La fotografia di Messina nel Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano

La fotografia di Messina nel Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano

Marco Ipsale

La fotografia di Messina nel Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano

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venerdì 11 Ottobre 2013 - 22:36

IX edizione del rapporto stilato dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale vigilato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Dai dati demografici a quelli sulla vivibilità, dal verde urbano alla mobilità, dall’uso del suolo all’approvvigionamento idrico. Questi e moltissimi altri gli argomenti del Rapporto Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, giunto al IX anno e presentato a Roma, alla presenza del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.

Abbiamo analizzato i dati sulla città di Messina, nei principali settori che la riguardano.

DEMOGRAFIA

Su un campione dei 60 Comuni più grandi d’Italia, risultano 21 quelli dove si registra una diminuzione della popolazione e in 7 di questi (Messina, Trieste, Foggia, Catanzaro, Brindisi, Campobasso e Potenza) i tassi di crescita negativi si registrano sia nel capoluogo sia in provincia. Nei dati ufficiali del censimento 2001, Messina aveva una popolazione di 252mila 026 abitanti; nel 2011 scende a 243.262 abitanti.

NATURA e VERDE URBANO

Messina risulta essere la città italiana con la più alta quota di aree naturali protette, ben il 70 % del territorio. Seguono Venezia col 62,7 % e Cagliari col 51,1 % di superficie comunale di interesse naturalistico. Si è proceduto, però, ad una distinzione tra verde urbano e aree naturali protette e/o tutelate (prima incluse in verde urbano) che ha consentito di analizzarle con un indicatore separato.

E’ una distinzione che calza a pennello proprio per indicare la realtà messinese. Il dato sul verde urbano, infatti, crolla allo 0,7 %. Sul primo dato influisce la presenza sul territorio comunale dei colli messinesi e delle aree protette a ridosso della città; sul secondo la scarsissima presenza di aree verdi nel centro cittadino. Solo tre ville di una certa importanza ma comunque di dimensioni ridotte: villa Dante, villa Mazzini e villa Sabin. Percentuali più basse di verde nel centro città solo a Taranto (0,1%), Foggia, Andria e Brindisi (0,3%), Barletta e Siracusa (0,4%), Pistoia (0,5%) e Latina. In 8 città la percentuale di verde è invece superiore al 10%. Nel dettaglio sono, in ordine decrescente: Trento (32,2%), Monza (25,4%), Torino (16,5%), Como (15,8%), Potenza (14,0%), Pescara (13,4%), Milano (12,2%) e Cagliari (10,1%).

Messina non rientra nell’esame delle diverse tipologie di verde urbano (aree sportive all’aperto, orti urbani, forestazione urbana), perché ha una percentuale inferiore all’1 % . 28 comuni su 60, ovvero il 47 %, prevedono la rete ecologica nella loro strumentazione urbanistica (prg, piano urbanistico comunale, piano di assetto del territorio ecc.). Messina non rientra tra queste. In città non esiste un piano del verde né un regolamento del verde, mentre l’ultimo censimento del verde risale al 2004.

RIFIUTI e RACCOLTA DIFFERENZIATA

Specifici obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani sono individuati dal D.Lgs 152/2006 e dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)”. Prevedono il raggiungimento di un livello di almeno il 50 % entro il 31 dicembre 2009, 60 % entro il 31 dicembre 2011 e 65 % entro il 31 dicembre 2012.

Nel 2010, a Messina la raccolta differenziata è al 3,8 %. Riesce a fare peggio solo Siracusa, al 2,4 %. Nel 2008 e nel 2009, Messina è all’ultimo posto col 2,9 e il 3,3 %. I maggiori livelli di raccolta differenziata si rilevano a Novara, che si attesta ad una percentuale vicina al 71%, Salerno supera il 70% (con un aumento di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2009), e Trento arriva quasi al 59%. Tra il 2008 e il 2010, Salerno cresce di 50 punti percentuali, Caserta di 34, Ancona di 25. Da sottolineare che la raccolta di Napoli, seppur ancora ad un livello più basso di altre grandi città (17,5%), ha avuto un aumento rispetto al 2009 di quasi 8 punti percentuali.

PRODUZIONE RIFIUTI URBANI IN TONNELLATE

Il dato di produzione dei rifiuti in città resta comunque stabile. 123mila 739 tonnellate nel 2008, 122mila 863 nel 2009, 124.093 nel 2010. 508,42 kg pro capite nel 2008, 505,89 nel 2009, 511,72 nel 2010. Per fare un paragone con le città a noi vicine, i livelli sono leggermente più bassi a Reggio Calabria, ma più alti a Palermo e Siracusa e soprattutto a Catania, dove nel 2010 sono stati prodotti 746,59 kg di rifiuti per abitante all’anno.

REDDITO ANNUALE NECESSARIO PER ACQUISTARE UNA CASA DI BUONA QUALITA’ DI 60 METRI QUADRI

I valori per Messina sono nella media di quelli del Sud Italia. Il dato cresce dal 2003 al 2007 per poi calare fino al 2012. Nel 2003, serviva un reddito annuale di 24mila 256 euro; 2004: 25.856; 2005: 27.376; 2006: 29.024; 2007: 31.056; 2008: 30.656; 2009: 29.584; 2010: 29.280; 2011: 29.024; 2012: 27.968.

ACQUA – CONSUMI USO DOMESTICO

In dieci anni (2000-2011) gli italiani hanno ridotto il consumo domestico di acqua. In media è diminuito del 14,5. Messina è quella che, al contrario, ha aumentato l’uso dell’acqua in casa (+17,5%): dai 65,7 metri cubi per abitante ai 77,2 metri cubi per abitante. Un consumo maggiore si registra solo a Treviso, Udine, Catanzaro e Catania.

La città con la riduzione più significativa è Monza (- 48,4%), seguita da Parma (-34,5%) e Piacenza (-31,1%); Il fenomeno è da attribuirsi alla maggior attenzione degli italiani, visto che solo 3 città (Reggio Calabria, Palermo e Messina) hanno adottato misure di razionalizzazione nell’erogazione. Se però per Reggio e Palermo è un fenomeno più o meno costante negli anni, Messina vi fa ricorso solo negli ultimi due anni, il 2010 e il 2011. Percorso esattamente opposto, ad esempio, rispetto a quello di Catania, che vi fa ricorso per tutti gli anni dal 2001 al 2009, ma non nel 2010 e nel 2011.

CONFORMITA’ DEGLI SCARICHI ALLE NORME DI EMISSIONE

La conformità degli scarichi dei depuratori è stata calcolata confrontando i valori dei parametri degli effluenti degli impianti di depurazione con i limiti di emissione stabiliti dalla normativa, in termini di concentrazione (mg/l) o di percentuale di riduzione.

Su un carico generato di 220mila, Messina produce un carico depurato di 209mila, con una percentuale di carico conforme rispetto al totale depurato pari al 100 %. In questo campo, Messina si uniforma alle più virtuose città del nord, contrariamente alla situazione disastrosa delle vicine Palermo e Catania, che depurano solo il 20 % del carico generato con una percentuale nulla di carico conforme.

MONITORAGGIO ACQUE DI BALNEAZIONE – STAGIONI BALNEARI 2011-12

A partire dalla stagione balneare 2010, il controllo e la gestione delle acque di balneazione sono stati effettuati in Italia secondo le nuove regole stabilite dalla direttiva europea 2006/7/CE, recepita nell’ordinamento italiano con il decreto legislativo 30 maggio 2008, n.116, al quale è seguito il decreto attuativo 30 marzo 2010. In questo caso il dato è su base provinciale e la provincia di Messina si segnala per essere la più virtuosa in Italia per la conformità delle acque di balneazione.

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Nel 2008, l’Unione Europea ha lanciato il patto dei sindaci, coinvolgimento degli enti locali che si impegnano a ridurre i gas climalteranti di almeno il 20 % entro il 2020, tramite la stesura dell’Inventario di Base delle Emissioni (Bei) e del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes). Il Comune di Messina ha aderito al patto dei sindaci il 18 maggio 2011, ma non ha ancora approvato il Bei né il Paes. Altre città hanno promosso Gruppi d’Acquisto Solidali (GAS), impianti fotovoltaici, giardini pensili e ristrutturazioni edilizie in Classe A.

INQUINAMENTO ACUSTICO

Il Piano di Classificazione acustica del territorio comunale, la cui predisposizione da parte dei Comuni è resa obbligatoria dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico, (L. 447/95, art.6,c.1), prevede la distinzione del territorio in sei classi omogenee, definite dalla normativa, sulla base della prevalente ed effettiva destinazione d’uso del territorio, con l’assegnazione a ciascuna zona omogenea dei valori limite acustici, espressi in Livello equivalente di pressione sonora (Leq), su due riferimenti temporali, diurno (06:00-22:00) e notturno (22:00-06:00). ll Piano risulta approvato in 36 città, esprimendo una percentuale del 60%. A Messina è stato approvato nel 2001 ma non è stata condotta la realizzazione sullo stato acustico.

I Comuni devono assicurare il Coordinamento dei Piani di Risanamento acustico comunale con il Piano Urbano del Traffico, o altro strumento avente le medesime finalità, e con i piani previsti dalla legislazione vigente in materia ambientale. Il Piano Urbano del Traffico risulta approvato in 55 delle 60 città considerate, Messina compresa, risultando lo strumento più diffuso, tra quelli esaminati, in ambito urbano e il cui obbligo legislativo di adozione risulta maggiormente rispettato. In 23 città sono stati realizzati anche studi per determinare la popolazione esposta al rumore, non a Messina.

INQUINAMENTO VEICOLARE

Analizzando il valore degli Euro 0 in rapporto alla totalità del parco circolante comunale, emerge che nelle città di Napoli e Catania le auto con questo standard emissivo rappresentano rispettivamente il 29,7 e il 23,3%. Quote al di sopra del 15% si rilevano inoltre nei comuni di Andria, Salerno, Barletta, Brindisi e Messina. Nella nostra città, dal 2006 al 2012, aumentano di oltre il 130 % le macchine Euro 4 (da 19mila 456 a 45mila 658) ma diminuiscono solo del 15 % gli Euro 0. Dal 2009 al 2012, aumentano di circa il 25 % le auto a Gpl, mentre dal 2006 al 2012 aumentano del 20 % quelle oltre i 2000 cc di cilindrata.

In generale, a Messina, il 64,4 % delle auto è alimentato a benzina, il 2,5 a Gpl, lo 0,2 a metano e il 32,9 % a gasolio. Dal 2006 al 2012, motocicli in aumento del 27,6 %, da 30.675 a 39.126, le autovetture inventano invece del 3 %: da 135.093 a 138.398.

NUMERO DI PASSEGGERI ANNUI TRASPORTATI DAI MEZZI PUBBLICI PER ABITANTE

Un po’ a sorpresa, dal 2000 al 2012, Messina risulta essere la quarta città italiana per incremento percentuale di passeggeri. Aumentano del 60 %, meno solo di Andria (+185%), Treviso (+66%) e Forlì (+66%). In decremento significativo, invece, Potenza (-52 %) e Catania (-57 %).

DISPONIBILITA’ DI AUTOBUS

Su questo fronte, invece, nessuna sorpresa. Solo Forlì fa registrare un dato peggiore (-33,4 %), mentre Messina si ferma a -32,1 %. Il dato è relativo, però, al 2011. Nel 2012 e nel 2013 ci sarà certamente un ulteriore peggioramento. Trend opposto a Catania (+ 61,9 %) e Salerno (+ 58,8 %).

A Messina, nel 2000 si contavano 3 vetture per 10mila abitanti, aumentate a 3,2 nel 2005, crollate a 2 nel 2011.

DISPONIBILITA’ DI TRAM

Milano (3,7 vetture per 10mila abitanti), Torino (2,3) e Bergamo (1,2) sono le città in cui esistono in proporzione più vetture tranviarie. Altre città sono comprese in un range tra i 0,7 di Padova e i 0,2 di Venezia. A Messina sono 0,5 nel 2005, 0,4 nel 2010, 0,3 nel 2011.

PISTE CICLABILI

A Messina, 9,7 metri di pista ciclabile ogni 1000 abitanti nel 2000, che salgono a 10,3 metri nel 2011. Numeri bassi ma superiori a quelli di Catania, Reggio Calabria, Potenza, Taranto, Napoli e Genova.

NUMERO DI STALLI DI SOSTA IN PARCHEGGIO DI CORRISPONDENZA PER 1000 VETTURE CIRCOLANTI

Messina si trova al 45esimo posto su 60 città, con circa 15 stalli di sosta per 1000 vetture circolanti. A Venezia sono 150, a Piacenza 75, Bergamo 60, Bologna, Cagliari e Bolzano 50. Le città che stanno peggio sono Sassari, Siracusa, Taranto, Barletta e Reggio Calabria.

TRAFFICO MERCI MARITTIME NEL 2011

Il porto di Messina non fa registrare traffico di rinfuse liquide e contenitori, appena 4mila 300 tonnellate di rinfuse solide e 326mila 441 tonnellate di altre merci. Elevato invece il traffico Ro-Ro con 6 milioni 112mila 050 tonnellate (è la linea marittima Messina – Salerno).

In alcuni porti del sud Italia, in particolare nei porti siciliani di Catania, Palermo e Messina, il peso percentuale del traffico di merci su navi Ro/Ro rappresenta oltre l’80% del traffico totale movimentato nel porto. In particolare, nel porto di Messina, tale percentuale raggiunge il 95%. Valori percentuali oltre il 60% si registrano anche a Bari e Salerno. In termini assoluti, il traffico di merci imbarcate su navi Ro/Ro raggiunge valori elevati nel porto di Livorno (quasi 11 milioni di tonnellate) e nei porti di Catania, Palermo, Napoli, Trieste, Messina, Salerno e Genova (tutti oltre 4 milioni di tonnellate).

TRAFFICO MARITTIMO PASSEGGERI

Rispetto ai dati registrati nel 2010, i porti di Genova (–14%), Messina (–12%), Livorno (–9%) e Trieste (–9%) hanno subito un forte decremento del traffico passeggeri, al contrario dei porti di Ravenna (+857%), Cagliari (+29%), Venezia (+9%) e La Spezia (+101%) che hanno visto aumentare il numero di passeggeri transitati nei loro scali.

In termini assoluti, il porto di Messina si conferma, come già nel 2010, il primo porto italiano con circa 8,5 milioni di passeggeri.

TURISMO CROCERISTICO

Nel 2011, il traffico crocieristico è in aumento praticamente in tutti i porti. A Ravenna del 1.608 %, a La Spezia del 101 %, Trieste dell’81 %, Cagliari del 45 %, Messina del 34 %. 1,8 milioni di passeggeri a Venezia, 1,3 milioni a Napoli, 1 milione a Livorno, 800mila a Genova, valori tra 500 e 600mila a Bari, Messina e Palermo.

Un altro aspetto considerato nel rapporto è quello del turismo accessibile per i disabili. Dal 1999 ad oggi, insieme ad altre 15 città, Messina non ha mai presentato nessun progetto a tal proposito.

ESERCIZI ALBERGHIERI

Tra il 2007 e il 2011, Messina è la seconda città italiana a far registrare un aumento di strutture. La prima è Siracusa, con 17 alberghi in più che costituiscono un aumento del 33 %. Messina registra un aumento del 25 %, da 19 a 24 alberghi. Aumentano, ma di pochissimo, anche i B & B, da 28 a 32. Il quadro complessivo, però, non è positivo. Il tasso di ricettività indica il numero dei posti letto totali ogni 100mila abitanti. A Messina è molto basso (1.106 posti letto di cui 787 alberghieri, il 71,1 %). Solo a Reggio Calabria, Foggia, Andria e Barletta è inferiore. La ricettività per km quadrato, invece, aumenta di pochi punti percentuali (9 posti letto per km quadrato).

Solo 9 città hanno registrato un aumento in termini di incidenza dei posti letto alberghieri sul totale. Qui Messina è in testa con un +19,5 %. Seguono Bari (+14,7%), Siracusa (+5,5), Ancona (+5,5), Torino (+3,9), Aosta (+2,6), Ravenna (+2,1), Trieste (+0,8) e Latina (+0,6%). Gli arrivi nella provincia di Messina nel 2007 erano 1 milione 69mila 202, nel 2011 902mila 621. Le presenze 4 milioni 226mila 118 nel 2007. nel 2011 3 milioni 579mila 070.

(Marco Ipsale)

8 commenti

  1. Mi complimento con Marco IPSALE,per l’intuizione di destinare un articolo,puntuale e ben scritto,sui soli dati che contino, quelli dell’ISPRA. Mariedit ha tentato in un commento di qualche giorno fa,in risposta alle percentuali fatte in casa da MessinAmbiente,di far comprendere ai messinesi di fare riferimento SOLO all’ISPRA,oggi il bravissimo Marco IPSALE, con l’autorevolezza del giornalista,mette fine al bla bla di amministratori dei miei stivali,voglio vedere le smentite degli interessati. Caro Marco IPSALE,mi pare lo spazio commenti giusto per anticipare la risposta al comunicato di ieri del dott.Romolo DELL’ACQUA,dirigente responsabile del Dipartimento Tributi,di cui pubblico il link. La mia è una risposta tecnica,cioè pubblicherò le cifre del 2011,riferite al BILANCIO DI PREVISIONE e RENDICONTO DI GESTIONE;le schede del PIANO DEGLI INDICATORI GESTIONALI DEL COMUNE DI MESSINA, che Romolo DELL’ACQUA farebbe bene a consegnare a voi giornalisti,prima di criticarvi aspramente,addossandovi la responsabilità di incentivare un involontario istinto all’evasione di noi messinesi,non parlando dell’involontario istinto a far evadere del suo dipartimento;l’organigramma dei servizi e delle attività con l’articolo del Regolamento,da cui si evince la competenza dei dirigenti a scegliersi i RESPONSABILI DI SERVIZIO. Sono documenti pubblici,ma poco conosciuti,questo per far comprendere ai messinesi,a LUCCIO in particolare,che il governo di un Comune si realizzi a)con l’indirizzo politico,spettante agli organi elettivi,Sindaco e Consiglio Comunale,al primo spetta in particolare scegliere i DIRIGENTI e, b)con la gestione esecutiva dell’indirizzo politico,spettante ai dirigenti,nella più ampia autonomia, dentro i confini dei Regolamenti,dello Statuto e delle leggi esistenti. http://img513.imageshack.us/img513/3439/znoi.png
    http://img513.imageshack.us/img513/3439/znoi.png

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  2. per una volta mi pare ci sia una fotografia reale con eccellenze dovute alla stessa posizione geografica e a settori dove si è investito… molo per le crociere..depuratore acque..!! riassunto : se si vuole questo è un sito che dalla storia risulta possibile portare in alto occorre lavorare sul territorio creando strutture che sfruttano mare e commerci !! l’uovo di colombo ?? p.s. per il verde basterebbe convertire le enormi aree abbandonate

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  3. continuiamo a chiudere enti pubblici caserme e quant’altro e a messina resteranno triulu malanova e scuntittizza come abitanti. alcuni problemi importanti di una classe politica, qualunque essa sia

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  4. MARIEDIT ti debbo purtroppo dire che sta scemando giorno per giorno la stima che riponevo nei Tuoi confronti! E’ indiscutibile la Tua preparazione tecnica in materia finanziaria nonché la conoscenza che detieni in merito ai regolamenti comunali! Ma vedi i regolamenti a volte rimangono, specie al comune di Messina, carta straccia! Se tu pensi che al Comune di Messina i dirigenti hanno la FACOLTA’ di scegliersi i RESPONSABILI DEI SERVIZI sei SULLA STRADA SBAGLIATA perché questi sono dislocati nei vari settori secondo i desiderata degli assessori di turno nonché dall’ufficio di gabinetto secondo i desiderata del Sindaco! Il regolamento disciplina anche il CONTROLLO DI GESTIONE che è scritto sulla carta ma che non ha mai funzionato e non ti vengo a spiegare cosa sia il CONTROLLO DI GESTIONE perché LO SAI PERFETTAMENTE e sai anche che attraverso di esso potrebbero essere addossate ai dirigenti responsabilità. anche di carattere patrimoniale, per obiettivi non raggiunti. CHI HA ACCERTATO LA RESPONSABILITA’ DI ROMOLO DELL’ACQUA, MARIEDIT o IL CONTROLLO DI GESTIONE? Io rispondo tranquillamente: Mariedit, perché non esiste il controllo di gestione! Come vedi quelli che Tu citi sono documenti pubblici CONOSCIUTI MA NON OSSERVATI! NON ANDARE SEMPRE A SENSO UNICO E QUALCHE VOLTA AMMETTI ANCHE CHE IL TUO R E N A T O NON STA EMERGENDO PER TRASPARENZA. NON HO LETTO MAI UN TUO SCRITTO DI CRITICA, PER ESEMPIO NELLA SCELTA DEL SEGRETARIO GENERALE SENZA CHE SIANO STATI RESI DI PUBBLICO DOMINIO I CURRICULA PERVENUTI O A PROPOSITO DELLA STU TIRONE CHE PROSSIMA AD ESSERE SCIOLTA E’ DIVENTATA DI NUOVO APPETIBILE PER LA NOMINA DI UN FUTURO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE! COLTIVA IN DIVERSO MODO LA TUA INDISCUTIBILE PREPARAZIONE!!!!! A BEN RISCRIVERCI CARO MARIEDIT!

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  5. Carissimo LUCCIO,so bene che i RESPONSABILI DI SERVIZIO,più dei DIRIGENTI,siano il trend union con gli assessori al ramo ai soli fini elettorali,di questo aspetto della politica messinese,sono stato fra i primi a parlarne,anzi sono andato giù pesante,scrissi di linee programmatiche degli assessori di BUZZANCA,superficiali,volutamente superficiali,proprio per rimarcare questo insano intreccio. Pubblico l’ORGANIGRAMMA vigente dei servizi e delle attività del Dipartimento Tributi,riferito all’ACCERTAMENTO della TARSU,diretto da anni da Romolo DELL’ACQUA,leggerai i nomi dei RESPONSABILI DI SERVIZIO,la cui riconferma o sostituzione spetta al dirigente,secondo le norme,al contrario tu pensi,e lo penso anch’io fino a ieri,che siano stati nominati da Peppino BUZZANCA,riconfermati da Luigi CROCE,non avendo il commissario interessi politici elettorali e, secondo la tua convinzione saranno cambiati da Guido SIGNORINO per conto di R E N A T O sindaco. Mariedit si augura invece,che siano cambiati o riconfermati dal dirigente,con il prossimo Direttore Generale,in ossequio all’indirizzo politico di R E N A T O sindaco,PAGARE TUTTI PER PAGARE TUTTI MENO,che riorganizzi,insieme a DELL’ACQUA,il Dipartimento Tributi,sia negli uomini che nei mezzi,per renderlo efficace e produttivo.Se tutto rimanesse come oggi,stessa evasione e di conseguenza un carico tributario maggiore,per chi paga,avrebbero perso sia LUCCIO che MARIEDIT.
    http://img209.imageshack.us/img209/9188/v72v.png

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  6. Egregio MARIEDIT, vedo che vuoi avere sempre l’ultima parola e ciò non può che confermare quanto ho detto relativamente al calo della stima nei tuoi confronti! Nelle Tue controrepliche constato che svicoli sempre, ma almeno, in questo frangente dammi una piccolissima soddisfazione: LUCCIO,IN MERITO AL CONTROLLO DI GESTIONE HAI RAGIONE-E’ PREVISTO DAL REGOLAMENTO SUI SERVIZI MA NON E’ STATO MAI ESERCITATO!!!!!!

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  7. Rispondo a nuora(LUCCIO) perchè suocera(RENATO sindaco) intenda. Caro LUCCIO,naturalmente non pretendo che tu ricordi i miei commenti e link sul CONTROLLO DI GESTIONE e,non lo ribadisco per avanzare un primato,che semmai appartenga a tutti noi.Condivido pienamente la tua affermazione,ma bisogna dare atto allo STAFF controllo di gestione di aver scritto,nero su bianco,le difficoltà e l’ostruzionismo che incontri a Palazzo Zanca.Infatti nell’ultimo REFERTO DI GESTIONE,quello del 2011,le dott.sse Irene SCUDERI e Rossana MENNE,denunciano quanto segue, ” I dati analitici ed economici contenuti nel presente referto sono stati elaborati a consuntivo esclusivamente sulla base delle informazioni cartacee contenute nei documenti contabili di rendicontazione della gestione approvati dall’Ente nel 2012,stante l’assoluta mancanza presso lo Staff di un sistema informativo contabile di interconnessione con la programmazione strategica
    dell’Ente,con gli strumenti di programmazione economico finanziaria,con le strutture organizzative dell’Ente,nonché di una dotazione organica e di una organizzazione strumentale adeguata a svolgere il sistema di controlli prescritto dal TUEL e teso a verificare l’efficacia,l’efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, “ al fine di ottimizzare,anche mediante tempestivi interventi
    di correzione,il rapporto tra costi e risultati “(l’ultima frase virgolettata è l’art.147 del Testo Unico) “. E’ il periodo seguente un durissimo atto di accusa contro la Giunta BUZZANCA e la burocrazia comunale,cui pure le dottoresse appartengono,la data è il 20 MARZO 2013. ” Infine appare evidente che per le motivazioni prima esposte e pochè l’Ente a tutto il 2012 non si è dotato del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance dell’Ente ai sensi del D.Lgs 150/2009,i valori relativi al grado di raggiungimento degli obiettivi del 2011 rappresentano il risultato di una lettura aggregata di dati forniti in maniera descrittiva e/o numerica dai dirigenti delll’Ente.” Capisci,caro LUCCIO,come si misurano le performance di Palazzo Zanca,spero solo che RENATO sindaco e il suo Direttore Generale mettano fine a questo andazzo.

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  8. MARIEDIT sai perché è impari il nostro confronto: ma soltanto perché tu sei informato su tutto e conosci a menadito anche i numeri di protocollo e le date degli atti ufficiali del comune, anche di quelli che non hanno obbligo di pubblicazione all’albo pretorio. I tuoi commenti, i tuoi link contenenti atti con tanto di firma, data e logo del comune dimostrano che tu sei molto, ma molto addentrato, nei misteri del Comune e dimostrano con quasi certezza la tua appartenenza alla classe impiegatizia del comune di Messina,con una qualifica professionale piuttosto alta; se così è to do un consiglio da misero mortale: Non esagerare perché stai scherzando col fuoco. Spero di sbagliarmi, ma la pubblicazione di atti da parte di chi non li ha richiesti ufficialmente alla pubblica amministrazione, chiamalo come vuoi tu ma per me è reato e, nel caso tu non fossi dipendente comunale, correi sono coloro che ti forniscono informazioni e atti! Cerca di cautelarti per il futuro tanto io non ti risponderò più!

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