Il Comune di Fiumedinisi presenta decreto ingiuntivo nei confronti dell’Ato Idrico

Il Comune di Fiumedinisi presenta decreto ingiuntivo nei confronti dell’Ato Idrico

Il Comune di Fiumedinisi presenta decreto ingiuntivo nei confronti dell’Ato Idrico

lunedì 18 Aprile 2011 - 22:09

La richiesta è stata presentata innanzi al Tribunale di Messina sezione Lavoro. Sollecitati oltre 130mila euro per un credito pregresso legato al personale dipendente del centro jonico comandato presso la Segreteria Tecnica Operativa. La Sto si difende proponendo ricorso e dichiarando l'impignorabilità dei compensi

Il Comune di Fiumedinisi contro l’Ato Idrico Messina 3, società d’ambito che dovrà occuparsi della gestione del servizio integrato delle risorse idriche sul territorio provinciale (lo fa ancora solo amministrativamente e teoricamente). Lo scorso 9 febbraio lo stesso comune jonico ha presentato decreto ingiuntivo nei confronti dell’Ato, notificato lo scorso 5 aprile, attraverso il quale si chiede l’immediata esecutività con cui si ingiunge alla società d’ambito di pagare la somma complessiva di 131.069,77 euro, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dalla maturazione del credito dell’effettivo soddisfo, nonché le spese, i diritti e gli onorari del procedimento, quantificati in 1050 euro. La cifra è relativa al credito pregresso per il personale dipendente del Comune comandato presso la Segreteria Tecnica Operativa. Quote anticipate dai Comuni e che poi gli Ato dovrebbero corrispondere all’ente locale.

La società d’ambito, per tutelarsi, ha deciso di dare mandato all’avvocato Igor Germanà (cugino del parlamentare), al fine di proporre opposizione al decreto ingiuntivo nonché di costituirsi anche nell’eventuale fase esecutiva per opporre l’impignorabilità delle somme giacenti. La Sto sottolinea come il procedimento sia stato avviato presso il tribunale del lavoro di Messina anziché al Tribunale ordinario. Nella determina n.63 del 5 aprile, con la quale si assegna l’incarico a Germanà, il dirigente responsabile della Sto, Peppuccio Santalco, aggiunge: «Considerato che il credito vantato dal Comune di Fiumedinisi è stato in parte soddisfatto nel corso dell’anno 2010 per la rimanente parte si procederà non appena saranno incassati i crediti vantati nei confronti dei comuni debitori».

Ma come detto la strada del ricorso non è l’unica imboccata dalla Segreteria Tecnica Operativa. Con determina dirigenziale datata 1 aprile 2011 infatti, la Sto si garantisce stipendi e compensi ponendoli sotto il vincolo dell’impignorabilità. Ciò sulla base dell’art.150 del D.lgs. 18 agosto 2000, che nello specifico prevede: “Non sono soggette ad esecuzione forzata, a pena di nullità rilevabile anche d’ufficio dal giudice, le somme di competenza degli enti locali destinate al pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei conseguenti oneri previdenziali per i tre mesi successivi; al pagamento delle rate di mutui e di prestiti obbligazionari scadenti nel semestre in corso; all’espletamento dei servizi locali indispensabili”. Quantificati per l’attuale struttura organizzativa dell’Ato fanno 547.949,86 euro non assoggettabili ad esecuzione forzata. Nel primo semestre 2011 così suddivise: retribuzioni al personale ed oneri fissi 275.946,35 – Amministrazione generale 272.003,51.

Questi i numeri, ma la mente non può andare che agli sprechi del passato. Ultimamente infatti l’Ato 3 Messina ha accelerato nel percorso di trasformazione in vero e proprio punto di riferimento per il servizio idrico, che sembra dover passare dall’affidamento ad una società in house che gestirà sul campo l’acqua in provincia. Ma negli anni scorsi, mentre le sedute dell’assemblea dei sindaci andavano deserte, fior fiori di denari venivano sborsati per mantenere in piedi una impianto improduttivo per la collettività, ma nonostante questo molto, molto costoso. Per il quale ancora si pagano le conseguenze.

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