La denuncia di Cardile (Pd) della terza Circoscrizione: una serie di pericoli simbolo del degrado e della scarsa programmazione
Un degrado totale, che avanza perpetuo nell’indifferenza di chi ha la responsabilità di intervenire. Il viale Gazzi è l’emblema di come non esista una vera programmazione in tema di gestione del verde pubblico. Interventi tampone, scerbature effettuate “fuori stagione”, potature fin troppo rare. Ma ci sono zone in cui mettersi al lavoro non solo è opportuno ma necessario e non più rinviabile. Perché un albero, se deve cadere, non sta a guardare chi o cosa gli passa sotto né aspetta che a Palazzo Zanca qualcuno si svegli per rimediare. E questo è solo un esempio. Uno dei tanti che fa Claudio Cardile, consigliere del Pd della terza Circoscrizione, che lancia l’allarme sullo stato di degrado del viale Gazzi, citando, ecco un altro esempio, anche la “famosa” palma, da anni segnalata, che invade la sede stradale all’altezza del distributore Agip. «Anche un occhio poco attento – afferma Cardile – noterebbe l’incuria e i pericoli presenti lungo questa che è una delle più trafficate arterie stradali cittadine». E via altri esempi: aiuole “rigorosamente” incolte (ma questa, a Messina, è purtroppo la regola) stracolme di sterpaglie; lerciume ai margini della sede stradale, che non puo’ in alcun modo essere raccolto dalle spazzatrici meccaniche, pur presenti, per la presenza di robuste sterpaglie in prossimità dei guard rail, “in loco” da anni e, quindi, di una certa robustezza; poco più a monte del distributore Ip, in direzione monte-mare, all’altezza di un albero spezzato dal vento anni or sono, è presente da almeno un anno una discarica di materiale di risulta che va progessivamente aumentando di dimensioni.
E ancora: nel tratto tra l’entrata lato monte del Policlinico e lo stadio “Celeste”, in direzione mare-monte, parecchi alberi sono stati inclinati dal vento: tra questi uno è stato totalmente abbattuto e il “boscaiolo” di turno ha già provveduto, “con tanto di motosega”, ad asportarne il tronco (vedi articolo correlato in basso), ma ve ne sono degli altri fortemente inclinati e pronti a cadere sui passanti. «Com’è possibile – si chiede che chi è addetto alla manutenzione del verde pubblico non attenzioni simili situazioni? E’ possibile che si debba continuare a subire una politica tanto fallimentare in termini di gestione del verde pubblico?».
