Janus: l'80enne che gira il mondo in bici inseguendo un sogno. Il tour in Italia parte da Messina

Janus: l’80enne che gira il mondo in bici inseguendo un sogno. Il tour in Italia parte da Messina

Carmelo Caspanello

Janus: l’80enne che gira il mondo in bici inseguendo un sogno. Il tour in Italia parte da Messina

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sabato 10 Dicembre 2016 - 15:18

A S. Teresa di Riva il ciclista polacco ha incontrato i bambini delle scuole, ammaliati dalla sua favola. Poi ha fatto tappa a Letojanni. Conta di trascorrere il Capodanno a Siracusa. “Il giro per il mondo - dice - si completerà solo con la mia morte”

Non dorme in un letto da 16 anni. Da quando decise di inforcare una bici, comprata da un amico, per girare il mondo. E' intrisa di particolari suggestivi la storia di Janus River, 80 anni, polacco, un passato trascorso tra campi di calcio e palcoscenico come impresario. Ha collaborato con il Processo di Biscardie Boniek, tanto per fare dei nomi. Stava bene. Ma la sua esistenza è pervasa dalla “folle” voglia di avventura. Che inizia a 64 anni.

Dal 2000 ad oggi ha macinato 250mila chilometri ed è stato rapito 32 volte. Ma tutto è sempre andato per il verso giusto. Mangia verdure, pesce e frutta. Pernotta in castelli e cimiteri in un sacco a pelo. Per poi ripartire all’alba del giorno successiva, che per lui non è mai la stessa. Janus è di sangue russo-polacco. E’ giunto in Italia nel lontano 1978, all’indomani dell’elezione al soglio pontificio di Papa Giovanni Paolo II. Il Santo Padre che ha riacceso la speranza dei polacchi, compresa quella di Janus, oppressi dal Regime comunista. Nel corso dei suoi viaggi tra i cinque continenti del globo, Janus però si è convertito alla religione musulmana.

Pochi spiccioli in tasca, poco meno di 5 euro e un fardello che non supera i 30 chili, costituiscono il suo patrimonio. Ma il pezzo più pregiato è la sua felicità, il suo senso di libertà. Al resto ci pensano quanti lo accolgono nei borghi in cui decide di fare tappa: un pasto e un luogo dove riposare. Nei giorni scorsi Janus, partendo da Messina, ha iniziato il giro d’Italia. Che sta proseguendo lungo le strade della riviera jonica messinese, tra Santa Teresa di Riva e Taormina. Poi si sposterà nel catanese. E conta di trascorrere il Capodanno a Siracusa.

A S. Teresa di Riva il ciclista polacco ha incontrato i bambini delle scuole. Al suo fianco l’inseparabile bici, che mostra orgoglioso sottolineando un piccolo record: “In sedici anni non ho mai bucato una volta”. Il suo racconto è una favola. Che gli scolari ascoltano in religioso silenzio, affascianti. “Negli ultimi quattro anni ho pedalato lungo le strade russe – spiega il ciclista giramondo – ora sono qui e conto di girare l’Italia in tre anni”. Nella nostra Penisola è arrivato dopo un viaggio interminabile: un giorno in treno dalla Siberia a Cracovia e poi via in bus fino a Palermo. Dopo quasi 40 ore giunge a Messina. “Non parliamo di me – dice ai giornalisti – ma del mio viaggio. Vi ringrazio perché con il vostro lavoro fate conoscere ciò che faccio. E ciò mi aiuta nell’accoglienza”. Prima di lasciare S. Teresa Janus incontra il giovane regista Fabrizio Sergi: “Gli abbiamo donato degli adesivi – ci dice – per questa sua nuova avventura italiana. Questo valoroso ciclista percorrerà complessivamente 12mila chilometri e ci ha promesso di tornare a trovarci nel 2019, a fine tour”. Il tour prosegue. Si inerpica con la sua dueruote fino a Forza d'Agrò. Anche qui incontra gli scolari delle elementari.

La tappa successiva è Letojanni. Ad accoglierlo ci sono il sindaco, Alessandro Costa e l’assessore ai Servizi sociali Teresa Rammi. Il tempo di rifocillarsi e riparte. Il viaggio è ancora lungo. E nonostante gli 80 anni suonati riesce a recuperare in fretta l’energia necessaria per rimettersi insella. “Il giro per il mondo si completerà solo con la mia morte”, dice prima di andar via. Buon viaggio Janus.

Carmelo Caspanello

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