Un territorio bistrattato con assurde autorizzazioni a costruire e nessuna manutenzione da decenni. Non solo Giampilieri è stata colpita. Isolati anche Pezzolo e Molino. Danni in tutti i villaggi collinari a sud. Interventi sull'accaduto di Lillo Oceano della Cgil e del presidente dell’ordine dei Geologi della Sicilia, Gian Vito Graziano che puntano l'indice sulle responsabilità di questa tragedia annunciata. Nella photogallery le immagini da Scaletta Zanclea
La conta dei danni e dei morti è solo all’inizio anche se vorremmo che tutto si fermasse alle notizie di stamattina. Ma purtroppo l’ultimo bollettino parla di venti vittime e più di sessanta feriti.
Per mesi si è parlato di prevenzione, di azioni attuate a tutela del territorio, ma tutti sappiamo le menzogne che abbiamo ascoltato per tutto il 2009 quando di parlare in politichese schietto si poteva anche fare a meno.
La tragedia annunciata si è verificata ed oggi, e domani, nessuno vuol sentire più la parola -fatalità-, questa è una tragedia annunciata sostiene la Cgil con le parole di Lillo Oceano: “è la terza volta in dieci giorni che a causa del maltempo si blocca ogni collegamento, strada o autostrada tra Messina e il sud della Sicilia. Di fronte a un territorio che da mesi, da anni, ad ogni evento temporalesco di intensità appena superiore alla norma, viene colpito da frane, allagamenti, smottamenti e blocchi di strade autostrade e linee ferrate, tutto questo era assolutamente prevedibile ma nulla è stato fatto, anzi, si è continuato a consentire la devastazione delle colline e la cementificazione dei torrenti. Adesso – conclude inesorabilmente Oceano – dobbiamo solo rimboccarci le maniche per portare il nostro aiuto a chi ha bisogno-
Interviene anche il presidente dell’ordine dei Geologi della Sicilia, Gian Vito Graziano: -Nelle zone a sud di Messina, ma anche in altre province siciliane, ogni anno si ripropongono sempre gli stessi problemi avvicinandosi ai mesi più piovosi. Oggi esistono strumenti di pianificazione regionale avanzati, che ci fotografano la situazione quasi in diretta, ma non si interviene. La colpa è di un’assenza cronica di fondi, ma anche della manutenzione ordinaria come la pulizia di canali, fiumi e tombini che non viene fatta-.
-Quella del messinese è una zona con una situazione idrologica molto diffusa, con grandi e piccoli torrenti: già di per sè un reticolo idrografico diffuso produce una certa insabilità e se a questo si aggiunge la non manutenzione e un uso scellerato del territorio con costruzioni che non dovrebbero esserci il quadro è completo.
Il geologo punta il dito sulle competenze tra Regione Sicilia, che -ha fatto un buono strumento di pianificazione-, e Protezione civile, che -più volte ha avvertito sui semplici interventi di manutenzione. Per noi sarebbe importante mettere in atto tutti gli interventi previsti dai piani della Protezione civile, regionali e locali, con persone sul posto come sentinelle per prevenire gli eventi. Ma non si sa se si farà mai: in Italia purtroppo – chiude Graziano – viviamo sull’onda dell’emozione e appena smette di piovere cessa anche ogni allarme-.
In poche righe la verità di una città come la nostra che geologicamente è stata distrutta. Oltre Giampilieri, che ha subito i maggiori danni, altri villaggi sono in una situazione disastrosa ed ancora non si conosce realmente l’entità dei danni che hanno subito altri paesi collinari della zona sud. Frane a Mili San Pietro, Molino e Pezzolo dove si ripiomba nel terrore. Alcune zone sono raggiungibili solo per via aerea. A Ponteschiavo la situazione è abbastanza grave; l’acqua e il fango hanno invaso numerose abitazioni e la strada interna è impercorribile.
Alcune tubature del gas sono state distrutte della forza del fango. Manca luce, acqua e i telefoni non funzionano. Contatti solo tramite telefonini satellitari. Al Policlinico tre ustionati e numerosi feriti tra cui un uomo con traumi gravi al torace.
Nella photogallery le immagini da Scaletta Zanclea
