I retroscena dell'inchiesta sugli affari dell'ex boss pentito Melo Bisognano a Mazzarrà Sant'Andrea
Al via gli interrogatori di garanzia di Antonino e Davide Giardina, arrestati insieme all’ex pentito Melo Bisognano. Il giudice Eugenio Fiorentino ascolterà oggi Davide Giardina, ai domiciliari, mentre domani nel carcere catanese Bicocca toccherà ad Antonino Giardina, entrambi difesi dall’avvocato Pinuccio Calabrò.
Il nome di Antonino Giardina compariva nella precedente inchiesta sugli affari dell’ex boss dei Mazzarrà Sant’Andrea, l’operazione Vecchia Maniera. Al processo Bisognano, difeso dall’avvocato Fabio Repici, è stato condannato a 5 anni; prescritta invece l’accusa a Giardina di essere un suo prestanome.
Le ditte dell’ex pentito
Continuando a tenere d’occhio Bisognano in anni recenti, i Carabinieri hanno scoperto che Giardina continuava a lavorare con l’ex pentito. Gestivano insieme la A.Gi.La. srl, è l’accusa della Direzione distrettuale antimafia di Messina. Impresa aperta dopo l’interdittiva antimafia alla Pretoria srl, entrambe secondo l’accusa in mano al boss ed entrambe sequestrate dopo il blitz del 29 luglio scorso.
I lavori a Mazzarrà e la rottura del 2023
Le imprese avevano acquisito commesse dal Comune di Mazzarrà Sant’Andrea. Per alcuni anni hanno avuto il monopolio dei lavori all’acquedotto, per esempio, documenta l’inchiesta. Nel 2023 però qualcosa cambia e, nelle conversazioni intercettate dalle “cimici degli investigatori”, Giardina comincia a lamentarsi dell’operato di Carmelo Pietrafitta, sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea. Dove tra l’altro a breve arriveranno i finanziamenti per la messa in sicurezza della ex discarica. Il sito era ancora nelle mire di Bisognano, scoprono i militari guidati dal comandante provinciale dei Carabinieri Lucio Arcidiacono.
“Giù le mani dai miei figli”
Il rapporto tra Giardina e Bisognano non era ben visto da tutti nella famiglia Giardina. Nel corso delle indagini i Carabinieri captano diversi sfoghi di Salvatore, padre dei due piccoli appaltatori arrestati, L’uomo prova a convincere più di una volta i figli ad allontanarsi da quello che definisce “mafioso di m..” e in una occasione lo affronta personalmente.
“La prima volta ti sei bruciato perché ti sei bruciato, almeno si levava da mezzo i c… (…incomprensibile…) Ti sei bruciato per un delinquente di uno, gli hai preparato la ditta e ancora, e ancora (…inc..) lo prendi a calci in culo, lo fai scomparire di là, la famiglia mi ha bruciato questo disgraziato”, dice ad Antonino il padre, che in un’altra occasione prova a convincere anche Davide ad allontanarsi da Bisognano.
Il padre faccia a faccia col boss
“Fammi la cortesia di lasciare i miei figli nella loro pace, hai i tuoi figli, se tu devi fare l’impresa (..inc..) lasciali stare i miei figli, io i miei figli non li ho fatti per darti confidenza, uno l’hai bruciato, l’hai portato all’elemosina e non lo hanno arrestato perché non lo hanno voluto arrestare”, dice Salvatore Giardina a Bisognano, nel maggio 2024.
