"Con l'operaio Carmelo Parisi morto a Ginostra continuano le stragi sul lavoro"

“Con l’operaio Carmelo Parisi morto a Ginostra continuano le stragi sul lavoro”

Redazione

“Con l’operaio Carmelo Parisi morto a Ginostra continuano le stragi sul lavoro”

venerdì 19 Dicembre 2025 - 14:13

Sulla tragedia di ieri alle Eolie interviene la Uil: "Chiediamo con forza maggiori controlli nei cantieri"

L’ennesima morte sul lavoro. Un operaio di 37 anni è morto, Carmelo Parisi (nella foto), ieri pomeriggio a Ginostra – piccola frazione dell’isola di Stromboli, nelle Eolie – dopo che l’escavatore sul quale si trovava si è ribaltato. Sull’argomento interviene ancora una volta la Uil. Lascia la moglie e due figli.

Ecco la nota, che cita gli allarmanti dati Inail sui morti nel lavoro in Sicilia: “L’ennesima vita spezzata in un cantiere edile, questa volta nello scenario di Ginostra, non è solo una tragedia, ma un monito per l’intera società e per le istituzioni. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia di Carmelo Parisi, ma la vicinanza oggi non basta più: serve un’assunzione di responsabilità immediata e drastica”. Così Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Tirrenica.

“Chiediamo con forza maggiori controlli nei cantieri”

“Il settore dell’edilizia continua a pagare il tributo più alto di sangue. Chiediamo con forza maggiori controlli nei cantieri, che devono essere costanti e capillari, specialmente in contesti geograficamente complessi come le nostre isole. La sicurezza non può essere considerata un rallentamento burocratico o un costo da tagliare per massimizzare i profitti: è un diritto inviolabile del lavoratore”. Il segretario sottolinea come la prevenzione debba passare necessariamente attraverso una formazione rigorosa e continua: “Un lavoratore formato è un lavoratore più protetto. Ma la formazione da sola non basta se non è accompagnata da provvedimenti politici seri e urgenti. È necessario che il governo e le istituzioni regionali mettano in campo misure straordinarie per arginare questa strage silenziosa, inasprendo le sanzioni per chi ignora le norme di sicurezza e garantendo agli organi ispettivi le risorse umane e tecniche necessarie per operare”.

A supporto della denuncia, De Vardo richiama i dati allarmanti sull’Isola: “In Sicilia, secondo i dati Inail aggiornati al 2024, le denunce di infortunio mortale continuano a segnare numeri da bollettino di guerra, posizionando la regione tra le più colpite del Mezzogiorno. Il settore delle costruzioni resta quello a più alto rischio. Ogni numero in queste statistiche è un volto, una famiglia distrutta, un progetto di vita interrotto.” “La Feneal Uil non farà un passo indietro,” conclude De Vardo. “Continueremo a lottare affinché ogni cantiere sia un luogo sicuro. La politica deve dare risposte concrete ora: domani potrebbe essere già troppo tardi per un altro lavoratore.”

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