Puglisi: “Gli invisibili non si sono piegati alla politica che non cambia”

Puglisi: “Gli invisibili non si sono piegati alla politica che non cambia”

Puglisi: “Gli invisibili non si sono piegati alla politica che non cambia”

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martedì 30 Settembre 2014 - 05:41

In seguito alla chiusura dell’associazione Gli Invisibili ed al post di uno dei promotori Fabio Puglisi su Facebook e poi su Tempostretto si è aperto un dibattito. La consigliera comunale Lucy Fenech ha replicato con una nota. Oggi si registra la replica di Fabio Puglsi: “Noi non abbiamo mai chiesto nulla alla politica. E’ la politica che ha bussato ora alla nostra porta”

Abbiamo gradito moltissimo il tono dell’articolo uscito domenica 28 settembre sulla rubrica domenicale di Rosaria Brancato, in special modo la parte in cui la giornalista ha acutamente osservato che quanto da me scritto nei post pubblicati sulla mia bacheca del network faceebook, non avevano alcun tono o sapore politico; siamo, e lo sono, sempre stato piuttosto scevro dalle dinamiche politiche dell’attuale amministrazione ed il mio appello (di saluto e di chiusura) era rivolto verso la cittadinanza tutta, e non solo ai volontari o ai componenti del gruppo, con il mero scopo di stimolare tutti acché non si demorda mai e si cerchi sempre di crescere nella propria dignità di “popolo” senza piegarsi mai alle logiche di una politica balorda.

Purtroppo, così come avevo sperato non accadesse, memore di quanto accaduto nei mesi trascorsi, la “politica” è venuta a bussare alla mia porta, e mi ha voluto disturbare al punto di farmi alzare per aprire.

Avrei voluto tanto evitare di dare una risposta concreta all’arroganza di un pensiero politico tradotto in una lingua dai toni fumosi e fuorvianti, dove è solito miscelare, in un perfetto dualismo junghiano, la personalità più classica della balorda “politica” (di cui ho tanto parlato nei miei interventi) e quella personalità di una cara persona (a cui voglio bene e che conosco personalmente da vari lustri), dai principi forti e concreti.

Ma ancor prima di rispondere alla sig. Consigliera, desidero fare una breve premessa che intendo dedicare a tutte le persone meravigliose che ho incontrato in tutti questi mesi, poiché nessuno escluso tutti lo meritano.

È chiaro a tutti, che l’associazione “Gli Invisibili”, in tutti questi mesi ha sempre lavorato, mantenendo un rigoroso profilo “basso” scevra dal clamore dei rotocalchi, ma dedita alla cura di tutte quelle persone davvero bisognose con le quali è venuta in contatto. L’associazione non è nata, cresciuta e si è sviluppata, per ottenere consensi popolari; l’associazione ha sempre operato, come lo fanno molte altre meritevoli associazioni nel messinese ed in provincia, per il bene “degli ultimi”.

Ma chi sono gli “ultimi”? Gli ultimi, sarebbe un errore, ed è il più grave errore di questa attuale amministrazione, non vanno solo ricercati in coloro i quali al semaforo propendono la mano per ottenere qualche spicciolo reduci di un viaggio nelle acque del mediterraneo; oppure coloro i quali per motivi vari, perché lo diventano per “scelta”, o perché vi sono costretti, si trasformano da uomini cd. “normali”, in dei veri e “poveri cristi”. Uomini, questi, che la società, vergognandosi di se stessa e per sfuggire a quel profondo senso di colpa, ormai ha deciso di non chiamarli più “barboni” ma, utilizzando un francesismo oggigiorno molto alla moda, li definisce “clochard” come se questo francesismo, “addolcisse” il loro stato di abbandono e di dolore.

Gli “ultimi”, quelli nei confronti dei quali l’associazione Gli Invisibili ha deciso di dedicare tutta se stessa, in ogni sua componente, di “coordinamento” e di “volontariato”, sono solo persone comuni che, solo qualche tempo fa erano uomini e donne con le quali ti trattenevi insieme al bar per prendere un caffè; con le quali il sabato sera ti accompagnavi per mangiare un pizza e che, improvvisamente, hanno perso il lavoro! E con esso, hanno perso la dignità; hanno perso nel tempo anche i più importanti affetti, trasformandosi pian pianino in dei reietti della società.

Ecco a questi uomini e donne l’associazione si è rivolta e lo ha fatto seguendo delle regole autoimpostesi morali ed etiche alle quali non ha mai derogato sino alla morte!

Queste regole, sono state delle regole ferree e per nessuna ragione potevano essere derogate; ma se tale rigidità (sintomo di coerenza e correttezza) si cerca di farla –strumentalmente- passare -da una politica populista- quale disinteresse nei confronti delle persone bisognose, allora, io non ci sto!

Se l’articolo di Rosaria Brancato, ha scosso lo spirito, anche religioso, della sig.ra Consigliera da un “torpore ed ha accesso in me un fuoco così forte, animato da sconcerto ed indignazione da non permettermi di stare in silenzio”, ebbene, io posso pur anche dispiacermi, ma son convinto che la scelta migliore di questa signora sarebbe stata quella di tacere, senza essere usata quale “testa di ariete” da parte della sua amministrazione!

Non intendo essere “tirato dalla giacchetta” (come questa squallida politica ha tentato di fare per tanti mesi) in una querelle di botta e risposta ma non posso ascoltare e leggere, come è già accaduto nel 1860 (evidentemente la storia dovrebbe essere studiata con più attenzione), delle strampalate considerazioni che vorrebbero far passare il lavoro di tanti, la sofferenza ed il dolore di molti, in un modo diverso dall’effettivo loro valore!

La consigliera Fenech, si domanda se sia mai possibile sostenere quanto ho detto, ossia “Se vive o non vive l’associazione “Gli invisibili” non cambiano le sorti della città o della nazione, ma se vogliamo ricordare quel detto che dice : “chi salva una vita salva il mondo intero” allora la morte de Gli Invisibili non rappresenta un fallimento di qualche migliaia di persone e dei suoi ideatori, ma il fallimento della società, il fallimento di una amministrazione comunale, il fallimento di una politica asservita a regole balorde! Siamo morti lo stesso, ma siamo morti con dignità!”-

Bene, io rispondo SI ! E se tal affermazione offende il cuore di questa donna, ribadisco, me ne dispiaccio, ma questo esponente politico deve comprendere che a Messina, ormai esistono (forse ancora non lo ha capito) tantissime persone che non devono essere a tutti i costi degli Accorintiani e ad esso ed ai suoi adepti devono a tutti i costi “allinearsi”.

È offensivo, a mio avviso, anche per la stessa dignità di una persona che professa di avere alle spalle una carriera politica, strumentalizzare un “pensiero” per interessi di “gruppo”. E questo è ancor più grave se ciò avviene da parte di una persona che sin oggi stimavo.

Neppure la mente più “semplice” potrà mai e poi mai accettare l’idea che “morti Gli Invisibili” muore una società; come neppure pensare che finiti Gli Invisibili, finisce l’associazionismo di volontariato a Messina.

Ciò che senza alcuna strumentalizzazione andava inteso, e che sono certo la sig.ra Consigliera sa bene, è che il fallimento di una associazione di volontariato, osteggiata più non posso da parte di una amministrazione definita “degli ultimi” è di una gravità immensa; poiché pone il cittadino messinese nella condizione di poter comprendere, questa volta con gli occhi liberi dai fumi della festa, di essere governato da una politica asservita alle mere regole contro le quali ha inteso farne un vessillo di guerra!

Gli Invisibili non si sono piegati, e non l’hanno fatto non perché fossero orgogliosi o per disinteresse nei confronti delle persone bisognose che solo pochi giorni fa venivano assistiti -senza che “un pacco di pasta” dovesse tramutarsi a tutti i costi “in un voto”-, non si sono piegati poiché “piegarsi” voleva dire accettare che la società, il pensiero di un popolo, che la politica espressione democratica di tal pensiero, non cambia!

Adoro questa frase citata da un certo Giovanni Falcone, ne ho fatto una ragione di vita : “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”.

Piegarsi avrebbe significato accettare la “politica di sempre” con le sue regole; Gli Invisibili non si sono piegati sol per dimostrare che quelle regole possono essere “scardinate”.

E tal regole posso essere scardinate, solo se si crede nei propri principi etici e morali, senza a tutti i costi strumentalizzare i Santi o i loro Superiori. Non potranno essere mai scardinate sol perché entriamo “a piedi nudi” in Comune, oppure perché “andiamo in giro in bicicletta”. Come non potranno essere “scardinate” pensando bene di estendere la bandiera della pace nel giorno della commemorazione dei caduti, come se le Forze Armate fossero a favore della guerra, ed i cittadini rappresentati da questo governo comunale no. E neppure se ci permettiamo il lusso di ingiuriare un Prefetto definendolo “scarso” potremo mai cambiare nulla!

Fare dell’onestà il vessillo della propria bandiera è una cosa nobile e giusta, ma se tutto rimane al giorno della vittoria elettorale e poi, nulla cambia, nel confronto con il passato, quando tutto si otteneva con la “pressione sul funzionario di turno” facendosi raccomandare da Tizio o da Caio; con l’”amico politico” o con il “consigliere politico” oppure promettendo di sostenere una fazione politica, allora no!

Gli Invisibili non ci stanno!

Gli Invisibili rappresentano quello spaccato di società che ha “onore”; di quell’”onore” che appartiene solo a quegli uomini e a quelle donne che si possono definire “coerenti e giusti”.

Gli Invisibili sono nati con una regola “inviolabile” il donare.

Il donare tutto ciò che fosse possibile e tutto ciò che necessitasse alle persone in difficoltà. Gli Invisibili hanno deciso di non accettare denaro; e l’hanno fatto perché Gli Invisibili sono persone che volevano aiutare gli altri attraverso quel flusso circolatorio dell’amore senza a tutti i costi far diventare un pensiero, una poesia sociale, un business aziendale.

È vero, sono stati i nostri più vicini sostenitori che hanno proposto di autofinanziarsi per poter affittare una stanza da adibire a sede dell’associazione; ma il nostro pensiero è rimasto coerente ai nostri principi cardine.

Non abbiamo chiesto mai nulla né alla politica né alle istituzioni, anzi, a dirla tutta, siamo sempre stati un punto di riferimento dell’assessorato alle politiche sociali il quale molte volte, sapendo bene che l’attività era sospesa per mancanza di una sede, invitava lo stesso le persone bisognose a contattarci dicendo loro “vedrete loro vi posso aiutare…loro sono Gli Invisibili”!

I miti si creano perché loro sono la rivoluzione di pensiero e questi “Gli Invisibili” sono stati e lo sono ancora “una rivoluzione di pensiero” che nessuno potrà cancellare dalla memoria e dalla mente delle persone; neppure un politico che si arroga il diritto di dissentire con quell’arroganza tipica del gruppo a cui appartiene.

Con il suo intervento, purtroppo, come un boomerang, il consigliere Fenech ha ancor più rimarcato che il disfattismo culturale incombe su questa città dove trova posto una politica ideologica ma del tutto sganciata dalla realtà che “il cittadino comune” vive ogni giorno.

Ribadisco ancora, e spero che la morte de Gli Invisibili scuota le coscienze non solo dei politici di turno ma dell’intera collettività, poiché la sua morte è il fallimento di una società fondata sui principi dello “scambio” e non della cura dell’”interesse collettivo”.

È il fallimento di una amministrazione comunale che ha illuso i suoi cittadini promettendo la soluzione dei tantissimi problemi ereditati da quelle precedenti; garantire l’onestà è un passo importante; dietro l’onestà ci deve essere l’onestà intellettuale e la buona fede; dietro l’onestà vi deve essere un “vento” di vero cambiamento che non risuoni come mere parole.

Un cambiamento che con la morte di un “pensiero”, come quello voluto consegnare alla città da Gli Invisibili, questa amministrazione ha deciso di far soccombere.

Fabio Puglisi

10 commenti

  1. credo che la signora fenech abbia bisogno di un interprete….e consiglio di non rispondere, perche è stat STUTATA!!!

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  2. credo che la signora fenech abbia bisogno di un interprete….e consiglio di non rispondere, perche è stat STUTATA!!!

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  3. Finalmente si dicono le cose per come stanno!
    E’ assurdo leggere le giustificazioni imbarazzanti dei sostenitori di questa amministrazione imbarazzante.
    E’ vergognoso puntare il dito su una associazione che ha fatto tutto autonomamente e che tanto bene ha portato alla gente. Ho conosciuto personalmente i membri dell’associazione e per diversi mesi ho collaborato con loro. Credetemi si poteva davvero fare tanto se solo il comune avesse dato loro la possibilita’. Hanno fatto bene a mio avviso a mettere i servizi sociali con le spalle al muro perche’ non possono sempre fare gli altri per loro. L’amministrazione deve assumersi la responsabilita’ del proprio operato e del proprio evidente fallimento. Purtroppo questa associazione ha dimostrato questo.
    Da una parte i servizi sociali, dall’altra una associazione, entrambi senza un centesimo. il primo incapace di gestire ed affrontare le emergenze quotidiane, i secondi hanno aiutato, accolto e risollevato le vite di decine di persone. E’ stata questa la grande colpa degli invisibili, lavorare bene, quando c’e’ chi e’ capace salta all’occhio l’incapacita’ degli altri.
    Grazie a Fabio per quanto detto, non era giusto chiudere con un pensiero vergognoso e superficiale come quello espresso dalla consigliera che molto bene rappresenta la sua giunta.
    Grazie agli Invisibili per aver dimostratop che chi e’ capace puo’ fare.

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  4. Finalmente si dicono le cose per come stanno!
    E’ assurdo leggere le giustificazioni imbarazzanti dei sostenitori di questa amministrazione imbarazzante.
    E’ vergognoso puntare il dito su una associazione che ha fatto tutto autonomamente e che tanto bene ha portato alla gente. Ho conosciuto personalmente i membri dell’associazione e per diversi mesi ho collaborato con loro. Credetemi si poteva davvero fare tanto se solo il comune avesse dato loro la possibilita’. Hanno fatto bene a mio avviso a mettere i servizi sociali con le spalle al muro perche’ non possono sempre fare gli altri per loro. L’amministrazione deve assumersi la responsabilita’ del proprio operato e del proprio evidente fallimento. Purtroppo questa associazione ha dimostrato questo.
    Da una parte i servizi sociali, dall’altra una associazione, entrambi senza un centesimo. il primo incapace di gestire ed affrontare le emergenze quotidiane, i secondi hanno aiutato, accolto e risollevato le vite di decine di persone. E’ stata questa la grande colpa degli invisibili, lavorare bene, quando c’e’ chi e’ capace salta all’occhio l’incapacita’ degli altri.
    Grazie a Fabio per quanto detto, non era giusto chiudere con un pensiero vergognoso e superficiale come quello espresso dalla consigliera che molto bene rappresenta la sua giunta.
    Grazie agli Invisibili per aver dimostratop che chi e’ capace puo’ fare.

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  5. Sarebbe possibile capire in concreto cosa è accaduto.
    Chi ha chiesto cosa a chi e quando?
    Chi ha rifiutato la sede e perché?
    Possibile si debbano leggere solo i botta e risposta per quanto belli ed emozionanti tra la consigliera Lucia F. e l’associazione?
    Non piegarsi alla politica va bene, va bene tutto è tutto giusto, ma si possono avere i dettagli del caso specifico senza restare nel generico?

    Salvatore

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  6. Sarebbe possibile capire in concreto cosa è accaduto.
    Chi ha chiesto cosa a chi e quando?
    Chi ha rifiutato la sede e perché?
    Possibile si debbano leggere solo i botta e risposta per quanto belli ed emozionanti tra la consigliera Lucia F. e l’associazione?
    Non piegarsi alla politica va bene, va bene tutto è tutto giusto, ma si possono avere i dettagli del caso specifico senza restare nel generico?

    Salvatore

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  7. In altre parole siete dei grandi benefattori in tutto il territorio, l’amministrazione comunali e i cittadini vi sono grati ma lo fate come libero e disinteressato volontariato senza aspettarvi niente in cambio oltre un semplice grazie.

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  8. In altre parole siete dei grandi benefattori in tutto il territorio, l’amministrazione comunali e i cittadini vi sono grati ma lo fate come libero e disinteressato volontariato senza aspettarvi niente in cambio oltre un semplice grazie.

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  9. CristinaRossitto 3 Ottobre 2014 13:48

    Sono cristina rossitto ed ho rappresentato l’associazione gli Invisibili durante la sua attivita’.
    Non abbiamo voluto esporre il lavoro dei volontari ed il nostro operato ad attacchi ingiusti ed immotivati, cosa che, purtroppo, e’ accaduta comunque da parte di chi sembra essere sordo e cieco.
    Per questo motivo abbiamo scelto, sin dall’inizio il silenzio, cosi’ da non alimentare discussioni inutili. Molti di voi, giustamente, chiedono chiarimenti e per tal motivo vi riepilogo quanto accaduto, in circa sette mesi, con l’amministrazione.
    A fine febbraio facciamo la prima richiesta verbale, durante uno dei nostri “tavoli tecnici”, ai servizi sociali i quali si dimostrano apparentemente disponibili affinche’ si individuasse un immobile da poter utilizzare per il nostro operato.
    Dopo un mese le cose cambiano, Mantineo riferisce che l’assegnazione di un locale non e’ di sua competenza ma del dipartimento demanio e patrimonio.

    Decidiamo di lasciar perdere e proviamo a continuare a svolgere la nostra opera da soli ma dopo un paio di mesi iniziamo ad avere problemi organizzativi e di spazio; le famiglie continuano ad aumentare.

    Il nove aprile decidiamo di mettere per iscritto la richiesta e la protocolliamo al dipartimento demanio e patrimonio.
    ventuno giorni dopo il patrimonio risponde con lettera del 30/4/14

    “In riferimento alla richiesta prot.93623 del 09/04/2014 si comunica che non si e’ in condizione di accogliere la richiesta di comodato d’uso presentata da codesta associazione, cosi’ come proposta.”
    Firma il dirigente Ing. N.M. Castronovo.

    Il 19 maggio mandiamo nuova missiva chiedendo delucidazioni:

    “In riferimento al mancato accoglimento della richiesta di comodato d’uso presentata da codesta associazione, prot. n° 93623 del 09/04/2014, desideriamo avere chiarimenti sul motivo del diniego.”

    Nove giorni dopo il dipartimento demanio risponde con lettera prot. n° 132704 del 28/05/2014

    ” In riferimento alla richiesta di chiarimenti prot. 125621 del 20/5/2014, si comunica che il comodato d’uso gratuito non e’ compatibile con i principi di economicita’ e redditivita’ del patrimonio pubblico.
    Firma il dirigente Ing. N.M. Castronovo.

    Intanto il lavoro dell’associazione inizia a paralizzarsi. sono troppe le famiglie, troppi i volontari e troppe le donazioni da poter gestire all’interno dello studio professionale che, sin dall’inizio, e’ stata la nostra sede.

    Pubblichiamo il diniego su facebook

    Si grida allo scandalo.

    Molti si indignano, altri difendono il sindaco sostenendo che non e’ certamente a conoscenza di una vergogna simile.
    Si sta cercando di boicottarlo, di sporcare la sua immagine e che non puo’ essere colpevolizzato per i comportamenti di un dirigente o per la negligenza dei servizi sociali, totalmente assenti e silenti davanti alle nostre richieste di aiuto.

    Il 30 giugno siamo costretti a bloccare il lavoro dell’associazione.

    Le famiglie non possono piu’ essere accolte. Non possiamo ritirare le donazioni.

    Il 15 luglio decidiamo di inoltrare nuova richiesta; questa volta facciamo richiesta a:

    dipartimento politiche sociali
    gabinetto del sindaco
    protocollo
    dipartimento demanio e patrimonio

    Il 5 agosto risponde il demanio: “In riferimento alla vostra richiesta trasmessa in copia dall’ufficio di gabinetto, si comunica quanto segue:
    “In merito alla richiesta di assegnazione si confermano le note n° 109279 del 30/04/14 e n° 132704 del 28/05/2014.
    In merito alla richiesta di “concessione” si comunica che questo Ente, dopo la manifestazione di interesse per un determinato immobile comunale e la valutazione dell’importo annuo della concessione onerosa o della locazione, procede all’assegnazione in locazione o concessione amministrativa onerosa previa scelta del contraente mediante procedura di evidenza pubblica.”
    Firma il dirigente Ing. N.M. Castronovo.

    Il 17 luglio ci contatta l’esperta del sindaco Clelia Marano. Si sta muovendo qualcosa. Ci sono delle disponibilita’ reali.
    Il 18 Luglio la gazzetta pubblica: “Gli Invisibili forse avranno una sede”. La giornalista contattata dall’amministrazione, pubblica l’articolo che ci diede speranza.

    Passano 15 giorni ma ancora nulla.
    Risentiamo Clelia che si dimostra amareggiata e sconfortata, ci riferisce che, forse, c’e’ una speranza al Palacultura.

    L’uno agosto ci contattano dall’assessorato alla cultura, fissiamo un appuntamento con l’assessore Perna per visionare una stanza al palacultura che potrebbe essere idonea.

    Il 5 agosto alle 13.30 visitiamo il locale insieme all’assessore disponibile ad accoglierci al Palacultura.

    L’assegnazione dell’immobile da parte del dipartimento alla cultura, ci avrebbe dato la possibilita’ di riprendere il nostro operato e di avviare all’inizio dell’anno scolastico, con le scuole, il “Progetto scuola”. Gia’ sei plessi scolastici e due dirigenti disponibili a stilare dei protocolli di intesa con gli Invisibili al fine di diffondere la cultura della solidarieta’ nelle scuole. Organizzare incontri educativi e di sensibilizzazione con i ragazzi.
    Parallelamente avremmo continuato nel nostro lavoro di accoglienza alle famiglie in stato di disagio.
    L’assessore approva, il progetto e’ interessante.
    Ci chiede di inoltrare immediatamente richiesta al suo dipartimento cosi’ da procedere immediatamente all’assegnazione ed evitare di incappare nelle ferie estive

    Il 7 agosto la nuova richiesta e’ gia’ protocollata al n° 187312 al dipartimento politiche, culturali ed educative.
    Intanto l’assessore Perna controlla se la stanza e’ “assegnabile”.
    Non ci sono altre richieste ne si ipotizzano altri usi.
    Libera da vincoli e’ idonea all’assegnazione.
    Siamo entusiasti.

    Arriva ferragosto, ormai e’ evidente che bisogna aspettare fine mese.

    Richiediamo notizie ai primi di settembre, ci dicono che tutto e’ alla firma del dirigente.
    Richediamo notizie il 10 settembre, sempre alla firma del dirigete
    Richiediamo notizie la settimana dopo, sempre in attesa della firma del dirigente.
    Le famiglie che attendono da luglio di essere accolte diventano sempre piu’ pressanti.
    Il paradosso il 19 settembre, quando arriva una famiglia mandata a noi dal comune stesso!!

    Alla fine anche la richiesta inoltrata all’assessorato alla cultura viene rifiutata:
    “In riferimento alla nota introitata dall’assessorato cultura al n° 187312 del 07/08/2014, pervenuta a questo dipartimento in data 11/09/2014, si fa presente che l’ufficio scrivente in ossequio a quanto dettato dalla struttura organizzativa comunale, non e’ competente per le assegnazioni dei locali facenti parte del patrimonio dell’ente, in quanto, tale competenza e’ deputata al dipartimento demanio e patrimonio.
    La succitata nota viene trasmessa per i provvedimenti consequenziali, al dipartimento demanio e patrimonio.”

    Ritorniamo al punto di partenza, ritorniamo al patrimonio, da castronovo, che ci ha gia’ bocciato tutte le richieste precedenti.

    il 22 settembre pubblichiamo la decisione di chiusura dell’associazione.

    Nei sette mesi di “calvario” burocratico diverse persone “vicine” all’amministrazione e all’associazione si offrirono di intercedere affinche’ si potesse procedere ma rifiutammo garbatamente, sostenendo che l’assegnazione doveva essere fatta senza intromissioni “amichevoli” in virtu’ di quella moralita’ e trasparenza che abbiamo sempre professato e manifestato.
    Tutto doveva essere fatto secondo legge e coscienza.

    Insomma meglio integri da morti che compiacenti da vivi

    Cristina Rossito Puglisi
    (che ha provato davvero a cambiare messina dal basso)

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  10. CristinaRossitto 3 Ottobre 2014 13:48

    Sono cristina rossitto ed ho rappresentato l’associazione gli Invisibili durante la sua attivita’.
    Non abbiamo voluto esporre il lavoro dei volontari ed il nostro operato ad attacchi ingiusti ed immotivati, cosa che, purtroppo, e’ accaduta comunque da parte di chi sembra essere sordo e cieco.
    Per questo motivo abbiamo scelto, sin dall’inizio il silenzio, cosi’ da non alimentare discussioni inutili. Molti di voi, giustamente, chiedono chiarimenti e per tal motivo vi riepilogo quanto accaduto, in circa sette mesi, con l’amministrazione.
    A fine febbraio facciamo la prima richiesta verbale, durante uno dei nostri “tavoli tecnici”, ai servizi sociali i quali si dimostrano apparentemente disponibili affinche’ si individuasse un immobile da poter utilizzare per il nostro operato.
    Dopo un mese le cose cambiano, Mantineo riferisce che l’assegnazione di un locale non e’ di sua competenza ma del dipartimento demanio e patrimonio.

    Decidiamo di lasciar perdere e proviamo a continuare a svolgere la nostra opera da soli ma dopo un paio di mesi iniziamo ad avere problemi organizzativi e di spazio; le famiglie continuano ad aumentare.

    Il nove aprile decidiamo di mettere per iscritto la richiesta e la protocolliamo al dipartimento demanio e patrimonio.
    ventuno giorni dopo il patrimonio risponde con lettera del 30/4/14

    “In riferimento alla richiesta prot.93623 del 09/04/2014 si comunica che non si e’ in condizione di accogliere la richiesta di comodato d’uso presentata da codesta associazione, cosi’ come proposta.”
    Firma il dirigente Ing. N.M. Castronovo.

    Il 19 maggio mandiamo nuova missiva chiedendo delucidazioni:

    “In riferimento al mancato accoglimento della richiesta di comodato d’uso presentata da codesta associazione, prot. n° 93623 del 09/04/2014, desideriamo avere chiarimenti sul motivo del diniego.”

    Nove giorni dopo il dipartimento demanio risponde con lettera prot. n° 132704 del 28/05/2014

    ” In riferimento alla richiesta di chiarimenti prot. 125621 del 20/5/2014, si comunica che il comodato d’uso gratuito non e’ compatibile con i principi di economicita’ e redditivita’ del patrimonio pubblico.
    Firma il dirigente Ing. N.M. Castronovo.

    Intanto il lavoro dell’associazione inizia a paralizzarsi. sono troppe le famiglie, troppi i volontari e troppe le donazioni da poter gestire all’interno dello studio professionale che, sin dall’inizio, e’ stata la nostra sede.

    Pubblichiamo il diniego su facebook

    Si grida allo scandalo.

    Molti si indignano, altri difendono il sindaco sostenendo che non e’ certamente a conoscenza di una vergogna simile.
    Si sta cercando di boicottarlo, di sporcare la sua immagine e che non puo’ essere colpevolizzato per i comportamenti di un dirigente o per la negligenza dei servizi sociali, totalmente assenti e silenti davanti alle nostre richieste di aiuto.

    Il 30 giugno siamo costretti a bloccare il lavoro dell’associazione.

    Le famiglie non possono piu’ essere accolte. Non possiamo ritirare le donazioni.

    Il 15 luglio decidiamo di inoltrare nuova richiesta; questa volta facciamo richiesta a:

    dipartimento politiche sociali
    gabinetto del sindaco
    protocollo
    dipartimento demanio e patrimonio

    Il 5 agosto risponde il demanio: “In riferimento alla vostra richiesta trasmessa in copia dall’ufficio di gabinetto, si comunica quanto segue:
    “In merito alla richiesta di assegnazione si confermano le note n° 109279 del 30/04/14 e n° 132704 del 28/05/2014.
    In merito alla richiesta di “concessione” si comunica che questo Ente, dopo la manifestazione di interesse per un determinato immobile comunale e la valutazione dell’importo annuo della concessione onerosa o della locazione, procede all’assegnazione in locazione o concessione amministrativa onerosa previa scelta del contraente mediante procedura di evidenza pubblica.”
    Firma il dirigente Ing. N.M. Castronovo.

    Il 17 luglio ci contatta l’esperta del sindaco Clelia Marano. Si sta muovendo qualcosa. Ci sono delle disponibilita’ reali.
    Il 18 Luglio la gazzetta pubblica: “Gli Invisibili forse avranno una sede”. La giornalista contattata dall’amministrazione, pubblica l’articolo che ci diede speranza.

    Passano 15 giorni ma ancora nulla.
    Risentiamo Clelia che si dimostra amareggiata e sconfortata, ci riferisce che, forse, c’e’ una speranza al Palacultura.

    L’uno agosto ci contattano dall’assessorato alla cultura, fissiamo un appuntamento con l’assessore Perna per visionare una stanza al palacultura che potrebbe essere idonea.

    Il 5 agosto alle 13.30 visitiamo il locale insieme all’assessore disponibile ad accoglierci al Palacultura.

    L’assegnazione dell’immobile da parte del dipartimento alla cultura, ci avrebbe dato la possibilita’ di riprendere il nostro operato e di avviare all’inizio dell’anno scolastico, con le scuole, il “Progetto scuola”. Gia’ sei plessi scolastici e due dirigenti disponibili a stilare dei protocolli di intesa con gli Invisibili al fine di diffondere la cultura della solidarieta’ nelle scuole. Organizzare incontri educativi e di sensibilizzazione con i ragazzi.
    Parallelamente avremmo continuato nel nostro lavoro di accoglienza alle famiglie in stato di disagio.
    L’assessore approva, il progetto e’ interessante.
    Ci chiede di inoltrare immediatamente richiesta al suo dipartimento cosi’ da procedere immediatamente all’assegnazione ed evitare di incappare nelle ferie estive

    Il 7 agosto la nuova richiesta e’ gia’ protocollata al n° 187312 al dipartimento politiche, culturali ed educative.
    Intanto l’assessore Perna controlla se la stanza e’ “assegnabile”.
    Non ci sono altre richieste ne si ipotizzano altri usi.
    Libera da vincoli e’ idonea all’assegnazione.
    Siamo entusiasti.

    Arriva ferragosto, ormai e’ evidente che bisogna aspettare fine mese.

    Richiediamo notizie ai primi di settembre, ci dicono che tutto e’ alla firma del dirigente.
    Richediamo notizie il 10 settembre, sempre alla firma del dirigete
    Richiediamo notizie la settimana dopo, sempre in attesa della firma del dirigente.
    Le famiglie che attendono da luglio di essere accolte diventano sempre piu’ pressanti.
    Il paradosso il 19 settembre, quando arriva una famiglia mandata a noi dal comune stesso!!

    Alla fine anche la richiesta inoltrata all’assessorato alla cultura viene rifiutata:
    “In riferimento alla nota introitata dall’assessorato cultura al n° 187312 del 07/08/2014, pervenuta a questo dipartimento in data 11/09/2014, si fa presente che l’ufficio scrivente in ossequio a quanto dettato dalla struttura organizzativa comunale, non e’ competente per le assegnazioni dei locali facenti parte del patrimonio dell’ente, in quanto, tale competenza e’ deputata al dipartimento demanio e patrimonio.
    La succitata nota viene trasmessa per i provvedimenti consequenziali, al dipartimento demanio e patrimonio.”

    Ritorniamo al punto di partenza, ritorniamo al patrimonio, da castronovo, che ci ha gia’ bocciato tutte le richieste precedenti.

    il 22 settembre pubblichiamo la decisione di chiusura dell’associazione.

    Nei sette mesi di “calvario” burocratico diverse persone “vicine” all’amministrazione e all’associazione si offrirono di intercedere affinche’ si potesse procedere ma rifiutammo garbatamente, sostenendo che l’assegnazione doveva essere fatta senza intromissioni “amichevoli” in virtu’ di quella moralita’ e trasparenza che abbiamo sempre professato e manifestato.
    Tutto doveva essere fatto secondo legge e coscienza.

    Insomma meglio integri da morti che compiacenti da vivi

    Cristina Rossito Puglisi
    (che ha provato davvero a cambiare messina dal basso)

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