giudizio di tutti gli indagati, che adesso dovranno difendersi davanti al Tribunale di Reggio: l’ex presidente Raffaele Monastero, l’ex consigliere delegato Francesco Terranova, gli ex soci e amministratori di fatto Cesare Giovanni Muscolino e Giuseppe Campisi.

Il processo comincerà il prossimo 9 maggio, come stabilito dal giudice per l’udienza preliminare Vincenzo Quaranta, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Andrea Sodani. Coppolino è parte civile, assistito dall’avvocato Diego Lanza. Secondo la Procura il direttore marketing sarebbe stato indotto in errore dagli indagati che non lo avrebbero informato “in ordine alla reale consistenza delle passività della società, determinando l’acquisto dell’intero capitale sociale al prezzo di 900 euro, senza manlevare la società dai debiti maturati nei confronti della Città metropolitana di Reggio Calabria per 825mila euro e del Comune di Reggio Calabria per 112mila euro”, è cristallizzato nell’Accusa.

Il procedimento nasce dall’esposto presentato appunto da Coppolino, allora amministratore unico ed in precedenza – dal 2010 al 2015 – direttore marketing e comunicazione in Serie A col Basket Barcellona ed Orlandina Basket. Coppolino, dopo avere rilevato le quote societarie della Viola il 4 luglio 2018 ne cambiò la denominazione in Nuova Cestistica Barcellona. Il trasferimento del titolo sportivo in Sicilia sfumò il 13 luglio 2018 per il mancato nulla osta della federazione a causa di debiti verso tesserati del Basket Barcellona dell’allora patron Immacolato Bonina.

“​Prendendo spunto dalle pendenze verso la Pubblica Amministrazione non a bilancio non ho mancato di evidenziare le lacune denunciate da Coppolino ad opera degli stessi organi inquirenti in quanto non avrebbero approfondito, tra l’altro, le evidenti negligenze della pubblica amministrazione e dei diversi soggetti politici succedutisi negli anni al Comune ed alla Città di Reggio Calabria.

Siamo perciò soddisfatti del rinvio a processo che certifica quanto denunziato in solitudine dal mio assistito in 5 anni. Essendoci parte civile con richiesta di risarcimento che possa tutelare anche gli ex tesserati, dipendenti, fornitori e tifosi, non possiamo nascondere il disappunto nel constatare mancati approfondimenti investigativi circa ipotesi di reato connessi ed inerenti sia ai debiti legati all’utilizzo di strutture pubbliche, quanto a voci presenti nel bilancio ricevuto dal Coppolino per centinaia di migliaia di euro inerenti presunte sponsorizzazioni, anche da parte di società legate alla criminalità organizzata indagate dalla stessa procura. Nel processo valuteremo eventuali azioni in grado di far emergere tutte le eventuali responsabilità”, spiega l’avvocato Lanza.