Il nuovo Pd di Messina muove i primi passi:compatti su sfiducia e Congresso

Il nuovo Pd di Messina muove i primi passi:compatti su sfiducia e Congresso

Rosaria Brancato

Il nuovo Pd di Messina muove i primi passi:compatti su sfiducia e Congresso

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lunedì 23 Gennaio 2017 - 12:15

Riunione ieri tra rappresentanti di diverse anime per ribadire il sì al Congresso di fine febbraio e la nascita di un Comitato che affronti le questioni sul tappeto, iniziando dalla sfiducia. Pieno sostegno alla capogruppo Antonella Russo che ha firmato la mozione

Il nuovo Pd inizia la ricostruzione puntando alla compattezza sulla sfiducia.

E’ questo il significato della riunione che si è tenuta ieri tra i componenti delle diverse anime del partito. Già il fatto che si sia svolto un incontro, molto partecipato tra l’altro, per discutere sui temi vitali per il futuro del Pd è notizia dopo mesi e mesi di situazione asfittica.

IL Pd dello Stretto da ieri ha iniziato a riprendere in mano le redini del suo destino, andando al di là dei commissariamenti.

Una quarantina di esponenti del partito, chi con maggiore esperienza alle spalle chi un po’ un meno, ma tutti uniti dalla voglia di iniziare la nuova stagione del dopo-Genovese, su iniziativa dei LabDem che hanno lanciato l’idea della riunione, hanno preparato un documento congiunto destinato ai vertici del partito per ribadire l’urgenza del congresso di fine febbraio e soprattutto per formare una Commissione che affronti le fasi pre-congressuali e la questione sfiducia.

All’incontro erano presenti da Palano Quero e Alessandro Russo a Ciccio Barbalace, da Giuppi Siracusano ad Antonio Saitta e Domenico Siracusano, da Giuseppe Laface e Nicola Barbalace a Felice Calabrò, da Fera a Luigi Beninati, da Angela Bottari ad Antonella Russo.

Il Pd è rimasto impantanato nelle secche dei commissariamenti senza riuscire ad esprimersi compiutamente su nulla, a riunirsi. Anche il commissario Carbone non ha inciso sulla vita del partito e dal giorno del suo insediamento non sono state poste le basi per una ricostruzione che partisse davvero dalla base.

La firma della capogruppo Pd Antonella Russo alla mozione di sfiducia è stata determinante per arrivare a quota 16 ed ha rimesso il pallino del dibattito nelle mani del partito.

Il Pd non può restare fuori o ai margini di un dibattito che si stava polarizzando in area di centro-destra. E’ bene ribadire, che la firma della Russo non è stata estemporanea, ma ha avuto l’avallo del commissario Ernesto Carbone che in una nota ha anche plaudito al coraggio della capogruppo.

Ma c’è di più perché adesso a sostegno della Russo ci sono numerosi esponenti del partito e consiglieri di quartiere che anche mettendo nero su bianco in un documento il loro appoggio sono pronti a restituire al partito un ruolo paritario nella coalizione di centro-sinistra. Insomma il Pd si vuol sedere al tavolo degli alleati a discutere ed a costruire il percorso del dopo sfiducia. Al di là dei commissariamenti e dei tempi che porteranno al congresso di fine febbraio.

Ecco il testo del documento unitario: “La condizione di assoluta straordinarietà che si è venuta a determinare con il raggiungimento delle firme per la mozione di sfiducia richiede la presenza di un Pd e del suo ricostituito gruppo dirigente in grado di assumersi le proprie responsabilità per affrontare i problemi della città e della provincia, e per riproporre il proprio ruolo politico sulla base della costruzione di un programma e di uno schieramento alternativo sia alla destra sia al dilettantismo che ha caratterizzato in questi anni l’amministrazione della città capoluogo. Riteniamo necessario porre fine in tempi rapidi all’esperienza commissariale del Pd per ridare al partito messinese organi di direzione collegiali, per ripristinare il confronto e la dialettica democratica interna, quale premessa e condizione essenziale ed ineludibile per un impegno politico coeso e per un’azione unitaria incisiva anche in vista di possibili imminenti scadenze elettorali. Chiediamo che si avvii la fase congressuale straordinaria, l’indicazione della data del Congresso e l’insediamento immediato della Commissione provinciale di garanzia per il Congresso”

La votazione in Aula sarà il 18 febbraio e prima di allora l’obiettivo è iniziare a costruire le fondamenta del nuovo Pd, che dovrà farsi trovare pronto all’eventuale sfida delle elezioni. La bocciatura della sfiducia rafforzerà Accorinti a svantaggio del Pd e del centro-sinistra ed il partito, rompendo gli indugi un mese prima del Congresso, vuol ricominciare a costruire. Solo una nuova classe dirigente giovane, competente, non legata a vecchi sistemi, potrà dare linfa al Pd e riavvicinare i messinesi al partito. Il percorso, da quanto si evince dal documento unitario firmato ieri, deve iniziare subito perché tra un commissario e un altro, tra comitati ristretti e vertici, si è perso troppo tempo.

Rosaria Brancato

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