Lo slogan “infelice” del ChocolatArt Sicily: “C’è da farsi venire il diabete…”

Lo slogan “infelice” del ChocolatArt Sicily: “C’è da farsi venire il diabete…”

Giusy Briguglio

Lo slogan “infelice” del ChocolatArt Sicily: “C’è da farsi venire il diabete…”

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giovedì 18 Dicembre 2014 - 17:10

Queste le parole usate per sponsorizzare l'evento sulla pagina facebook che hanno suscitato l'indignazione dei lettori. I gestori della pagina si sono subito scusati, ma il commento non è stato cancellato

Nelle intenzioni di chi l’ha scritto voleva essere un modo per attirare l’attenzione sulla dolcezza dell’evento, ma lo slogan “Ecco finalmente il programma della sesta edizione del ChocolatArt Sicily, c’è da farsi venire il diabete”, ha scatenato l’indignazione di tanti lettori che hanno criticato aspramente la frase apparsa sulla pagina facebook che sponsorizza la manifestazione (“Taorminaimmagine”, ndr).

Una scelta a dir poco infelice, sicuramente figlia di una leggerezza che rivela che ci troviamo di fronte a un concetto spesso, e purtroppo, utilizzato nel linguaggio quotidiano, ma qui addirittura scelto per pubblicizzare una importante manifestazione organizzata da due grandi centri come Taormina e Catania.

Una leggerezza non perdonata dagli indignati che hanno accusato gli ideatori dello slogan non solo di insensibilità, per la noncuranza dimostrata verso un argomento così delicato come il diabete, ma anche di incompetenza, per la fallimentare strategia di marketing. Anche il Presidente dell’Associazione per l’aiuto ai giovani diabetici di Messina, Armando Maggiari, ha preso le distanze dallo slogan. “A farsi venire il diabete c’è poco da stare allegri”, ha commentato sotto il post di facebook incriminato, definendo “poco professionale la mancanza di sensibilità utilizzata per pubblicizzare un così bell’evento” e chiedendo di rimuovere lo spiacevole riferimento.

I responsabili, sotto esplicito invito, non hanno tardato a porgere le loro scuse: “Chiediamo ufficialmente scusa per l’utilizzo improprio della parola “diabete”, non era certamente nelle nostre intenzioni offendere o prendere in giro le migliaia di persone che a causa di questa patologia soffrono ogni giorno”, hanno scritto sul social network per rimediare all’errore, “abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per il sociale, tant’è che in ogni edizione della manifestazione sono state effettuate delle raccolte fondi per Associazioni Onlus, questo non ci giustifica dal nostro errore, per il quale chiediamo nuovamente scusa”.

Il salvabile è stato salvato e il “malinteso” superato eppure, due giorni dopo le scuse pubbliche, l’infelice commento non è ancora stato cancellato.

Giusy Briguglio

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