Guglielmo Sidoti, Senato Accademico: "Affidare spazi in autogestione agli studenti"

Guglielmo Sidoti, Senato Accademico: “Affidare spazi in autogestione agli studenti”

Guglielmo Sidoti, Senato Accademico: “Affidare spazi in autogestione agli studenti”

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sabato 22 Febbraio 2014 - 08:00

Il rappresentante degli studenti nel Senato Accademico Guglielmo Sidoti ha presentato nel corso della seduta di ieri un articolato documento sugli spazi da destinare alla popolazione studentesca, anche in autogestione, per aprire una nuova pagina anche all'interno dell'Ateneo

A proposito della Casa dello Studente e degli spazi da destinare alla popolazione studentesca Guglielmo Sidoti, componente del Senato Accademico in rappresentanza degli studenti, ha ieri presentato nel corso della seduta del Senato Accademico il seguente documento:

La “Casa dello Studente” è una struttura che è nata ed è stata concepita come uno spazio destinato alla popolazione studentesca, come luogo dove gli studenti universitari possano vivere e condividere momenti di socializzazione e comunitarietà. L’occupazione di questi spazi da parte dei collettivi universitari non è da stigmatizzare, bensì da encomiare per aver contribuito ad accendere un faro sul mancato utilizzo dei numerosi immobili di proprietà dell’Ateneo messinese per i fini che sarebbero più indicati.

Non si parla soltanto della “Casa dello Studente”, che – una volta ristrutturata – dovrà tornare ad essere un presidio di gioventù e di vitalità nel cuore della città (fugando ogni ipotesi di altra destinazione che ci priverebbe di quei pochi spazi che attualmente possiamo disporre a favore degli studenti), ma soprattutto di quegli stabili e quei luoghi che sono destinati ad attività collaterali, anch’esse certamente importanti, ma che gridano vendetta al cielo per il sottoutilizzo. Mi riferisco all’ex palazzo delle Poste, “Palazzo Mariani”, costato fior di milioni di euro ed oggi utilizzato solo a fini amministrativi e di segreteria. Ai numerosissimi spazi sotto utilizzati e di cui è in corso, per nostra responsabilità, uno studio approfondito di individuazione ed emersione. Spazi che furono acquistati e pensati per una fruizione studentesca, come luoghi di aggregazione, di produzione extradidattica e culturale, di associazionismo studentesco, di studio e di socializzazione, dotati di attrezzature multimediali, di copertura wi-fi e di strumenti audio-video che li rendessero attrattivi per la vita universitaria viva, oltre le lezioni e gli esami. L’Università come “casa” completa degli studenti, e non solo come sede istituzionale di studio e di formazione. L’Università come spazio totale dove poter studiare ma anche formarsi e crescere, esprimersi come individui, affermarsi secondo le proprie inclinazioni.

Oggi questi spazi sono negati, spesso sotto utilizzati, o destinati a usi di mera segreteria amministrativa. E’ tempo che gli studenti messinesi se ne riapproprino e li conoscano; è tempo per loro che ne discutano e si possano esprimere liberamente su che destinazione essi debbano avere.

Noi immaginiamo una Università aperta alla gestione studentesca reale, e non mediata dalle Associazioni più o meno riconosciute, che in rappresentatività costituiscono una platea molto ristretta. Dobbiamo comprendere il perché la grande maggioranza della popolazione studentesca del nostro Ateneo viva con disaffezione la partecipazione, comprenderne le ragioni.

Non possiamo condividere un progetto di “campus” in spazi geograficamente attraenti, come l’ex Ospedale “Regina Margherita”, senza che esso sia accompagnato da certezze di finanziamenti. Crediamo che un tale disegno, senza i finanziamenti necessari per realizzarlo, possa costituire uno specchietto per le allodole che allontana la prospettiva di poter avere qualcosa a disposizione degli studenti già adesso. Non perché ce la si debba inventare, ma perché questi spazi ci sono già. Occorre riscoprirli. E coinvolgere con progetti seri e credibili di autogestione alla scandinava gli studenti; i quali non sono atomi impazziti, ma costituiscono il corpo vivo e vero dell’Ateneo.

Dobbiamo avere il coraggio di proporre l’autogestione di questi spazi, la possibilità di disporne pienamente per le attività extra didattiche, di svolgervi attività formative auto prodotte, di abbellirli e di renderli attrattivi verso le altre realtà associative e culturali del territorio. Proporremo a breve una grande Assemblea aperta a tutti gli studenti dell’Università, nella quale chiederemo ad ognuno di loro cosa pensano del progetto dell’autogestione dei beni sottoutilizzati; chiederemo loro di attivarsi con progetti di valorizzazione degli spazi; chiederemo loro di rendersi attivi in prima persona, senza mediazioni a volte costruite e artificiose, per rilanciare con il proprio contributo lo spazio universitario.

Da questa Assemblea, dovremo trarre indicazioni chiare per far cambiare marcia al governo di Ateneo, troppo rinchiuso nelle politiche tradizionali, per aprire gli occhi sui temi degli spazi mancanti.

Chiameremo a raccolta chiunque sia interessato a questa nostra grande aspirazione. Senza distinzioni di opinioni o di appartenenza, singoli o associazioni. E’ tempo di riappropriarsi di spazi che per troppo tempo ci sono stati negati. E’ tempo di tornare a farli nostri. E’ tempo di dimostrare la nostra responsabilità di uomini e donne nella nostra casa, l’Università.

Guglielmo Sidoti

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