Guardia Costiera, tutte le disposizioni per l'attività subacquea

Guardia Costiera, tutte le disposizioni per l’attività subacquea

Guardia Costiera, tutte le disposizioni per l’attività subacquea

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mercoledì 14 Novembre 2012 - 09:48

La regolamentazione completa è visibile sul sito della guardia costiera. Le disposizioni valgono per tutti gli ambiti portuali e relative adiacenze del circondario marittimo di Messina

La Capitaneria di Porto ha comunicato le disposizioni per regolamentare l’attività subacquea professionale all’interno di tutti gli ambiti portuali e relative adiacenze del circondario marittimo di Messina: porto di Messina; ambito portuale compreso tra la congiungente Faro S. Raineri – foce torrente SS. Annunziata e la costa; approdi di Tremestieri; porto di Giardini Naxos.
I sommozzatori o i palombari in servizio locale, iscritti nei registri tenuti dalla Capitaneria di Porto, in regola con le previste attestazioni sanitarie, potranno svolgere la propria attività previa comunicazione da effettuare, prima dell’inizio delle operazioni di immersione ed anche tramite il committente, su apposito modello conforme. Nel caso in cui per i lavori subacquei è prevista una durata superiore alle 24 ore, gli interessati dovranno richiedere apposita autorizzazione alla competente autorità marittima su domanda in bollo. I sommozzatori e i palombari iscritti nei registri di altri compartimenti marittimi, prima di operare, oltre ad assolvere a tali obblighi, dovranno presentare apposita autocertificazione comprovante l’iscrizione presso altro ufficio, unitamente a copia del libretto. Ai fini dello svolgimento delle attività subacquee dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni: essere in regola con la normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori nonché con ogni altra disposizione di legge per svolgere attività subacquee; l’equipaggiamento/attrezzature, individuali e non, utilizzati dai sommozzatori dovranno essere conformi a quanto previsto dalla vigente normativa in materia. Nel caso il materiale sia installato a bordo di unità navale appoggio, è necessaria una certificazione di collaudo rilasciata da un Ente tecnico navale; dovrà essere assicurata, in zona, la presenza di una camera iperbarica e di un sanitario specialista; durante l’immersione dovrà essere garantita la presenza, in superficie o sull’eventuale mezzo nautico di appoggio, di un secondo operatore in grado di assicurare un collegamento telefonico con l’esterno e di intervenire in caso di emergenza; deve essere costantemente assicurato un collegamento VHF con la Sala Operativa della Capitaneria di Porto (CH. 14), alla quale dovrà essere comunicato l’effettivo inizio e termine delle attività subacquee; il punto di immersione deve essere segnalato in superficie dal prescritto segnale lettera Alfa del codice internazionale dei segnali (C.I.S.); deve essere sempre disponibile una procedura di emergenza per le operazioni subacquee (piano d’emergenza) e tutti i dati necessari a poter ricevere assistenza da parte di Enti esterni al luogo di lavoro; dovranno essere rispettate tutte le vigenti norme per la tutela delle acquee marine dagli inquinamenti nonché quelle volte a garantire l’integrità delle risorse biologiche marine; informare immediatamente la competente Autorità Marittima in caso di rinvenimento di reperti di interesse storico-archeologico.
Per maggiori informazioni consultare il sito www.guardiacostiera.it/messina.

Un commento

  1. SORGE SPONTANEA UNA DOMANDA :
    POTREI SAPERE CHI VA AVVISATO ED UTILIZZANDO QUALE NUMERO, NEL CASO CHE , COME E’ SUCCESSO DI RECENTE, IL PILOTA DI UN VELIVOLO PRIVATO SI METTA A COMPIERE DELLE EVOLUZIONI A POCHI METRI DI ALTEZZA, SOPRA UNA SPIAGGIA AFFOLLATA DI BAGNANTI DI TUTTE LE ETA’ ?? Non voglio essere polemico, ma resto sempre convinto dell’utilità di prevenire ed agire nella piena legalità contro questa pericoloso comportamento. Grazie per la risposta, da chiunque verrà.

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