Sangalli: "Intervenire subito per evitare il collasso di imprese e famiglie”

Sangalli: “Intervenire subito per evitare il collasso di imprese e famiglie”

Sangalli: “Intervenire subito per evitare il collasso di imprese e famiglie”

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venerdì 17 Maggio 2013 - 16:20

Il Roadshow "ImPresa diretta con il territorio" di Confcommercio fa tappa a Messina.il presidente di Confcommercio Messina, Nino Messina, ha sottolineato l’importanza del settore turistico nella città dello Stretto: “Immersa com’è nella dirompente crisi economica ed istituzionale, per Messina e provincia il turismo, in particolare quello crocieristico, rappresenta un potenziale strumento di rilancio economico"

“Bisogna raffreddare un’estate che si presenta rovente perché Imu, Tares e aumento dell’Iva rappresentano per le imprese e le famiglie un motivo di collasso”.

Queste le parole di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, durante la seconda tappa del Roadshow “ImPresa diretta con il territorio”, tenutasi oggi nel Salone della Borsa della Camera di Commercio di Messina, che ha registrato una straordinaria adesione da parte di delegati provenienti da Calabria e Sicilia.

“Per ridare ossigeno alle aziende e favorire la crescita economica – ha proseguito Sangalli – la Confcommercio, oltre la riduzione della pressione fiscale, ha indicato al neo Governo alcune misure da adottare nell’immediato: una burocrazia più semplice e meno onerosa, una maggiore accessibilità del credito per sostenere gli investimenti, una maggiore flessibilità per l’ingresso nel mercato del lavoro e un’immediata compensazione tra crediti e debito della Pubblica amministrazione”.

Le aziende del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti stanno scontando una crisi che sembra non avere mai fine. Ma a percepire maggiormente gli effetti negativi è il Mezzogiorno, lo attestano i dati drammatici di chiusura delle imprese, del Pil e dei consumi. Ѐ proprio dal Sud, però, come ha sottolineato nel suo intervento Pietro Agen, presidente Confcommercio Sicilia, che dipende la crescita del nostro Paese. “Finché non si elimina il divario infrastrutturale tra Nord e Sud – ha detto Agen – l’Italia non si riprenderà. Il Meridione per essere competitivo sul mercato, non solo nazionale, ha bisogno di investimenti sui trasporti e nei settori agroalimentare e turistico e anche di un piano per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati”.

All’incontro hanno preso parte anche il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, e il presidente di Confcommercio Messina, Nino Messina, il quale ha sottolineato l’importanza del settore turistico nella città dello Stretto: “Immersa com’è nella dirompente crisi economica ed istituzionale, per Messina e provincia il turismo, in particolare quello crocieristico, rappresenta un potenziale strumento di rilancio economico. Tuttavia, – ha proseguito Messina – bisogna creare strutture moderne e accoglienti, come un nuovo terminal crocieristico, e coniugare la capacità di innovare prodotti e servizi con iniziative che promuovano storia e cultura del territorio”.

L’assemblea di oggi, però, è stato soprattutto un confronto con imprenditori delle regioni Sicilia e Calabria per fotografare la crisi, registrare le istanze e individuare misure di intervento da portare all’attenzione della Politica e delle Istituzioni, in occasione dell’Assemblea generale di Confcommercio, il prossimo 12 giugno.

E, infatti, dalla voce dei vertici della Confederazione si è passati a quella di coloro che conoscono bene la realtà in cui operano e che hanno denunciato la grave situazione economica del Mezzogiorno. I ritardi di una pubblica amministrazione spesso pletorica, l’emigrazione di tanti giovani qualificati, l’infiltrazione della malavita organizzata nella vita politica ed economica, sono alcuni dei fattori che penalizzano lo sviluppo economico meridionale. Ma ancor di più c’è l’eccessiva pressione fiscale (non ultimo il decreto che in Sicilia aumenta del 600% il canone imposto ai lidi balneari) e la non corrispondente offerta di servizi. Per gli imprenditori locali è, quindi, necessario pensare misure che possano riportare le aziende nelle condizioni di produrre benessere e occupazione e politiche basate su una diversa ripartizione del carico fiscale, in modo da consentire alle imprese e alle famiglie di rimettere in moto quei consumi che sono parte importante della nostra economia.

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