Da lunedì per gli ex Cea si aprono le porte dell'Amam, il Comune sblocca la vertenza

Da lunedì per gli ex Cea si aprono le porte dell’Amam, il Comune sblocca la vertenza

Francesca Stornante

Da lunedì per gli ex Cea si aprono le porte dell’Amam, il Comune sblocca la vertenza

Tag:

venerdì 26 Settembre 2014 - 00:11

Si occupavano di manutenzione strade per conto del Comune, da lunedì saranno all’Amam, firmeranno un contratto a tempo determinato, al momento fino a dicembre. Nessun contrasto con il passaggio dei lavoratori dell'Ato3 o ex Feluca, Signorino spiega perchè.

Già da lunedì dovrebbero tornare a lavorare. A meno che non ci siano nuovi colpi di scena, dopo anni di attese, di speranze, di dure proteste e di tanti momenti di sconforto, i lavoratori ex Cea riescono a vedere la luce in fondo al tunnel. Un tunnel che sembrava senza uscita, ma che alla fine li condurrà a un nuovo lavoro, a un nuovo salario, alla possibilità di ricominciare. Tre mesi fa l’amministrazione Accorinti aveva deciso di inserire il “caso” degli ex Cea nell’agenda delle priorità sul fronte delle vertenze occupazionali. Si occupavano di manutenzione strade per conto del Comune, alla fine dell’appalto hanno atteso a lungo di tornare a lavorare perché così era stato loro garantito, soprattutto attraverso un percorso burocratico che aveva spostato in sede regionale la vicenda degli operai Cea. Da lunedì saranno all’Amam, l’Azienda municipale acque Messina. Firmeranno un contratto a tempo determinato, al momento fino a dicembre, ma la speranza è di non rigettarli nell’incubo tra appena tre mesi.

La buona notizia per i lavoratori è arrivata dopo un incontro tra il segretario della Fillea Cgil Daniele David e l’assessore Sergio De Cola. L’esponente della giunta Accorinti ha ufficializzato la fine di un percorso che è stato sempre pieno di ostacoli e che proprio in questi ultimi giorni era stato di nuovo messo in discussione per una serie di dubbi legati alla disponibilità della Regione di inviare i fondi destinati al bacino degli Lsu, quello cioè di cui fanno parte questi lavoratori. L’assessore De Cola ha però assicurato che a prescindere da quello che sarà l’esito della Regione, da lunedì si comincia. In 15 confluiranno all’Amam. E potranno sicuramente festeggiare dopo anni di trepidazione.

“L’epilogo di questa vertenza è indiscutibilmente un segnale positivo che questa amministrazione ha contribuito a dare. L’assessore De Cola ha mostrato grande senso spirito di collaborazione, la decisione presa dimostra un grande senso di responsabilità collettiva per più di una decina di lavoratori che avevano un percorso ma che non si era mai concretizzato” ha commentato David che da sempre è stato a fianco degli ex Cea.

L’Amam si prepara dunque ad accogliere 15 lavoratori, ma in queste settimane la partecipata “virtuosa” di Palazzo Zanca è stata al centro di numerosi incontri perché lì dovrebbero transitare anche i dipendenti dell’Ato3 che al 30 settembre sarebbero licenziati. Le due vicende però non entrano in contrasto tra loro. Lo spiega l’assessore al Bilancio e vicesindaco Guido Signorino che puntualizza che non solo la sistemazione degli ex Cea non cozza con la mobilità di quelli dell’Ato3, ma che non c’entra neanche con il progetto di dirottare all’Amam anche gli ex Feluca.

“Intanto i lavoratori ex Cea appartengono a un altro tipo di bacino rispetto a quelli Ato, l’Amam ha esigenza di personale da assorbire e i dipendenti Ato non necessariamente devono essere inseriti su attività fino a questo momento unicamente svolte dall’Amam, ma possono essere utilizzati attivando un ramo d’azienda previsto nello statuto che è relativo ai servizi di carattere ambientale, quindi mantenendo nel ramo ambiente una quota di lavoratori che svolgerebbe servizi simili a quelli che espletano adesso per il Comune di Messina” ha spiegato Signorino. Il vicesindaco ha poi ricordato che l’Amam ha esigenze di personale per diventare più produttiva, ottenere dalla sua gestione risorse aggiuntive e limitare l’esternalizzazione di alcuni servizi, ad esempio la manutenzione strade durante gli interventi.

Adesso si attende solo la firma dei contratti e il ritorno a lavoro. La speranza del sindacato e dei lavoratori è che non si esaurisca tutto in una bolla di sapone al prossimo 31 dicembre.

E per chi non ricordasse la vicenda, ecco un tuffo nel passato. La loro odissea iniziò oltre dieci anni fa. Era l’ormai lontano 2002 quando il Comune affidava ad una rete di imprese l’appalto quinquennale per la manutenzione stradale e venivano assunti 18 lavoratori a tempo indeterminato. Nel 2007, alla scadenza del servizio, i primi timori e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Prefettura, Comune, Ufficio Provinciale del Lavoro e sindacati per garantire nei futuri bandi la clausola di obbligo di assunzione dei 18 lavoratori per l’impresa aggiudicataria e con cui l’amministrazione comunale si dichiarava disponibile a reperire risorse aggiuntive per questi lavoratori. Nel nuovo bando per l’affidamento del servizio era stata effettivamente inserita questa clausola e quando la società Cea si aggiudicò l’appalto per il biennio 2008-2010 assunse i lavoratori, rispettando dunque gli accordi. L’incubo iniziò solo dopo. Con la scadenza dell’appalto arrivò il licenziamento, iniziarono i tavoli tecnici e le riunioni per trovare soluzioni al futuro occupazionale di questi lavoratori, fu attivato anche un percorso con la Regione per far confluire quelli che erano Lsu, Lavoratori socialmente utili, in un elenco speciale dell’Agenzia Regionale per l’Impiego. Nel frattempo sono finiti anche gli ammortizzatori sociali, quei lavoratori sono rimasti senza reddito e senza lavoro, nonostante gli impegni che le Istituzioni si erano assunti fossero ben altri.

Naturalmente tutto sarebbe ancora più facile se la Regione decidesse di fare la sua parte con i fondi per gli ex Lsu, anche se nel frattempo la normativa è cambiata. Nonostante tutto però per loro si riaprono le porte del mondo del lavoro.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. Si occupavano della manutenzione stradale…..quale manutenzione che da una vita messina e’ la citta’ groviera? Ora lavoreranno all’amam, cioe’ non faranno niente neppure li visto che a messina l’acqua e’ piu rara del plutonio, il termine corretto e’ ora ozieranno all’amam.

    0
    0
  2. Si occupavano della manutenzione stradale…..quale manutenzione che da una vita messina e’ la citta’ groviera? Ora lavoreranno all’amam, cioe’ non faranno niente neppure li visto che a messina l’acqua e’ piu rara del plutonio, il termine corretto e’ ora ozieranno all’amam.

    0
    0
  3. Ed anche questi a dicembre si troveranno a protestare per la proroga insieme a quelli dei servizi sociali.
    renatini ha creato un altro pateracchio, generando illusioni in altri disperati.
    Così i pochi vigili superstiti invece che nelle strade saranno a presidiare il municipio.
    Lo avete voluto?
    Piangetevelo!
    George.

    0
    0
  4. Ed anche questi a dicembre si troveranno a protestare per la proroga insieme a quelli dei servizi sociali.
    renatini ha creato un altro pateracchio, generando illusioni in altri disperati.
    Così i pochi vigili superstiti invece che nelle strade saranno a presidiare il municipio.
    Lo avete voluto?
    Piangetevelo!
    George.

    0
    0
  5. all’AMAM anche i dipendenti dei servizi sociali messinesi.Mi pare cosa buona è giusta.

    0
    0
  6. all’AMAM anche i dipendenti dei servizi sociali messinesi.Mi pare cosa buona è giusta.

    0
    0
  7. TRANQUILLO:: ora Mariedit gli da i numeri e lui li gioca al lotto e ca vincita paga……….

    0
    0
  8. TRANQUILLO:: ora Mariedit gli da i numeri e lui li gioca al lotto e ca vincita paga……….

    0
    0
  9. Per evitare proteste per mancata proroga io suggerisco alla scadenza di evidenziare che subentreranno altri disoccupati altrimenti costretti a vivere di alternative…sarebbe una questione umanitaria e quindi anche di ordine pubblico…

    0
    0
  10. Per evitare proteste per mancata proroga io suggerisco alla scadenza di evidenziare che subentreranno altri disoccupati altrimenti costretti a vivere di alternative…sarebbe una questione umanitaria e quindi anche di ordine pubblico…

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007