Il protocollo dura due anni, prevede anche iniziative di formazione rivolte agli amministratori giudiziari e ai professionisti del settore
REGGIO CALABRIA – È stato firmato in prefettura , alla presenza del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, il protocollo d’intesa per il rafforzamento della collaborazione tra le istituzioni e i soggetti coinvolti nei procedimenti di prevenzione patrimoniale, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione e favorire lo sviluppo dei beni e delle aziende sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata.
L’iniziativa, promossa dalla prefettura di Reggio Calabria, rappresenta un passo avanti concreto nella costruzione di una rete sinergica tra autorità giudiziaria, enti pubblici, ordini professionali e sistema bancario. L’intento è quello di condividere strategie comuni per valorizzare il patrimonio sottratto alle mafie, migliorandone la redditività e assicurandone una destinazione sociale o economica sostenibile.
IL PROTOCOLLO PREVEDE UN APPROCCIO COORDINATO ALLA GESTIONE DEI BENI
Il protocollo prevede un approccio coordinato alla gestione dei beni, attraverso la definizione di obiettivi comuni e la creazione di un sistema stabile di responsabilità e collaborazione. Particolare attenzione è rivolta al coinvolgimento degli ordini professionali e al dialogo con il sistema creditizio, al fine di individuare soluzioni che possano incentivare gli istituti bancari a mantenere le linee di credito alle imprese confiscate, tutelando così l’occupazione e la continuità produttiva.
L’intesa, della durata di due anni, prevede inoltre iniziative di formazione rivolte agli amministratori giudiziari e ai professionisti del settore, con lo scopo di accrescere le competenze e l’efficacia degli interventi.
“Questo protocollo – ha sottolineato il sottosegretario Wanda Ferro – è importante perché mette insieme istituzioni, magistratura, professionisti e sistema bancario in un’alleanza concreta per salvaguardare imprese e lavoratori, valorizzare i beni sequestrati e trasformare ciò che un tempo era potere delle mafie in nuove opportunità di sviluppo. Significa intervenire tempestivamente, già nella fase del sequestro, per evitare che i beni perdano valore e garantire continuità produttiva e sociale. In Calabria questa sinergia sta già dando risultati straordinari: nel solo ultimo triennio la destinazione dei beni confiscati è più che triplicata, segno tangibile di un territorio che sta trasformando la lotta alla mafia in un percorso di rinascita”.
A sottoscrivere l’intesa, insieme al prefetto Clara Vaccaro, sono stati il direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Maria Rosaria Laganà; il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, Gerardo Dominijanni; il presidente del tribunale, Mariagrazia Arena; il procuratore della Repubblica – DDA, Giuseppe Borrelli; il presidente della Commissione regionale Calabria dell’ABI, Maurizio Coppola; e i presidenti dei consigli dell’ordine degli avvocati e dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Reggio Calabria, Locri e Palmi: Rosario Maria Infantino, Stefano Poeta, Francesco Scarano e Luciano Fedele.
L’accordo segna un nuovo capitolo nella gestione dei beni confiscati in Calabria, con l’obiettivo di trasformare strumenti di contrasto alla criminalità in leve di crescita economica e di rigenerazione sociale per il territorio.
