Parco commerciale di San Filippo del Mela. Arrestati il sindaco e il vice

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venerdì 28 Aprile 2017 - 08:59

Domiciliari per l'ipotesi di induzione indebita a dare o promettere utilità. Il progetto del parco commerciale, poi non realizzato, sarebbe stato "oliato" con una tangente pagata dalla ditta costruttrice.

I carabinieri del Ros hanno notificato stamattina due ordinanze cautelari di sottoposizione agli arresti domiciliari, emesse dal gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta di quella Procura della Repubblica a carico del sindaco di San Filippo del Mela, Pasquale Aliprandi, e del suo vice, Giuseppe Recupero.

Le indagini, avviate nel 2010 con la Dda di Messina e successivamente coordinate dal procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti, e dal sostituto Alessandro Liprino, sono state condotte anche attraverso servizi di intercettazione ed hanno consentito di raccogliere gravi indizi relativi alle ipotizzate attività di concussione per induzione in occasione dell’iter autorizzativo del Parco Commerciale, denominato “La città della moda, del commercio e della tecnologia”, destinato a sorgere nella contrada Archi del comune di San Filippo del Mela.

È emerso, in particolare, come l’iter autorizzativo del progetto, presentato dalla società Area s.r.l. nel dicembre del 2006, avesse subito una lunga fase di stallo.

Una significativa accelerazione del procedimento amministrativo si registrava proprio in concomitanza con i fatti oggetto d’indagine. In tale contesto si sarebbe inserito, infatti, un imprenditore oggi deceduto che, da consulente edlla società, avrebbe mediato i rapporti con le amministrazioni interessate all’iter autorizzativo.

In questa fase, le attività investigative avrebbero permesso di documentare dazioni di somme di denaro, anche per conto e nel comune interesse di Area s.r.l., in favore di Aliprandi (all'epoca dei fatti vice sindaco), di Recupero (all’epoca assessore al commercio) e di altri esponenti di quell’amministrazione comunale; si giungeva, in tal modo e nonostante le anomalie progettuali, al completamento del procedimento amministrativo, vincendo la resistenza opposta dai pubblici amministratori, in modo tale da indurre i promotori dell'iniziativa alla corresponsione dell'illecito compenso.

Un passaggio di particolare interesse veniva documentato il 20 settembre 2011 a bordo dell'autovettura del professionista, quando si registrava una conversazione tra lo stesso e Recupero, dalla quale emergevano espliciti riferimenti ad una contestuale dazione di denaro.

Particolare indicativo dell'illiceità della situazione che si andava delineando, il fatto che gli stessi interlocurori a bordo dell'autovettura del primo, si spostassero dal centro di San Filippo del Mela al locale cimitero, luogo evidentemente più riservato; inoltre il professionista si premurava di non portare con sé il telefono cellulare, all'evidente fine di evitare possibili localizzazioni.

Qui il professionista consegnava a Recupero la somma di 12mila euro in contanti, perché li dividesse con gli altri. Tale conclusione trovava conferma nel corso dell'intercettazione ambientale immediatamente successiva, quando lo stesso professionista riferiva che la somma di 12mila euro appena consegnata a Recupero avrebbe dovuto essere equamente divisa tra quattro persone.

Uno snodo fondamentale nella complessa vicenda si aveva il 12 dicembre 2011 quando il Consiglio comunale di San Filippo del Mela approvava a maggioranza (nonostante alcune perplessità avanzate dal presidente del medesimo organo collegiale) la deliberazione proposta dall'Area Gestione Territorio datata 9 dicembre 2011, riguardante il progetto di piano di lottizzazione dei terreni siti in località Sorgente – Frazione di Archi, presentato dalla Società Area s.r.l. Dopo l'approvazione della delibera n. 26/2011 da parte del Consiglio Comunale di San Filippo del Mela (avvenuta il 12 dicembre 2011), il progetto superava favorevolmente il vaglio della Conferenza dei servizi.

2 commenti

  1. Una sporca faccenda.

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  2. Una sporca faccenda.

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