Area attrezzata di Bordonaro, a un anno dalla consegna è ancora chiusa

Area attrezzata di Bordonaro, a un anno dalla consegna è ancora chiusa

Giusy Briguglio

Area attrezzata di Bordonaro, a un anno dalla consegna è ancora chiusa

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giovedì 03 Gennaio 2013 - 11:28

La struttura non può essere aperta perché manca l'allaccio alla rete elettrica. L'allaccio manca perché Iacp, comune e associazione "Rinascita Santo Bordonaro" non hanno ancora definito chi debba pagare le spese della luce. Libero Gioveni riapre la questione

Il 28 dicembre del 2011 si svolgeva la cerimonia ufficiale della consegna dell’area attrezzata di Bordonaro. L’ex assessorato comunale al Risanamento la consegnava formalmente all’Iacp, con grande soddisfazione dei residenti. Il villaggio delle “case gialle” procedeva verso la rinascita e la nuova struttura avrebbe offerto una prospettiva valida ai giovani del quartiere. Il condizionale, purtroppo, è d’obbligo. La struttura non ha mai goduto di troppa “fortuna”. Prima lo stop ai lavori per motivi burocratici che ne hanno ritardato la realizzazione, dopo la consegna il contenzioso su chi dovesse farsi carico delle spese della luce elettrica. Per lo Iacp e il Comune, le spese dovevano spettare all’associazione “Rinascita Santo Bordonaro” che aveva l’incarico di prendersene cura, garantendo la pulizia e la custodia. Ma l’associazione rispondeva che non avendo scopo di lucro non poteva sostenere il costo del servizio. Dunque niente allaccio della rete elettrica.

La questione sembrava essere arrivata a una soluzione l’agosto scorso, quando l’Istituto Autonomo delle Case Popolari e il Comune avevano espresso la volontà di sottoscrivere un nuovo documento di convenzione per permettere finalmente l’apertura dell’area attrezzata. E invece è arrivato l’ennesimo nulla di fatto. E’ pur vero che sia Iacp che comune hanno avuto negli ultimi mesi alcuni “intoppi” non indifferenti, ma a pagarne le conseguenze in queste circostanze rimangono i cittadini. A riaprire la questione è il consigliere della terza circoscrizione, Libero Gioveni, che ha seguito l’intero iter dei lavori e ricorda che per la realizzazione sono stati spesi dei soldi pubblici. Non usufruire dell’area per il mancato allaccio della rete elettrica sembra paradossale. La struttura, tra le altre cose, prevede un’area giochi per bambini e un campo da calcetto in erba sintetica, dove sembra che i giovani del quartiere vadano comunque a giocare, scavalcando il cancello d’ingresso. “L’ennesima farsa messinese”, la definisce Gioveni che auspica un intervento risolutivo del commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, perché “si possa dare al più presto a questo fazzoletto di territorio totalmente privo di spazi di aggregazione la possibilità di un vero riscatto sociale”. (Giusy Briguglio)

Un commento

  1. bravo Gioveni.

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