I due, già condannati a 25 anni e poi assolti in Appello, erano stati indicati dai pentiti come gli esecutori dell'omicidio del meccanico incensurato
La Corte di Cassazione chiude definitivamente, dopo 14 anni, la lunga pagina giudiziaria relativa all’omicidio del meccanico Francesco Castano, assassinato a colpi di pistola la mattina del 9 agosto 1995 in via Siracusa a Provinciale.
I giudici della Corte Suprema hanno assolto, per non aver commesso il fatto, Nicola Tavilla e Giovanni Lo Duca, ritenuti inizialmente gli esecutori materiali del delitto.
Tavilla e Lo Duca, con un clamoroso ribaltamento, il 22 dicembre scorso erano stati assolti dalla
Prima Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria.
In precedenza sia la Corte d’Assise che la Corte d’Appello di Messina li avevano condannati a 25 anni di carcere. La sentenza però fu annullata dalla Cassazione con rinvio alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria che assolse entrambi.. Ora l’assoluzione definitiva per i due messinesi accusati da alcuni pentiti.
Francesco Castano era incensurato e non aveva ai avuto nessun problema con la giustizia. Pagò la circostanza di essere cognato del collaboratore di giustizia Guido La Torre. Quest’ultimo, con le sue dichiarazioni, stava mettendo nei guai parecchi esponenti della criminalità organizzata della zona sud. L’uccisione di Castano fu una vendetta trasversale, un chiaro messaggio indirizzato a La Torre.
Il meccanico fu atteso dai sicari in via Siracusa mentre,come ogni mattina, stava portando fuori il cane prima di recarsi al lavoro. Il killer lo avvicinò e lo uccise con numerosi colpi di pistola calibro 7,65.
