Cultura a Messina. Caruso replica a Croce: "Non sa di cosa parla"

Cultura a Messina. Caruso replica a Croce: “Non sa di cosa parla”

Redazione

Cultura a Messina. Caruso replica a Croce: “Non sa di cosa parla”

martedì 24 Maggio 2022 - 10:17

L'ex assessore alla cultura risponde all'attacco del candidato sindaco del centrodestra

L’anima culturale della nostra città è stata anestetizzata dalle scelte dell’amministrazione De Luca. Messina pretende un radicale cambio di rotta. Dobbiamo lasciarci alle spalle una fase segnata da una decadenza senza precedenti”.

Così il candidato sindaco Maurizio Croce.

“Aberrante o, meglio ancora, disarmante quanto dichiarato da Croce su Tempo Stretto in merito alla sua idea di cultura” – replica l’ex assessore alla cultura, Enzo Caruso.

“Invito Maurizio Croce ad atterrare sulla Terra, ad esplorare il pianeta Messina e a non fidarsi dell’interpretazione delle “pitture rupestri” che i suoi esperti di comunicazione gli sottopongono. La Cultura è, per definizione, conoscenza, perché solo attraverso la Conoscenza si possono comprendere le cose, apprezzarle e tutelarle. Ma Croce disconosce ciò di cui parla. Quando mai a Messina una Amministrazione ha puntato sulla Cultura in modo programmatico e progettuale come negli ultimi anni con l’Amministrazione De Luca?

È bene riportare alla memoria che lo stesso sindaco Accorinti, in 5 anni di mandato, ha cambiato ben 4 assessori (Todesco, Perna, Ursino e Alagna) dando riprova che la Cultura a Messina è sempre stata relegata al ruolo di Cenerentola di ogni Amministrazione, assegnata sempre all’anello più debole di ogni coalizione, producendo solo eventi sporadici, scollegati tra loro, non facenti parte di una strategia generale e organica.

Chi ha mai dato seguito a Consulte e Tavoli Tecnici, di volta in volta sbandierati come segno di “democrazia partecipata”, sempre eterea e inconsistente? E non mi si parli di coinvolgimento; per 20 anni, insieme a tanti altri operatori, sono rimasto dietro la porta di 5 sindaci, 3 commissari e un numero imprecisato di assessori, sempre ad elemosinare la loro attenzione e il loro sostegno.

Cateno De Luca ha dato una svolta convinta e di indirizzo. Mi ha assegnato la delega alla Cultura dopo avere osservato la mia storia, fatta di relazioni istituzionali, di rapporti e partenariati non solo locali e il mio stile di “centrocampista”, proteso ad impostare il gioco e “passare la palla” in favore dell’azione di squadra.

Dopo appena un mese dalla mia nomina ad assessore alla Cultura, il 27 novembre 2019 oltre 600 operatori dei vari comparti del Turismo, Cultura e Terzo Settore hanno risposto al mio appello al Palacultura in una Conferenza Generale, alla quale erano presenti Giovani, Educatori, Dirigenti Scolastici, Docenti, Associazioni Culturali e Musicali, ProLoco, Teatri, Artisti, Librerie, Biblioteche, Agenzie di Viaggio, Operatori del Turismo e della Cultura, Consigli di Circoscrizione e rappresentanti Istituzionali del Teatro, Museo, Soprintendenza, Marina Militare, Comando Zona Fari, Brigata Aosta, Agenzia delle Dogana e Camera di Commercio.

A seguito dell’incontro di lancio del dettagliato programma, preceduto da una meticolosa analisi dei vari settori, supportata da dati, delle criticità e dei punti di forza del territorio messinese, sono stati censiti in una Banca Dati 118 Operatori Culturali, 60 Operatori del Turismo, 80 referenti del settore Giovanili ed Educativo, 18 Referenti del Settore del Volontariato.

Lo stop causato dalla pandemia, dopo solo tre mesi dall’inizio del mio mandato, anche se ha compromesso le modalità di attuazione di quanto programmato, non ha arrestato la progettazione di un nuovo percorso di vitalità e fermento, registrato da tutti gli operatori che hanno trovato nel mio Assessorato (non temo smentita), non solo una regia, ma soprattutto un riferimento stabile e identitario, supportato dalla stampa locale e condiviso con la cittadinanza.

A titolo di esempio, inviterei il candidato Croce, prima di “sparare… inesattezze”, a consultare le decine di pagine riportare nella dettagliata “Relazione di fine mandato” dell’Amministrazione De Luca, dedicate alle Politiche Culturali, noterà quello che per fortuna è dimostrabile”.

Su una cosa ha ragione Croce, “Cultura, non può essere una parola vuota: è il frutto di una visione strategica all’interno di un processo di programmazione preciso”, “ma non sarà certo uno che non si è mai occupato di questo ambito e che ha fatto parte di governi che non hanno lasciato una benché minima traccia in proposito, a dare lezioni a chi, prima con l’Amministrazione De Luca e adesso con Federico Basile, si impegnerà a fare del proprio meglio per rendere Messina non più una vecchia signora adagiata sul suo glorioso passato, ma una bella ragazza che avanza sorridente pronta a riprendersi il suo posto di principessa, con l’aiuto di quanti della cultura ne hanno fatto la propria missione”.

4 commenti

  1. Grande Enzo. Un ” competente vero ” Assessore alla Cultura.

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  2. Ha ragione l’ex assessore alla cultura Caruso quando dice di essere rimasto per tanto tempo dietro la porta di sindaci, assessori e operatori culturali …purtroppo le sue proposte non erano poi così appetibili e soprattutto lui voleva una poltrona e nessuno gliel’ha data. Basti pensare che si è candidato nel 2018 nella lista di Saitta e subito dopo non essere stato eletto è andato a bussare alla porta di De Luca

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  3. La poltrona significa tanto ………….

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  4. CARUSO HA RAGIONE SU TUTTE LE SUE PAROLE FATEVI UN GIRO DELLE MAPPE DI MESSINA CROCE A RITIRATI

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