L'Arcivescovo La Piana: "Ognuno si assuma le proprie responsabilità"

L’Arcivescovo La Piana: “Ognuno si assuma le proprie responsabilità”

Francesca Stornante

L’Arcivescovo La Piana: “Ognuno si assuma le proprie responsabilità”

venerdì 30 Novembre 2012 - 16:22

Nel giorno in cui ha presentato la nona edizione della rassegna Fede Arte Musica 2012, l'arcivescovo Mons. Calogero La Piana non si risparmia alla domanda sulla crisi che sta vivendo Messina e, come in passato, ammonisce chi poteva fare e non ha fatto.

Davanti ad una città che sta affondando, con il dissesto dietro l’angolo, con centinaia di famiglie messe in ginocchio, con troppi posti di lavoro che rischiano di scomparire, con i servizi quasi azzerati, è difficile rimanere indifferenti. L’arcivescovo Mons. Calogero La Piana in questi anni ha più volte bacchettato politici e amministratori per tutto ciò che non hanno fatto per questa città tanto bella quanto disgraziata. E’ stato in prima linea a fianco degli ex lavoratori Servirail nei giorni in cui occuparono il campanile del Duomo, non ha usato toni leggeri nei suoi tradizionali discorsi di auguri alla città, ancor più duro è stato nei momenti tragici vissuti dalla città quando si trovò a dover presiedere i funerali di tutte le vittime delle alluvioni. Oggi Messina sta per toccare il punto più basso della sua storia recente e mons. La Piana anche stavolta lancia un messaggio diretto a tutti coloro i quali hanno il compito di guidare la città. Intanto basta rassegnazione. Per l’arcivescovo non si può continuare a farsi male da soli, bisogna reagire tutti e tutti insieme contro le difficoltà, le prove da superare e le preoccupazioni ci sono e sempre ci saranno. Ci sono un paio di parole chiave nell’appello di La Piana: responsabilità, eticità, moralità, sobrietà. E se in passato è stato critico non l’ha fatto per creare nuove difficoltà o problemi ma solo per dare uno stimolo, un richiamo e un invito in questa particolare situazione che viviamo.

Bisogna richiamare tutti ad assumersi le proprie personali responsabilità. Chi riveste un ruolo istituzionale, politico, sociale non può continuare a sfuggire da quelle che, ognuno per la propria parte, sono le responsabilità di quello che tutti vediamo oggi davanti ai nostri occhi. L’ho detto più volte in passato e lo ripeto oggi più che mai” dice La Piana che però aggiunge che anche questo non è più sufficiente, se fatto da solo. Per il punto in cui siamo arrivati non basta più. E allora va avanti.

C’è bisogno di moralità ed eticità che vanno esercitate con la propria responsabilità. Bisogna fare le cose bene ma tenendo conto del bene di tutti e prima ancora della città. Una nuova dimensione etica e morale deve caratterizzare l’impegno di tutti e soprattutto di chi è chiamato a guidare la città”. L’arcivescovo torna dunque a bacchettare chi ha continuato a gestire la cosa pubblica senza quei valori che dovrebbero essere alla base della vita sociale e politica di ognuno e che invece a quanto pare si sono persi per strada. Responsabilità, eticità e moralità come primo passo per uscire dal disastro e ripartire esattamente dal punto in cui tutto il declino è iniziato.

Tra le righe si legge un altro duro attacco alla classe politica e dirigente che ha contribuito ad arrivare a questa situazione e che oggi poco o nulla sta facendo per uscirne. Il messaggio di La Piana poi si allarga.

Ci vuole l’assunzione di nuovi stili di vita. Io credo che abbiamo un po’ tutti esagerato, abbiamo voluto credere e seguire chissà quali miraggi e oggi ci ritroviamo così. Alla luce dell’esperienza che ci ha provato e continua a provarci dobbiamo avere il coraggio di rivedere i nostri stili di vita. Iniziamo con il recuperare una maggiore sobrietà, l’essenzialità delle cose, i valori autentici. Tutto questo potrà aiutare davvero Messina”. (Francesca Stornante)

13 commenti

  1. scusate ma la chiesa paga l’IMU?

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  2. a parte le belle parole, cosa consiglia di far? emigrare in massa, una rivoluzione o una guerra contro gli incapaci e i loro servi??

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  3. monsignore,forse queste parole:: responsabilità, eticità, moralità, sobrietà, non bastava dirle,ma di fronte ai sordi bisognava gridarli e scriverve sul campanile del Duomo.Non basta dire oggi,io lo detto.

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  4. questi sono tempi in cui la chiesa farebbe bene a tacere ed operare…

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  5. Certo, per quanto mi è dato di sapere, che la chiesa paga l’IMI sugli immobili non destinati al culto. Ed è giusto e sacrosanto

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  6. puzza di bruciato 30 Novembre 2012 17:13

    Come ricordo bene quando Mons. Marra fulminò icon un discorso mirato, in occasione della Vara, i molti politici presenti a fare passerella per rappresentanza…. Come rimpiango il passato!!!! “A volte il nero del presente fa sembrare rosa il grigio del passato”… Parla di responsabilità quando sa benissimo che molti parroci si sono fatti tirare la giacchetta in occasione delle elezioni…

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  7. precario affamato 30 Novembre 2012 17:40

    si si signor.ARCIVESCOVO belle parole pero solo parole invece di indire ogni questi edizioni di FEDE ARTE E MUSICA.non sarebbe meglio andare in giro x le BARACCHE DI MESSINA toccando ogni sera un quartiere e fare MESSA E A PREGARE e di seguito distribuire beni di prima necessita o fare una raccolta e PAGARE qualche BOLLETTA DELLA LUCE mi creda moltissime famiglie e piu di ANNO che l.enel a eliminato e poi anche una parola di conforto non guasterebbe in particolare chi non puo camminare o e ALLETTATO dai lo faccia ed il povero MESSINESE E CON LEI SE NO SONO SOLO PAROLE PAROLE E NON CREDO CHE NOSTRO SIGNORE SAREBBE CONTENTO.

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  8. monsignore,faccia un editto bulgaro:I parroci devono finirla di indicare ai parrocchiani per chi votare.Una vicina di casa su mia richiesta mi ha risposto: ho votato “chiddu chi mi dissi u preti”.non sapeva nemmeno chi aveva votato.vergogna per questi suggeritori.

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  9. Eminenza ma a Mazzara del Vallo non stava bene??

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  10. CARI CONCITTADINI CREDO CHE ANCHE IL PIU’ INCAZZATO SAPPIA CHE LA CHIESA IN REALTA’ GIA’ AIUTA MOLTI E IN TANTE FORME…. VERO PURE CHE A VOLTE APPARATI DELLA STESSA SONO VICINI AL POLITICO INCAPACE , MA CHIEDERE LA SOLUZIONE A PROBLEMI CREATI DA NOI CHE ABBIAMO ACCETTATO IL SISTEMA … VOTATO E SPERATO NEL SISTEMA MI SEMBRA OLTRE LA REALTà POSSIBILE !! DIREI CONDIVISIBILE IL FATTO DI FARE UNA BELLA CURA DIMAGRANTE DI CAMBIARE ATTEGGIAMENTI PRIVATI E VERSO LA CITTA’… E DI LAVORARE PER RIPARTIRE RISOLVENDO IL VERO DILEMMA : CHI POTRà GUIDARE UNA RINASCITA?? SPERO NESSUNO DEL VECCHIO SISTEMA….

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  11. UN BUON PASTORE …di anime non può che indicare al suo GREGGE il sentiero buono e virtuoso per condurlo serenamente al pascolo ma ha anche il dovere di “scovare”ed indicare, se e’ il caso ,il pericoloso LUPO CATTIVO… spesso travestito da AGNELLO

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  12. ART.21 COSTITUZIONE. F I N A L M E N T E sua Eccellenza batte un colpo, non condivido, in particolare, l’ultimo periodo del discorso, questa chiamata di correo, questo estendere a tutti i cittadini le responsabilità del DISASTRO MESSINA. Cosa c’entrano i nostri giovani o quella parte della popolazione, che non riesce più ad arrivare alla fine del mese, parlo del ceto medio impiegatizio, per non parlare dei pensionati al minimo, dei poveri, dei precari, insomma la maggioranza dei Messinesi. ECCELLENZA, per nostra fortuna, le responsabilità sono di una esigua minoranza, ricca e potente, spesso con fasce tricolori ed ermellini, e con il profumo dei soldi, in prima fila, indegnamente, accanto alla sua persona. ECCELLENZA, le assicuro, che nel 2013 saranno spazzati via dal voto dei messinesi, finalmente vedrà giovanissimi a Palazzo Zanca, e meno giovani, sconosciuti ma con lo stile di vita e la sobrietà di cui parla, che altri devono recuperare, certamente non la maggioranza dei messinesi. La saluto con simpatia, che non estendo a gran parte della sua curia, ma ai preti impegnati con abnegazione tra la gente più debole e indifesa.

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  13. Vero e’ che i “nostri giovani ,il ceto medio impiegatizio e la parte più debole della popolazione messinese non centra”. Ma la classe dirigente ha il dovere di sollevare lo sguardo innalzarsi un po’ e dopo aver condannato i responsabili ,CAPIRE CHE LE CAUSE VERE DEL DISASTRO ATTUALE SONO ALTRE ,LONTANO SPESSO DA NOI E CONTRO cui RISCHIAMO DI POTER FARE POCO ..SE NON CI ASSISTE UN ANALISI MENO SUPERFICIALE E BECERA….che servirà forse a placare gli istinti più violenti e ancestrali del popolo ma non certo quelli della fame. Forse nella sua frase “il ceto medio impiegatizio” a cui pero’ aggiungerei PUBBLICO, quale caratteristica del Messinese si nasconde “il cancro” della società che ci ha condotto a questo punto. OGGI lo scontro in atto e’ tra una elefantiaca ormai insodtenibile macchina statale in gran parte improduttiva che succhia risorse infinite ed il PRIVATO produttore di vera ricchezza che si vede tartassato e ..non ce la fa più ….Per non parlare poi dei grandi problemi di macroeconomia ,globalizzazione ,Euro, trattato di Maastricht,di Lisbona …sembrano lontani ma incidono fortemente sulla nostra vita di Messinesi. Chi realisticamente nuovo o vecchio che sia può evitare il fallimento? Potrebbe risparmiare qualcosa ma dovrebbe tassare ancora e tagliare tagliare per risanare i nostri conti …contribuendo ad impoverire ancor piu il,popolo..L’agenda politica e’ dettata dall’Europa che bloccando di fatto la spesa ed i flussi ha fatto saltare il voto di scambio tradizionale su cui ha fino ad adesso ha “campato ” gran parte del meridione… Ed allora bisognerebbe………..

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