Ecco il Regolamento “home food”, per lanciare i prodotti tipici e l' economia

Ecco il Regolamento “home food”, per lanciare i prodotti tipici e l’ economia

Ecco il Regolamento “home food”, per lanciare i prodotti tipici e l’ economia

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domenica 31 Maggio 2015 - 05:05

La proposta è stata presentata dal consigliere dell’Udc Mondello insieme ai colleghi di gruppo, su richiesta del consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo, ed è già stata depositata agli Uffici “Affari e Consiglio

Un regolamento “home food” (cibo in casa) per promuovere ed incrementare l’utilizzo dei prodotti agro-alimentari ed ittici del territorio messinese e creare un circuito economico virtuoso. La proposta è stata presentata dal consigliere dell’Udc Franco Mondello insieme ai colleghi di gruppo, su richiesta del consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo, ed è già stata depositata agli Uffici “Affari e Consiglio.

Il consigliere Mondello spiega che «il cibo e la cucina Messinese rivestono un grande valore simbolico, espressione di una identità comunitaria, di una cultura, di una storia», tutti aspetti da valorizzare e promuovere anche per far tornare a girare l’economia.

In base a quanto previsto nel Regolamento, «le attività di somministrazione di alimenti e bevande per “ Home Food “ si intendono le attività finalizzate all'erogazione del servizio esercitato da persone fisiche all'interno di proprie strutture patrimoniali». Per lo svolgimento delle attività di home food, i soggetti attivi « si avvalgono della propria organizzazione familiare e utilizzano parte della propria struttura abitativa, anche su altri beni di proprietà a disposizione, per espletare il servizio di home food, per un numero massimo di diciotto coperti al giorno».

Ai fini dell'incontro tra domanda ed offerta dei prodotti tipici dell'area dello Stretto di Messina, le organizzazioni sindacali di categoria dovranno rendere disponibile il paniere dei prodotti, specificando per ogni tipologia di alimento, le caratteristiche qualitative e quantitative ed ogni elemento atto al miglior riconoscimento del prodotto.

Con l'adozione dl regolamento Il Comune di Messina istituirà un registro degli operatori di somministrazione autorizzati al servizio di attività di Home food e si doterà di un marchio di riconoscimento qualitativo che sarà veicolato in tutta la comunicazione di marketing turistico.

Il consigliere Mondello chiarisce ancora che l’obiettivo principale che si intende perseguire con il Regolamento “Home food” è far sì che « antiche ricette, senso dell'ospitalità, peculiarità del territorio, valorizzazione del prodotto tipico comunale e regionale, si fondano in una proposta che caratterizza non solo la regione, ma anche la singola area metropolitana della città di Messina».

Ma vediamo quali requisiti prevede il Regolamento per avviare l' attività home food: « i locali della struttura abitativa o altra struttura a disposizione di proprietà devono possedere i requisiti igenico -sanitari per l'uso abitativo previsti dalle leggi e dai regolamenti vigenti nel comune di Messina; L'esercizio delle attività di home food non necessita alcun cambio di destinazione d'uso della struttura abitativa ; i soggetti attivi sono tenuti a comunicare al Comune di Messina l'inizio dell'attività, unitamente ad una relazione dettagliata di asseveramento redatta da un tecnico abilitato; non è necessaria l'iscrizione al Registro di esercenti di commercio».

La prima tappa della proposta di delibera dovrà essere la commissione competente in materia, la tappa finale il Consiglio Comunale. (DLT)

6 commenti

  1. Ma si può utilizzare il termine “home food” per una iniziativa che punta alla valorizzazione delle nostre peculiarità?
    Voi per preservare identità e valore sibolico del cibo e delle tradizioni messinesi usate la lingua inglese?
    Ma quando la nonna vi dava l’ovetto fresco “cu du purtusa” da “zucare” vi diceva che era homemade o che “u nonnu l’avia cugghiutu friscu friscu i sutta u culu da jaddina’?
    Chiaritevi le idee e ritrovate una identità.

    Salvatore

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  2. Ma si può utilizzare il termine “home food” per una iniziativa che punta alla valorizzazione delle nostre peculiarità?
    Voi per preservare identità e valore sibolico del cibo e delle tradizioni messinesi usate la lingua inglese?
    Ma quando la nonna vi dava l’ovetto fresco “cu du purtusa” da “zucare” vi diceva che era homemade o che “u nonnu l’avia cugghiutu friscu friscu i sutta u culu da jaddina’?
    Chiaritevi le idee e ritrovate una identità.

    Salvatore

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  3. Salve , Salvatore …. Io sono Rita , ormai la Signora Rita” ho iniziato la mia esperienza Home Food da un anno , ( Home food Casa Mia in provincia di Palermo ) posso dirti che l’idea del identificarci con un nome straniero non mi piace neanche a me , ma non possiamo negare l’evidenza, non siamo stati noi ad inventarci questa formula , perciò usare una denominazione internazionale non può che facilitare la nostra iniziativa , non facile da far accettare dalle nostre parti …. ti assicuro ci vuole molta determinazione e molto senso di apertura , perché no cominciando dal denominarci, che ben venga , se è il prezzo che dobbiamo pagare , per far conoscere il nostro territorio ed il nostro patrimonio gastronomico !!!! Un abbraccio “!

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  4. Salve , Salvatore …. Io sono Rita , ormai la Signora Rita” ho iniziato la mia esperienza Home Food da un anno , ( Home food Casa Mia in provincia di Palermo ) posso dirti che l’idea del identificarci con un nome straniero non mi piace neanche a me , ma non possiamo negare l’evidenza, non siamo stati noi ad inventarci questa formula , perciò usare una denominazione internazionale non può che facilitare la nostra iniziativa , non facile da far accettare dalle nostre parti …. ti assicuro ci vuole molta determinazione e molto senso di apertura , perché no cominciando dal denominarci, che ben venga , se è il prezzo che dobbiamo pagare , per far conoscere il nostro territorio ed il nostro patrimonio gastronomico !!!! Un abbraccio “!

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  5. Salve Salvatore , Da un anno circa ho iniziato quest’avventura chiamata Home food ( Home food Casa Mia in provincia di Palermo ) devo dirti che l’idea di utilizzare la denominazione straniera non piace neanche a me…. ma non possiamo dire che questa idea è nata da noi , perciò che ben venga, se ci da’ la possibilità di far conoscere i nostri usi e i nostri prodotti locali . Ti posso assicurare che non è un impresa semplice , ci vuole molta determinazione e senso di ospitalità …. Un abbraccio

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  6. Salve Salvatore , Da un anno circa ho iniziato quest’avventura chiamata Home food ( Home food Casa Mia in provincia di Palermo ) devo dirti che l’idea di utilizzare la denominazione straniera non piace neanche a me…. ma non possiamo dire che questa idea è nata da noi , perciò che ben venga, se ci da’ la possibilità di far conoscere i nostri usi e i nostri prodotti locali . Ti posso assicurare che non è un impresa semplice , ci vuole molta determinazione e senso di ospitalità …. Un abbraccio

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