La proposta di Cerreti: spostare la Galleria d'arte nel foyer del Vittorio Emanuele

La proposta di Cerreti: spostare la Galleria d’arte nel foyer del Vittorio Emanuele

Rosaria Brancato

La proposta di Cerreti: spostare la Galleria d’arte nel foyer del Vittorio Emanuele

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mercoledì 23 Gennaio 2013 - 16:54

La Galleria d'arte moderna, realizzata in un sotterraneo della Provincia, nonostante le opere esposte di grande valore ha un numero di visitatori troppo esiguo. "Rischia di finire negli abissi dell'indifferenza- scrive Roberto Cerreti- invece basterebbe poco per valorizzarla, ad esempio spostando le opere nel Foyer del Teatro Vittorio Emanuele e rendendola fruibile a turisti e studenti"

“La Galleria D’arte moderna e contemporanea provinciale rischia di seguire negli abissi dell’indifferenza politica e sociale, la storica e dimenticata Nave Cariddi.”

In una città che pensa che l’arte possa essere vissuta solo in una “notte bianca” e dove il Teatro in Fiera è ridotto a macerie, il Vittorio Emanuele è in agonia, gli unici spiragli di luce vengono soffocati dall’inerzia e dalla mancanza di idee. Non la pensa così il capogruppo del Movimento Liberi Insieme Roberto Cerreti che invece le proposte le ha ben chiare, sia per la Galleria d’arte che per l’Hotel Riviera e le ha anche esposte nelle sedi opportune.

Albert Camus in merito alla disattenzione del genere umano disse: Se il mondo fosse chiaro, l'arte non esisterebbe. Ed è da questo spunto che nascono le mie osservazioni e proposte- scrive Cerreti- Infatti risulta poco chiara agli occhi dei messinesi che realmente tengono alla propria storia, al presente e al proprio futuro, il perché ed il come sia stato possibile realizzare in un sotterraneo al tempo adibito a garage e falegnameria, una Galleria d’arte moderna e contemporanea, famosa in Sicilia per aver goduto di ben 3 inaugurazioni, una per ogni Presidente che negli ultimi 10 anni si è succeduto alla guida di Palazzo dei Leoni”.

Come sottolinea il consigliere provinciale però purtroppo nonostante le inaugurazioni e qualche ritocco qua e là la sede risulta essere poco idonea e senza prospettiva, nonostante l’impegno e la serietà del personale impiegato, e lo dimostra l’esiguo numero di visitatori che annualmente ospita la Galleria, appena 1860 nel 2012, mentre dall’inizio del 2013 ad oggi i visitatori sono stati 92.

Eppure- ricorda Cerreti- sono esposte opere come la “Ragazza col Libro” di Casorati, stimato nell’era della lira addirittura 5 miliardi, piuttosto che il “paesaggio di Castel Mola” o il “Ballo dei Contadini” di Migneco, o “Il Picconiere”di Guttuso”.

Vi sono opere di Giò Pomodoro, Alighiero Boetti, Lucio Fontana, Agostino Bonalumi, Felice Canonico, Mimmo Rotella e l“Archivio Quasimodo”.

Un patrimonio artistico di tale pregio che meriterebbe un’attenzione ben maggiore nonché un’ubicazione più adeguata al valore dell’esposizione. Proprio per questo il consigliere provinciale ha proposto alla Conferenza dei capigruppo di dedicare all’argomento una seduta per sviluppare le diverse ipotesi di rilanci.

“Mi chiedo,questo patrimonio artistico può valere solo 1800 presenze all’anno?

Assolutamente no. La mia proposta di rivoluzione culturale, consentirà gratuitamente il rilancio della Storia dignitosa della nostra città. La politica di Ricevuto non è riuscita, al di là di qualche momento di “svago jazz”, a produrre niente di significativo per la realizzazione del famoso “Polo Artistico Messinese” dove far convivere l’arte espressa nei secoli. Il primo passo quindi da fare è ipotizzare il trasferimento delle opere e della Galleria d’arte moderna e contemporanea, all’interno del Foyer del Teatro Vittorio Emanuele, così da far ricongiungere l’arte moderna e contemporanea provinciale con la stupenda volta dipinta dal celebre Renato Guttuso, per l’appunto “La leggenda di Colapesce”.

L’esponente del Movimento Liberi Insieme sottolinea come il Teatro Vittorio Emanuele risulterebbe una sede non solo più accessibile e conosciuta rispetto all’attuale sito prescelto per la Galleria ma potrebbe agevolmente attrarre l’attenzione di un maggior numero di visitatori, compresi gli oltre 400.000 croceristi che annualmente giungono a Messina, salvo poi salire su un autobus che li porta a Taormina piuttosto che a Tindari. I quasi 30 mila studenti del territorio provinciae potrebbero avere l’opportunità di visite gratuite.

“Basta poco per rendere produttivo un Ente e la sua Storia – conclude Cerreti-e per sfondare il “muro voluto” delle 1800 presenze, quello che è mancato non è stata la VOLONTA’ ma la CAPACITA’ di saper dipingere senza pennarelli, ma con piccole idee ed ostinata caparbietà”.

In caso contrario, in mancanze di idee in movimento, il rischio, secondo il consigliere è che col tempo e l’inerzia la Galleria faccia la fine della Nave Cariddi, divenuta un simbolico relitto di un pezzo di storia della città che la città stessa fa inabissare nei fondali dell’indifferenza.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. Cerreti c’è ….gli altri dove sono?

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  2. La politica di Ricevuto non è riuscita, al di là di qualche momento di “svago jazz”……….

    E quanto sono costate ai contribuenti queste serate? Ricevuto ha rovinato una provincia ed una città. Dovrebbe ritirarsi a vita, altro che candidarsi.

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  3. Ricevuto ha superato la 70ina e quindi è ancorato a metodi vecchi ed arcaici, al contrario di Cerreti che essendo più giovane riesce a pensare “da solo” su come possa essere valorizzato un bene pubblico. Del resto, scendendo da una nave e percorrendo la via Garibaldi, è più facile raggiungere il teatro V.Emmanuele per ammirare qualche capolavoro, anzichè via 24 maggio, per andare in un sotterraneo, costato ai contribuenti un fiume di denaro.

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