Il leader di ScN fa luce sui fondi "scippati" al trasporto locale dalla Regione e presenta l'ultima new entry: è Francesco Aciutto

Messina – Francesco Asciutto è il volto nuovo di Sud chiama Nord. Come ogni settimana, durante la conferenza stampa in cui viene affrontato un tema specifico della gestione Basile, viene presentato un nuovo ingresso al movimento di Cateno De Luca, alla presenza del leader politico.

Così, dopo il lungo passaggio su Atm con protagonisti il vicesindaco Salvatore Mondello e la presidente Carla Grillo, il sindaco Federico Basile ha presentato la new entry. Ha spiegato: “Ci sono pezzi importanti di città che si avvicinano a una realtà che dal 2018 sta cambiando la città. Parliamo di un pezzo di società civile, di Francesco Asciutto”. Asciutto si è rapidamente presentato: “Vivo qui da molto, il mio impegno è sempre per i più deboli lavorando all’Asp. A 61 anni ho deciso di voler scendere in campo anche io”.

Messina penalizzata?

Un breve intervento a cui Basile e De Luca hanno ricollegato un attacco all’Ars e una lode a chi ha lavorato per portare Messina a essere considerata al pari di Palermo e Catania. De Luca ha attaccato: “Magari fosse questa propaganda. Nel 2018 scopro la vicenda sul rimborso euro-chilometro per l’azienda speciale Atm. Messina riceveva 1,20 euro rispetto ai 2,80 di Catania e Palermo a causa di un decreto regionale del 2012. Fatto per penalizzare Messina? Sì. Dal 2012 Messina ha perso circa 9 milioni di euro l’anno. Parliamo di circa 90 milioni di euro. Il dissesto viene generato anche così. Se noi non avessimo chiuso quella pagina saremmo ancora in quel contesto. Nel 2022 abbiamo raggiunto gli stessi parametri di Palermo e Catania. Nel 2025 l’Atm è la quinta azienda in Italia per qualità di servizi e la prima in Sicilia”.

De Luca: “I fondi tornano in città”

De Luca ha ripercorso quanto fatto alla Regione con la finanziaria e la legge di stabilità, la prima, di Schifani: “Con il comma 36 ho chiesto il riconoscimento che Messina avesse completato la sua via Crucis in tema di trasporto pubblico. Mi sono accontentato intanto di 2 milioni l’anno. Poi ho detto che a fine 2025, se Messina avesse rispettato questi standard, avrebbero dato la differenza. Non c’è più l’assessore ma l’accordo resta e c’è un articolo, il 105, che porta all’adeguamento del corrispettivo euro/km della Tpl fissato al 2029. Però per il passato mancano circa 9 milioni di euro l’anno e 11 dal 2026. Quindi per il triennio 2023-2025 ci mancano 27 milioni, per quello 2026-2028 ce ne mancano 33. Sono 60 milioni di euro. Di questi ne ho strappati 35 milioni intanto. Sono soldi di Messina, sborsati dal bilancio del Comune per garantire questi standard. Ora che ritornano se ne può fare qualsiasi uso”.

E gli altri 25? “Con la variazione che ci sarà a luglio, oltre ai 300 milioni per la super Zes, ce li devono dare sul triennio successivo. Così nel 2029 siamo allineati alle altre città. Scusate se è poco. Sto cercando di mettere a frutto l’amore che mi ha dimostrato Messina con i fatti e non con le chiacchiere”