"L'altra voce sull'Atm": bugie, clima di terrore e da campagna elettorale

“L’altra voce sull’Atm”: bugie, clima di terrore e da campagna elettorale

Rosaria Brancato

“L’altra voce sull’Atm”: bugie, clima di terrore e da campagna elettorale

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mercoledì 02 Maggio 2018 - 11:40

Orsa, Faisa Cisal, Gino Sturniolo, Reset, CittadinanzAttiva e i due legali delle organizzazioni sindacali hanno raccontato la loro verità sulla gestione dell'azienda: "La narrazione del fiore all'occhiello di questa amministrazione non corrisponde ai fatti"

La conferenza stampa era stata convocata da Orsa e Faisa-Cisal, insieme all’ex consigliere comunale Gino Sturniolo, ad Alessandro Tinaglia di Reset, ad Angela Rizzo di CittadinanzAttiva, ma nella sala Ovale di Palazzo Zanca per ascoltare “l’altra voce” sulla gestione Atm c’erano dipendenti dell’azienda, i consiglieri comunali Libero Gioveni, Daniele Zuccarello e Antonella Russo, la candidata in ticket con Saitta Maria Flavia Timbro, Paolo Bitto di CapitaleMessina. Ed alla fine dell’incontro con i giornalisti, dopo la parte più politica e sindacale, sono intervenuti anche i legali dei due sindacati, Daniele D’Orazio e Filippo Alessi, per chiarire gli aspetti relativi ai contenziosi.

Di carne al fuoco ce n’è davvero tanta da parte di chi vuol spiegare che la “verità sull’Atm è diversa dalla narrazione del fiore all’occhiello”, soprattutto dopo i recenti botta e risposta tra Orsa e Faisa e il presidente dell’azienda Giovanni Foti.

Il primo a prendere la parola è stato il segretario provinciale di Faisa-Cisal Lillo Sturiale che, rivolto anche all’assessore Cacciola (che ha seguito tutta la conferenza stampa) ha elencato le numerose richieste d’incontro su temi sindacali inoltrati all’Atm sin da settembre 2017: “Io sono segretario provinciale di un sindacato, le mie richieste sono state ignorate fino ad aprile, poi, quando leggo la nota di CapitaleMessina relativa alla mole debitoria dell’Atm e con un comunicato congiunto con Orsa chiedo chiarezza sui conti, mi sento rispondere che devo vergognarmi di ciò che scrivo e di essere una coppia di fatto sindacale…. Per me parla la mia storia sindacale di decenni, nessuno può mettere in dubbio la mia credibilità. Sfido Foti a dirci quali promozioni sono state fatte dagli ex vertici e quante se ne stanno facendo adesso senza concorsi o selezioni e persino senza indicare quali materie saranno chieste ai colloqui. Noi amiamo l’azienda e ci siamo battuti contro la Regione, la prego assessore Cacciola, verifichi cosa davvero accade all’Atm, c’è un clima di terrorismo psicologico contro chiunque osi dire la sua”.

Sturiale ha inoltre sottolineato che in circolazione ci sono 58 autobus. L’analisi della situazione economica è stata fatta, peraltro non per la prima volta giacchè nel corso degli anni da consigliere comunale è più volte intervenuto sulla vicenda, da Gino Sturniolo: “Prima di parlare di conti devo fare una premessa: considero l’ultima nota di Foti in risposta ad Orsa e Faisa, là dove minaccia licenziamenti ai lavoratori che esprimono posizioni su facebook, un atto gravissimo figlio di una cultura antisindacale e mi sorprende il silenzio delle altre organizzazioni sindacali. Si è tornati indietro di 50 anni. C’è poi un altro argomento: la narrazione sull’Atm non corrisponde ai fatti. Su cosa si basa la cosiddetta sostenibilità dei conti? Cosa troverà la prossima amministrazione?”

Sturniolo ha spiegato come dal 2009 al 2016 i debiti siano aumentati da 38 milioni e 66 (detratti i 4 milioni di credito che il Comune ha deciso di non richiedere). Gran parte dei debiti sono nei confronti di enti previdenziali (come l’Inps o l’Inail) o fornitori.

Di contro l’Atm replica sostenendo di vantare crediti dalla Regione per 18 milioni di euro e dallo Stato.

“Stiamo attenti- ha aggiunto Sturniolo– Perché non è affatto scontato che si tratti di crediti esigibili e soprattutto credibili. Lo hanno chiarito anche i revisori dei conti. Non dimentichiamo che Messinambiente è crollata proprio per questo motivo, per i debiti previdenziali a fronte di crediti non credibili”.

Sturniolo ha poi concluso ribadendo come stando al Piano di riequilibrio l’Atm dovrebbe addirittura contribuire al Pluriennale per 24 milioni di euro l’anno, ma ad esempio nei 3 anni 2014-2015-2016 ha accumulato debiti che, come aggiunto da Alessandro Tinaglia di Reset, sono quasi 14 milioni di euro di debiti nuovi di zecca. “I numeri contano. Aggiungo che se nel 2013 i soli 12 autobus hanno fatto 2 milioni e mezzo di chilometri come mai tutti gli autobus attuali non ne fanno quattro volte tanto? E come mai le periferie continuano ad essere scoperte e comunque poco servite dai mezzi?”.

Chi ha affondato il colpo sotto il profilo politico e sindacale è stato il segretario regionale Orsa Mariano Massaro che ha risposto a quanti, come Foti, accusano i due sindacati di fare “becera campagna elettorale” puntando il dito sulla gestione Atm.

“All’assessore Cacciola ed a Foti ricordo che noi siamo sempre stati controparte, sin da quando abbiamo occupato l’azienda e siamo riusciti a far venire qui l’allora presidente Lombardo. Chi ha interessi elettoralistici in Atm sono altri. Assessore Cacciola questo è il volantino con il logo della sua lista, Percorso Comune, con il quale annuncia che per recarsi al Festival degli aquiloni, che non è organizzato dall’amministrazione, sono stati messi a disposizione bus navetta. Vogliamo parlare dei dipendenti Atm candidati che si fanno foto in divisa ai banchetti per raccogliere le firme? O dei dipendenti in servizio dirottati in occasione della presentazione dei bus elettrici alla manifestazione? Chi ha più interessi elettorali in questo momento? Forse Foti che sa che la sua poltrona è a rischio con una prossima amministrazione? Proprio lui che non ha sostenuto alcun concorso? Lui che ama scegliersi la controparte e che ha instaurato un clima di terrore psicologico tra i dipendenti?”.

Massaro ha poi evidenziato i casi di sindacalisti dell’Orsa che hanno subito sanzioni disciplinari oppure discriminazioni in materia di premialità tra i dirigenti e chi lavora in strada. Angela Rizzo, di CittadinanzAttiva ha raccontato delle telefonate che continua a ricevere dai lavoratori che temono ritorsioni: “Noi non difendiamo i fannulloni, ma un clima poco sereno, ci sono anche dipendenti che scattano foto, controllano i colleghi con metodi e atteggiamenti da kapò. Di alcune cose abbiamo le registrazioni”.

Gran parte di quanto denunciato in conferenza stampa è già finito e finirà in tribunale. Paolo Bitto per CapitaleMessina si è chiesto che sorti avrà l’Atm “con uno squilibrio tra crediti e debiti di 40 milioni di euro, se l’amministrazione non interviene subito, l’Atm rischia di essere decotta”. La consigliera comunale Antonella Russo ha invitato l’assessore Cacciola a replicare a quanto emerso.

Gli ultimi a parlare sono stati i due legali di Orsa e Faisa, Daniele D’Orazio e Filippo Alessi. I contenziosi, quasi tutti ereditati dalle precedenti gestioni, stando ai due legali, non vengono risolti con transazioni nonostante evidenti orientamenti e sentenze di primo grado dei giudici, ma si procede per posticipare nel tempo il problema “con conseguenze pesanti per le casse dell’azienda. Una transazione abbassa i costi fino all’80%, ma si preferisce lasciare ad altri evidentemente il peso economico. Ci sono anche casi di sentenze di terzo grado che non vengono saldate al punto che chi ha vinto è stato costretto a ricorrere a pignoramenti dei beni aziendali. Ma se l’Atm è in salute come dicono perché si arriva a questo? Stiamo parlando anche di contenziosi per il riconoscimento di scatti di anzianità, che è come contestare l’esistenza dell’acqua calda”.

Ci sono poi i provvedimenti disciplinari che stando ai legali finiscono con il colpire “a grappoli” gli stessi lavoratori (che magari ne subiscono più di uno di seguito). Nel mirino anche la Commissione di disciplina che è stata anche disconosciuta dallo stesso Dipartimento regionale.

Ci colpisce l’accanimento verso alcuni e soprattutto verso specifici sindacalisti. Preoccupa il venir meno delle tutele dei lavoratori ed il mancato rispetto della loro dignità. La Commissione di disciplina rischia di assumere una natura ritorsiva, stiamo comunque valutando, stando agli ultimi fatti un ricorso per comportamento antisindacale”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Hardfreelance 2 Maggio 2018 15:08

    Come dire: ‘A squagghiata da nive si vidunu ‘i pertusi…!

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