In Finanziaria regionale si continua ad ignorare chi ha lavorato nei giorni successivi alla tragedia. Il presidente del consiglio comunale del centro jonico: «A parte De Luca, silenzio dal resto della deputazione regionale»
Quella approvata dall’Ars il 30 aprile è stata sì una Finanziaria snella, ma anche portatrice di cattive notizie per Messina. Abbiamo già riferito degli 11 milioni dell’Atm e del caso Dismed. L’altra brutta novella riguarda i fondi per le imprese che hanno lavorato nei giorni successivi al 1. ottobre 2009 e che ancora attendono di essere pagate. Fondi pari a zero. A denunciarlo è il presidente del consiglio comunale di Scaletta Zanclea, Guido Di Blasi: «Neanche in questa finanziaria sono stati ancora reperiti i fondi per pagare le imprese che hanno lavorato per liberare Scaletta e gli altri paesi colpiti dall’alluvione dal fango». Di Blasi sottolinea la propria amarezza perché «a tre anni dall’alluvione che colpì Messina e altri comuni della zona ionica, non sono arrivate le risorse previste per le aziende. Anche in questa finanziaria – prosegue – le istituzioni non sono state in grado di dare risposte alle esigenze delle imprese che nel tragico evento dell’alluvione hanno lavorato senza sosta e con spirito di abnegazione per risollevare dal ‘fango’ il nostro martoriato paese».
Tra i deputati regionali Di Blasi, che è di “Sicilia Vera”, salva solo il suo parlamentare di riferimento, Cateno De Luca: «In parlamento l’unica voce isolata che ha saputo raccogliere e rappresentare le istanze dei cittadini e degli imprenditori e’ stato ancora una volta l’on Cateno De Luca che ha presentato un emendamento chiedendo fondi per otto milioni di euro. Putroppo nessuno lo ha appoggiato. Già nella scorsa finanziaria l’on. De Luca – conclude Di Blasi – era riuscito da solo ad ottenere che fosse dato un acconto alle imprese. Si registra purtroppo invece, il colpevole silenzio del resto della deputazione regionale messinese che, pur facendo parte di partiti che appoggiano il governo Lombardo, non si sono battuti per le esigenze del territorio e delle imprese».
