Lo strano caso del Ciapi e il pericolo della caduta degli asteroidi....

Lo strano caso del Ciapi e il pericolo della caduta degli asteroidi….

Rosaria Brancato

Lo strano caso del Ciapi e il pericolo della caduta degli asteroidi….

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domenica 24 Febbraio 2013 - 08:24

Il caso del Ciapi è il simbolo di un sistema malato che, nato per dare un futuro ai nostri figli, ha finito con l'uccidere le speranze di intere generazioni, come Saturno divorava i suoi figli. Basta leggere la relazione degli ispettori Europei che hanno dato l'avvio alle inchieste. Sono stati spesi 15 milioni di euro per avviare al lavoro 18 giovani dei quali però si conosce solo il nome.....

Il caso del Ciapi, l’ultimo scandalo che ha coinvolto un Ente di formazione, è esemplare di come la mutazione genetica di un sistema possa causare danni pesantissimi ad una collettività. Ho letto le 22 pagine del rapporto dell’Olaf (ufficio antifrode dell’Unione Europea) che ha dato origine all’inchiesta ed oltre a restare ammutolita per la vergogna ho capito perché i nostri figli non hanno altra strada che scappare.Nell’agosto del 2008 l’ufficio antifrode dell’Unione Europea ricevette la segnalazione dalla Direzione generale per l’occupazione che si stavano verificando “irregolarità in un progetto gestito con i milioni di euro del Fondo sociale europeo in Sicilia”. Il danno stimato era di oltre 15 milioni di euro, dei quali più di 10 provenivano dalle casse dell’Unione. Il progetto era il Co.or. Ap- Consulenza, Orientamento e Apprendistato, varato nell’ambito del Por Sicilia 2000-2006 e consisteva: “nell’offrire ai giovani di età superiore ai 15 anni che completato il primo ciclo di istruzione intendano inserirsi nel mercato del lavoro attraverso l’apprendistato, un servizio di consulenza, orientamento e apprendistato. A tal fine il Ciapi allestiva vari sportelli multifunzionali in Sicilia dopo aver reclutato personale con esperienza nel settore”.

Già la lettura del progetto era sembrata agli ispettori europei piuttosto vaga perché non indicava né l’apertura degli sportelli né il reclutamento del personale. L’avviso era stato pubblicato pochi giorni solo sul sito del Ciapi e si dichiarava che “non avrebbe fatto fede la data del timbro postale”. Ma l’avventura dell’Olaf in Sicilia doveva ancora iniziare e consiglio di leggere la relazione (io l’ho scaricata da livesicilia.it), che in alcuni tratti ha dell’esilarante se in realtà non fosse in gioco la pelle di quei ragazzi che rappresentano il nostro futuro. Un bel giorno di settembre 2009 gli ispettori giungono a Palermo ed insieme a militari della Guardia di finanza si recano al Ciapi per richiedere la documentazione, ma le carte relative alle 278 persone assunte, i consulenti esterni e le modalità di selezione, le gare d’appalto e le indagini di mercato, non erano disponibili perché il Presidente era assente ed era l’unico depositario delle chiavi della stanza. L’attesa delle chiavi che è durata per diversi giorni fin quando lo stesso presidente non ha consegnato quelle poche carte che aveva. Allargando le braccia ha ammesso che “gli elenchi dei consulenti erano pochi fogli relativi ai curricula e che per i 278 assunti non c’era stata una vera e propria selezione ma l’inserimento in una banca dati dalla quale è stata effettuata una scrematura”. Il progetto consisteva nell’inviare negli sportelli già esistenti negli uffici provinciali del lavoro,dell’Anfe, Cefop e Ial personale “di supporto”. Di fatto il Ciapi ha assunto ben 278 persone per 13 mesi per quasi 9 milioni di euro. Ai fini della selezione “non c’era alcuna differenza tra il diploma di scuola superiore e la laurea”. Nessuna regolarità è stata riscontrata per “le indagini di mercato e le gare d’appalto, mai espletate in forma di evidenza pubblica”. Per quanto riguarda poi la “Comunicazione e informazione” quasi 4 milioni di euro sono stati spesi indirizzandoli ad “esclusivisti” di varie società che avevano lo stesso rappresentante legale. Quasi 500 mila euro del Piano di Comunicazione sono stati spesi a corsi finiti. Infine gli incarichi esterni, per i quali non c’era neanche un vero e proprio “curriculum” ma un elenco con nomi, cognomi, date di nascita e titolo di studio. Ma l’aspetto più triste riguarda l’obiettivo del progetto che doveva essere l’apprendistato effettivo per il 20% dei giovani in cerca di prima occupazione che si erano rivolti agli Sportelli. Scrivono gli ispettori:

“Ma la vera nota dolente è la mission, in base alla quale su un campione di 3000 giovani doveva garantirsi l’avviamento all’apprendistato del 50% ,ovvero 1.500 ed una ricaduta occupazionale del 20% del campione, pari a 600 giovani. Invece il Ciapi ne ha indicati solo 18 (non documentati). Tale fatto indipendentemente dalle irregolarità riscontrate non può essere indicato quale efficiente efficace ed economico modo di impiegare oltre 15 milioni di euro”.

All’Olaf infatti il Ciapi ha consegnato un elenco con 18 nominativi, solo nome e cognome senza alcun altro dato, né indirizzo né data di nascita, 18 nomi pari all’1,2% del campione. Abbiamo speso 15 milioni di euro per avviare al lavoro 18 ragazzi dei quali si conosce solo il nome….

Hanno ragione gli ispettori Fontana, Marques Domingos,Iarossy e Sweeney non è questo un modo efficace per spendere soldi. O si abbatte con il machete questo sistema di formazione o il futuro dei nostri giovani non esiste. L’Europa non è il bancomat dei nostri appetiti clientelari ma quel che queste persone affamate e cieche non hanno compreso è che così hanno ucciso il futuro di intere generazioni, come Saturno divorava i suoi figli. L’assessore Zichichi nei giorni scorsi si è schierato a favore del Muos sostenendo che proteggerà la Sicilia dalla “caduta di asteroidi”. Lo scienziato si sbaglia, il pericolo non viene affatto dal cielo, nessun Muos potrà mai riuscire a proteggerci dagli asteroidi che ci fabbrichiamo in casa per uccidere i nostri figli. Voglio concludere con alcune frasi di un monologo scritto da un 18enne messinese, Piergiorgio Fiorino, “perché noi siciliani ci indigniamo quando un milanese ci chiama mafiosi, ma dentro di noi preferiamo l’idea di un mafioso a quella di un milanese.(….) Un siciliano non cambia mai, lascia magari che intorno a se siano le cose a cambiare, ma non farà mai niente perché ciò accada. Ma un siciliano potrebbe cambiare le cose “per amore”, perché solo una forza grande come quella dell’amore può smuoverci, da innamorati non saremmo solo fieri, ma anche felici di questa nostra Sicilia”.

Stavo pensando di spedire questa lettera agli ispettori dell’Olaf, perché, grazie a Dio, siamo riusciti a fare figli come Piergiorio Fiorino, sperando che non ci mangiamo pure lui.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. DA VOMITO…COME NON PUO’ VENIRE LO SCHIFO VERSO L’INTERA CLASSE POLITICA E BUROCRATI CHE CI GOVERNANO???
    PER ESSERE CONTENTI DI TUTTO CIO’ O SEI FORTEMENTE IDIOTA O SEI COLLUSO !!!

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Se Rosaria BRANCATO me lo permette, voglio completare l’articolo con delle notizie proprio sul CIAPI, cioè sul Centro Interaziendale Addestramento Professionale Integrato. Quando pensate al CIAPI, non commettete l’errore di identificarlo con i normali enti di formazione professionale. Qui parliamo di un organismo, istituito nel 1963 su iniziativa della Cassa del Mezzogiorno,che si è ben presto affermato come infrastruttura formativa per la qualificazione e riqualificazione
    professionale di quadri operai e tecnici nei
    diversi settori dell’area industriale, in particolare di PRIOLO e GELA. Addirittura riceve commesse del Consiglio d’Europa, per realizzare interventi di esportazione di know how a favore dei paesi emergenti quali Egitto, Cipro, Grecia, Annabah e Algeria. Nel 1976 con il trasferimento delle competenze della Cassa del Mezzogiorno alla Regione Siciliana si ridisegna la mission del CIAPI, che ridimensiona il suo intervento nella prima qualificazione ed amplia il suo ruolo nell’orientamento professionale.In questa fase importante il CIAPI, proponendo interventi innovativi e coerenti con l’evoluzione della domanda formativa, è riuscito a mantenere ed a rafforzare il suo ruolo di struttura formativa di riferimento nell’ambito della formazione regionale.
    Addirittura diventa negli anni lo strumento operativo e diretto delle strategie dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali.Infine per farvi capire cos’è il CIAPI a livello nazionale, dovete sapre che gli fu affidata la formazione degli ispettori per l’accreditamento, un progetto
    Sicilia/Veneto per l’inserimento lavorativo di giovani siciliani, un’azione formativa rivolta al personale degli Enti Locali finalizzata ad adeguare il sistema della formazione professionale e dell’istruzione in ambito di accreditamento, un importante intervento sul Welfare regionale, un progetto nell’ambito dell’Europrogettazione. Capite adesso il curriculum del CIAPI. Tutte queste notizie per dirvi che si scrive CIAPI ma si legge POLITICA SICILIANA di tutti gli schieramenti, non ci sono innocenti.

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  3. La parola “VERGOGNA” in questo caso è un lusso.
    La DISONESTA’ ha sostituito il DNA dell’essere umano.
    E poi non lamentiamoci se ci ritroviamo in questa schifosa situazione.

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  4. …..l’amore che Piergiorgio invoca e’ stato il grande assente dal cuore dei politici elettI e degli elettori complici . Col risultato che adesso siamo in GUERRA”. Urge una rivoluzione…. “culturale”. Basta promesse regolarmente disattese. La politica come servizio pubblico, impegnata a risolvere i problemi della comunità e non i propri , della propria famiglia o del proprio clan. Basta parassitismo assistito e voce al popolo dei PRODUTTORI ..di merci,di servizi, di cultura. Le caste di tutti i tipi e di tutte le forme devono SPARIRE. Emerge la vera lotta di classe dei nostri tempi ed il nodo cruciale inestricabile di fondo : La CONSERVAZIONE dei privilegi di quella spesso inutile elefantiaca macchina burocratica parassitaria anche europea che “campa” sulle spalle dei LAVORATORI privati .e dai quali lo stato vampiro succhia il sangue …senza pietà e sino alla morte.

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  5. oggi si vota,o meglio si volta pagina,se non siamo dei ritardati mentali e ci piangiamo addosso sempre cerchiamo almeno di cambiare rotta,la politica non è al servizio del cittadino mettiamocelo bene in testa ,o rubo io o ruba quel altro ,quindi rubo io ,,,cosi la pensano,,si dovrebbe riscrivere tutto,la politica non serve a niente, o almeno questa politica,fin quando potranno maneggiare denaro sara sempre cosi

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  6. “C’è un’onda nuova che è partita dal niente
    E come una valanga
    Sta avanzando come un ciclone
    Per abbattere il marcio della nazione” (Adriano Celentano)
    …Ce la possiamo fare, ce la DOBBIAMO fare…

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  7. mondo.salvatore 24 Febbraio 2013 17:58

    fra questi inquisiti, uno è messinese. se risultassero colpevoli restituiranno il maltolto o pagherà, come al solito sempre pantalone? se sarà così a cosa servirà quest’altro dispendio di nostri denari?

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  8. ce’ voluto CROCETTA per scoperchiare la pentola.Premiamo CrocettA con il voto

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