Ecopass. Anche il Comune di Villa San Giovanni inizia a pensarci

Ecopass. Anche il Comune di Villa San Giovanni inizia a pensarci

Ecopass. Anche il Comune di Villa San Giovanni inizia a pensarci

sabato 19 Giugno 2010 - 02:08

Legittimo, ma non si faccia “cassa” sull’utenza. Possibile trovare un punto d'unione con Palazzo Zanca?

Anche al Comune di Villa San Giovanni, sulla sponda calabrese dello Stretto, iniziano a ragionare sulla possibilità di introdurre l’ecopass come pedaggio per l’attraversamento del proprio centro cittadino. Ciò è quanto emerso dalla riunione del Consiglio comunale di giovedì scorso: la proposta viene dal movimento -PrimaVera Alternativa- ed è stata accompagnta da una conferenza stampa del capogruppo del Pd Cosimo Antonio Calabrò, affiancato dal consigliere Massimo Morgante, firmatario della richiesta. Si tratta dunque di una delibera di indirizzo da parte del Consiglio nei confronti del Sindaco e della Giunta, con indicato quale termine ultimo quello del prossimo luglio. Sono inoltre specificate le vie della ZTL, la deroga per i bus sul tratto della via marina, le tariffe per i motoveicoli (0,50), i mezzi leggeri (1,50 euro), i bus (2,50), i mezzi pesanti fino a 3,5 tonnellate (3 euro) e oltre le 3,5 tonnellate (5 euro), con esenzione per i residenti di Villa e Messina, forze dell’ordine, mezzi di soccorso e mezzi di soggetti diversamente abili.

Il dibattito innescato nella cittadina villese, tra altro, potrebbe mettere a rischio una parte degli stessi introiti destinati a Palazzo Zanca. Come riportato dal portale www.trasportisullostretto.it, ciò potrebbe dipendere da come verrà strutturata l’eventuale ordinanza del Comune di Villa: la soluzione più -comoda-, appunto, prevederebbe l’aggiunta di un ulteriore balzello a quello già esistente; in una seconda ipotesi – forse più ragionevole – i due comuni dirimpettai potrebbero raggiungere un accordo su come dividere l’attuale monte-incassi senza ulteriori aggravi (se non con limitati ritocchi) verso l’utenza.

Ad ogni modo Messina e Villa San Giovanni, è bene ricordarlo, oltre a conservare un’antica e reciproca simpatia, condividono il gravoso onere di essere “porta d’ingresso” delle rispettive regioni. Una incombenza che, evidentemente mal gestita, ha comportato negli anni grandi disagi alle due comunità in termini di qualità della vita (frequenti gli incidenti, anche mortali, oltre alle allarmanti concentrazioni di polveri sottili), sancendo in aggiunta il ”sacrificio” di pregiate porzioni di water front rispetto a quella che spesso è stato definita la “schiavitù” del traghettamento.

Sull’altro fronte, quello della protesta degli autotrasportatori siciliani contro l’ecopass a Messina, si attendono intanto gli sviluppi del tavolo di mediazone convocato per il 21 giugno dal Prefetto Francesco Alecci, dal Sindaco Giuseppe Buzzanca e dall’Assessore regionale ai trasporti, Giovanni Gentile. Questi tenteranno la carta della concertazone per far rientrare lo sciopero programmato dalle rappresentanze degli autotrasportatori per martedì 22 giugno.

I trasportatori, guidati dal Presidente AIAS, Giuseppe Richichi, contestano il fatto che la tassa sia imposta anche ai mezzi euro 4 ed euro 5, fatto questo che non trova riscontro, a loro dire, in nessuna altra parte d’Europa. Richichi si è comunque dichiarato pronto a ritrattare, ma solo se il Comune sospenderà l’ecopass fino al 13 ottobre, quando ad esprimersi sulla spinosa questione sarà il Tar del Lazio.

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