In stand-by la delibera di revoca dell’assegnazione alla Gmc srl. Contestabile (Pd) teme contenziosi

In stand-by la delibera di revoca dell’assegnazione alla Gmc srl. Contestabile (Pd) teme contenziosi

Danila La Torre

In stand-by la delibera di revoca dell’assegnazione alla Gmc srl. Contestabile (Pd) teme contenziosi

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martedì 22 Ottobre 2013 - 18:49

Mentre si discute su dove dovrà sorgere il secondo tribunale, il Comune deve ancora dire come intendere superare i rilievi mossi dal Cga e chiudere la pratica con la società che nel 2009 si aggiudicò la “gara” per l’individuazione del palagiustizia satellite

La sinergia tra Comune, Università, Ordine degli avvocati e Corte d’Appello ha riacceso il dibattito sul palagiustizia satellite. A tenere banco, in questi giorni, è soprattutto la questione attinente all’ubicazione del secondo Tribunale, mentre risulta piuttosto trascurato l’aspetto amministrativo di un iter che va avanti ormai dal 1995, quando l’allora Ministro della Giustizia concesse alla città di Messina un finanziamento di 12,4 milioni di euro, successivamente integrato con 5,5 milioni di euro. Ad accendere i riflettori sul procedimento avviato nel 2009 con la pubblicazione di un invito ad offrire per l’individuazione del secondo palazzo di giustizia, è la consigliera del partito democratico Simona Contestabile, che ha inviato una interrogazione all’Amministrazione comunale.

Nel documento, l’esponente del Pd ricorda che, con deliberazione n. 698 del 9 settembre 2009, la Giunta Buzzanca aveva approvato «i verbali e la graduatoria dell’indagine di mercato e, individuando tra le offerte pervenute un fabbricato sito nella zona sud e di proprietà della Società GMC e che con successiva deliberazione veniva approvato lo schema di contratto per l’acquisto degli immobili individuati».

La sentenza n. 651 del 2011 emessa dal CGA, chiamato a pronunciarsi nell’ambito della procedura di scelta del secondo palazzo di giustizia, aveva però rimesso tutto in discussione dichiarando l’esistenza di «diffuse e plurime illegittimità» . Anche il Collegio di difesa di Palazzo Zanca, investito dell’ argomento, si era uniformato – scrive ancora la Contestabile – alle perplessità del tribunale amministrativo, suggerendo pertanto all’amministrazione comunale di revocare in autotutela il procedimento;

Durante la gestione commissariale, il reggente di Palazzo Zanca inviato dalla Regione ,Luigi Croce, aveva deciso di riprendere in mano la patata bollente , che passò velocemente al Consiglio Comunale, facendo pervenire in Aula una delibera di revoca in autotutela del procedimento di assegnazione. Il provvedimento- ricorda la consigliera Pd – venne rispedito indietro, in quanto «siffatta determinazione, ai sensi dei principi generali di diritto amministrativo, spettava all’organo emanante l’atto oggetto di revoca ( giunta municipale)». In altre parole, doveva essere lo stesso commissario straordinario con i poteri della giunta a decidere sulla revoca.

Adesso,dunque, quella delibera di autotutela – mai esitata dall’ex procuratore capo – è al vaglio della nuova Giunta Comunale, presieduta dal sindaco Renato Accorinti , al quale la consigliere Contestabile gira alcuni quesiti.

Innanzitutto chiede ad Accorinti «se è stato verificato il titolo di proprietà dell’ormai ex Casa dello Studente; se ad oggi sono state fatte delle valutazioni concernenti il costo di ristrutturazione ed adeguamento del plesso e valutazioni dei tempi di consegna del plesso; se si è già provveduti, caso contrario quali saranno i tempi ed i costi , al cambio di destinazione d’uso».

Quanto alle risorse stanziate dal Governo, la consigliera Pd interroga il primo cittadino per sapere se « ad oggi, a seguito di diffide disattese, il finanziamento concesso dal Ministero di Grazia e Giustizia ammonti ancora a 18 milioni di euro e quale sia stato l’iter amministrativo perseguito dall’Amministrazione comunale per il riconoscimento del finanziamento».

Rispetto all’iter avviato nel 2009, la Contestabile interroga Accorinti sulla opportunità «di esitare la delibera di revoca in autotutela della procedura di realizzazione del secondo palazzo di giustizia che vedeva vincitrice la GMC, al fine di evitare di esporre il Comune di Messina a facili contenziosi e possibili risarcimenti danni».

2 commenti

  1. La mia idea è semplice.
    Nell’area ex direzione d’artiglieria, abbandonata da anni, si potrebbero costruire il tribunale, che si dovrebbe sostituire totalmente a quello esistente, ed un nuovo penitenziario, adiacente.
    Si avrebbe una giustizia più efficace e si eviterebbero i rischi ed i costi delle taduzioni da Gazzi, avendo, tra l’altro, due strutture vicino all’autostrada, da raggiungere, magar, con apposito svincolo.
    Sbaglio?

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  2. Buonasera
    mi collego ad un precedente commento inserito sulle
    “aree militari dismesse”.
    Per Attinenza al tema sul Palagiustizia lo riporto Integralmente, proponendo la Mia Riflessione. Condivindedo in parte il pensiero del sig. George.
    Il commento recitava così:
    …………
    Gentilissimo Sindaco
    Gentile Redazione
    Gentili lettori

    espongo una mia riflessione sul tema.
    Quando immagino la trasformazione della nostra città, tra le tante, ne immagino una in particolare.
    Questa, interessa a proposito lo sfruttamento delle aree demaniali Militari.
    Bella l’Idea quella del Parco Urbano a ridosso della città, magari con ingresso dalle stesse scale ai piedi della caserma Zuccarello .……… Il Nostro Central Park !!!!
    Ma qui l’idea di cui volevo parlare è un’altra e si limita all’area militare di Camaro !!!
    In due Battute per stimolare l’immaginario, e non farla lunga.
    Facciamo diventare Palazzo Piacentini l’Alter ego di Palazzo Grassi a Venezia !!
    (Per chi non ha avuto il piacere di visitare ancora una mostra e non lo conoscesse:
    http://www.palazzograssi.it/
    http://www.palazzograssi.it/it/museo/il-restauro-di-tadao-ando)

    Perché Palazzo Piacentini come Palazzo Grassi ??
    Perché le città a volte vanno riorganizzate e rese più funzionali. Più interessanti. Mi permetto, PIU’ ATTRAENTI !!!
    Perché, intelligentemente un popolo, con il buon senso del padre di famiglia, riduce le spese, ottimizza le risorse e investe per un futuro migliore !!!!

    Dunque questa PROVOCAZIONE che si riassume in due semplici obbiettivi:

    1- Riorganizzare gli Uffici dell’Amministrazione della Giustizia in Città in un’unica area.
    Concentrarli in una Cittadella Giudiziaria per tutte le attività ad essa delegate.
    L’idea è appunto quella di impiantarla nelle aree demaniali militari in zona Camaro .
    2- Cambiare la destinazione d’uso di Palazzo Piacentini convertendolo in un polo di attrazione culturale internazionale contemporaneo ove convergere peraltro tutto il crocerismo cittadino.
    E’ in quest’ottica che trovo assolutamente interessante quanto realizzato a Palazzo Grassi a Venezia!

    N.B. Palazzo Grassi è stato Acquistato da un Privato. Tale Monsieur Pinault. Un Francese !!
    Lui in Italia investe in un polo contemporaneo che in un quattro e quattr’otto ha messo in piedi, alla faccia delle eterne, serenissime chiacchiere che riempiono la bocca dell’establishment nostrano circa la necessità di un museo d’arte contemporanea nella città della più importante esposizione d’arte internazionale.
    Lo fa affidandosi ad uno dei più grandi architetti contemporanei !

    Palazzo Grassi al Nord è Unico nel suo genere.
    Al sud non esiste niente di simile !!!! Potrebbe esistere ancor più bello all’interno di Palazzo Piacentini !!!!
    A Messina.
    Alle porte della Sicilia
    Perché no, gestito dal nostro Comune !!!!
    Immaginate la risonanza culturale internazionale ???
    Quanti Croceristi ogni giorno lo visiterebbero ???
    Quanti verrebbero appositamente per visitare mostre a tema di risonanza internazionale ???

    Ma forse qualche interesse di classe e qualche interesse economico verrebbe troppo leso ????
    Chissà !!

    …………
    (http://www.tempostretto.it/news/valorizzazione-aree-militari-dismesse-giunta-accorinti-appoggia-mozione-zafarana.html
    Martedì, 13 agosto, 2013 – 14:47)

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