Applausi scroscianti, è un successo per “Rigoletto”, la tragedia dell’amore paterno

Applausi scroscianti, è un successo per “Rigoletto”, la tragedia dell’amore paterno

Applausi scroscianti, è un successo per “Rigoletto”, la tragedia dell’amore paterno

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lunedì 08 Luglio 2013 - 07:44

Molto applaudita la prima di ieri sera. La recita di martedì 9 luglio sarà trasmessa in diretta Rai nei cinema di tutto il mondo e poi replicata il 16 Luglio alle 21,15 su Rai 5.

Forti e prolungati applausi, ieri sera, hanno salutato, atto dopo atto, la prima di “Rigoletto” al Teatro Antico di Taormina, titolo inaugurale della stagione lirica diretta da Enrico Castiglione, che ha firmato la regia teatrale e televisiva, nonché la elementare ma convincente scenografia del nuovo allestimento. Ed è già caccia al biglietto per la rappresentazione del 9 luglio, per la quale si annuncia il tutto esaurito e che sarà trasmessa "live" in centinaia di cinema dotati di sistema ad alta definizione: in Italia attraverso il circuito di Microcinema, in Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo da Rising Alternative. Grazie alla diretta Rai via satellite, si stima che oltre 700 sale cinematografiche, a partire dalle 21,30 ora italiana, proietteranno lo spettacolo sui loro maxischermi in tempo reale, o in differita, in base al fuso orario. Un importante risultato, in omaggio al bicentenario verdiano, e concepito per la fruizione di un pubblico cosmopolita, a Roma come a New York, a Londra come a Berlino.

A conquistare il pubblico il piglio drammatico del baritono Carlos Almaguer, mirabilmente compenetrato nel ruolo del buffone gobbo (autentica ovazione per lui e richiesta di un bis alla fine del secondo atto); il timbro nobile del tenore Gianluca Terranova, noto al pubblico televisivo quale protagonista della fiction Rai "Caruso, la voce dell’amore" e qui elegante e focoso Duca di Mantova, suo cavallo di battaglia. E ancora hanno colpito nel segno lo spessore canore ed interpretativo dell’appassionata Gilda disegnata dal soprano Rocio Ignacio e l’incisivo Monterone del basso Gianfranco Montresor. Di rilievo le prove di Emanuele Cordaro (Sparafucile) e Chiara Fracasso (Maddalena). Equilibrata, ma meno convincente, l’Orchestra Sinfonica Bellini del Conservatorio di Palermo, diretta da Gianluca Martinenghi. Dello stesso tenore, l’intervento del Coro Lirico Siciliano istruito da Francesco Costa. Una menzione speciale per l’allegoria orgiastica delle corti rinascimentali, rievocata nei colori dei costumi di Sonia Cammarata, che dal 2004 forma con Enrico Castiglione una collaudata coppia teatrale.

Rigoletto, opera in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave è tratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi s'amuse ("Il re si diverte"). La storia della sua messa in scena è lunga e affascinante. Grande successo (a differenza di quanto avvenne con La Traviata) ottenne subito con la prima del 3 Febbraio 1850 presso il Teatro La Fenice di Venezia. Questo, per Verdi, è un momento di svolta nella sua carriera di compositore: con Rigoletto, il Maestro di Busseto si mette alle spalle quelli che lui stesso, in una lettera, definisce “anni di galera” cioè quelli in cui dovette con grande fatica farsi largo all’interno del “mercato” operistico. Rigoletto è la svolta, rappresenta la totale maturità drammatica. Al fine di ottenere una piena aderenza fra libretto e musica, Verdi crea una serie di duetti, con un’unicità drammatica straordinaria. Poco spazio è lasciato al recitativo integrando i suoi aspetti con il flusso dell’opera. Se la caratterizzazione dei personaggi appare ancora un po’ convenzionale e la loro psicologia è piatta e immobile (il Duca di Mantova, per esempio, è il classico nobile libertino), è invece il protagonista, Rigoletto, a essere descritto in un modo originalissimo. Rigoletto non è uno fra molti, è diverso da tutti: è un buffone di corte, ma è anche un padre che ama e soffre per la povera figlia. All’inizio sbeffeggia Monterone, che ha subito l’affronto di avere una figlia disonorata dal Duca, ma, quando è egli stesso vittima di tale sventura, muta atteggiamento. Ed è questa un’assoluta novità: una personalità complessa ma delineata che si inquadra perfettamente nel tipo di padre verdiano. (CLAUDIO STAITI)

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