Nucleare, acqua pubblica, legittimo impedimento: le ragioni di chi vuole abrogare le leggi in discussione. Nonostante “l’oscuramento” televisivo
Quattro sì per dire quattro no. Questa la sintesi, un po’ paradossale, del referendum del 12 e 13 giugno (IN APPROFONDIMENTO I DETTAGLI), sul quale i media nazionali, in particolare le tv, stanno “stranamente” glissando. Stamani alla Provincia si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del -Comitato Unitario Referendario dei 4 sì – Messina”. Il Comitato si prefigge di agire in maniera trasversale tra le forze ed i movimenti politici al fine di coordinare azioni ed iniziative operando la più grande diffusione e conoscenza sui temi e le date dei referendum previsti per il 12 e 13 giugno 2011 e di fare propaganda popolare per il -Sì- a tutti e quattro i quesiti referendari. «E’ stata illustrata – si legge in una nota – la prima di una serie di iniziative che fino alla data del voto referendario hanno l’obiettivo di informare i cittadini dell’esistenza di questa opportunità di partecipazione democratica che, ci si augura, possa raggiungere il quorum del 50% più 1 degli aventi diritto, per poter abrogare, votando 4 -si-, norme ritenute illiberali e antidemocratiche: domani dalle 10 e fino alle 13, saranno distribuiti tra piazza Cairoli e Piazza Municipio, in concomitanza con il Giro d’Italia, volantini e materiale informativo».
«Difatti la prima difficoltà da superare, come già accennato – si continua a leggere – è la totale disinformazione, la mancanza da parte degli organi di informazione, in particolare delle televisioni nazionali, di comunicazione ai cittadini delle date referendarie e dei temi affrontati. Questa è chiaramente una scelta politica di chi ci governa volta a far passare sotto tono tutti i quesiti referendari, uno dei quali prevede l’abrogazione delle norme che regolano il -legittimo impedimento-, istituto giuridico che permette al presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri del Governo in carica di non presentarsi ai processi nei quali sono imputati per ragioni e giustificazioni che non sarebbero accolte nei confronti di tutti gli altri cittadini, una legge antidemocratica ed illiberale -ad personam».
«C’è poi – proseguono i promotori del comitato – da smascherare l’inganno a cui ci sta sottoponendo il Governo sul quesito riferito al nucleare: il Governo sta cercando di eliminarlo dalla data referendaria di giugno, con la moratoria che posticiperebbe l’inizio del programma nucleare a seguito del disastro di Fukushima. E’ evidente che questo tentativo deriva dalla consapevolezza che gli italiani non vogliono centrali nucleari sul proprio territorio e pertanto, essendo un tema -sensibile-, la presenza di questo quesito mobiliterebbe tanti cittadini che andando a votare farebbero raggiungere il quorum anche per il legittimo impedimento, tema invece che interessa solo al presidente del Consiglio. Altri 2 quesiti chiedono di abrogare le 2 norme relative alla gestione dell’acqua e votando -SI- l’acqua tornerà totalmente pubblica; ciò lo si ritiene necessario ed indispensabile per evitare quelle speculazioni che possono derivare dalla gestione di un bene primario da parte dei privati. Per tutte queste ragioni il 12 ed il 13 giugno dobbiamo andare a votare e votare 4 si».
Al Comitato hanno aderito e contributo le seguenti sigle: Federazione dei Verdi, I.D.V. , Circolo -Libertà- del Partito Democratico e Gruppo PD alla Provincia, Associazione Radicali Messina -Leonardo Sciascia-, Associazione culturale -Indipendentemente-, Associazione -Messina Futura-, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Comitati per l’Acqua pubblica, Circolo “Mediterraneo” Futuro e Libertà per l’Italia, Confederazione Italiana Agricoltori-Prov.Messina.
