Aveva scritto tre film per la tv con la regia di Liliana Cavani e, tra i romanzi, "L'alba nera" dedicato al terremoto del 1908.
MESSINA – Era ritornato nella sua città d’origine, dopo una carriera a Roma, negli ultimi anni. E non si capacitava del decadimento culturale di Messina. È morto lo scrittore e sceneggiatore Mario Falcone. “Messina anni ’50 era bellissima e oggi può rinascere con la cultura, amava ripetere. “A Messina non mancano i fermenti creativi, dalla musica al teatro, ma mancano gli spazi. E le istituzioni devono sostenere i talenti, fare sistema e, ripeto, avere una visione. Altrimenti rimarrà una balena spiaggiata”, sottolineava.
Era nato nel 1952 e aveva vissuto a Roma per 42 anni. Tra le sue sceneggiature, le fiction “Padre Pio” di Carlei, “La guerra è finita” di Gasperini, “Cuore” di Zaccaro” e tre film per la televisione con la regia di Liliana Cavani: “De Gasperi – L’uomo della speranza”, “Einstein” e “Francesco”.
Tra i romanzi di Falcone, “L’alba nera”, dedicato all terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, “Un’amara verità”, “Lo chef degli chef”, “Nero di Siena” e “La stella spezzata”. Una storia romana di persecuzione degli ebrei. E, negli ultimi anni “messinesi”, è stato anche autore di cortometraggi per Todo Modo tv, oltre ad animare corsi di scrittura per il cinema e la letteratura.

Bellissimo L’ALBA NERA…
Tutti i messinesi dovrebbero leggerlo.