Il siciliano ha raccontato al telefono, al Tg2, il suo incubo nel centro in Florida per migranti irregolari. L'appello della madre alle istituzioni italiane
“Fateci uscire da questo incubo. Siamo in 32 in gabbia, come in un pollaio. I bagni sono aperti e tutti ti vedono. Non ho nemmeno la possibilità di parlare con un avvocato, né con un giudice”. Questo l’appello lanciato da Gaetano Mirabella Costa, il 45enne d’origine taorminese, e vissuto a Fiumefreddo, rinchiuso ad Alligator Alcatraz, il centro per migranti irregolari nelle paludi della Florida. Le sue parole al Tg2 sono state rilanciate dall’Ansa. L’altro italiano detenuto è Fernando Artese, con sangue anche argentino, di 63 anni.

L’agenzia riporta che Mirabella Costa è stato denunciato per violenze dall’ex moglie statunitense e poi arrestato per aggressione e detenzione di stupefacenti. Secondola sua ricostruzione, il 9 luglio, dopo sei mesi di carcere, sarebbe potuto uscire ma gli è stata contestata la violazione della legge sull’immigrazione.
La madre, Rosanna Mirabella Costa, ha riferito in lacrime al Tg2 che il figlio è stato portato in udienza “con catene ai piedi e alle mani”. Da qui la richiesta alle istituzioni italiane a fare presto per liberarlo.
Immagini tratte dal servizio del Tg2.

E nel frattempo, uno dei due statunitensi condannati per l’omicidio del carabiniere Cerciello Rega è AI DOMICILIARI….
Siamo un paese di fessi senza coraggio