La richiesta all'amministrazione: «Mantenga un profilo adeguato alla grave incertezza»
Commissariamento ter? E’ ancora presto per dirlo, ma l’ennesima spada di Damocle della giustizia amministrativa che pende sulla città e su Palazzo Zanca preoccupa e non va sottovalutata. La pensano così i Comunisti Italiani, che in una nota sottolineano che «il dover ricorrere alla giustizia per avere garanzia e trasparenza sull’esito elettorale è segno tangibile di emergenza democratica. L’ennesimo ricorso contro le ennesime elezioni truffa a Messina non può non preoccupare chi considera la democrazia un valore troppo alto ed un meccanismo troppo sofisticato per lasciarlo gestire a mestieranti e truffatori, che nella nostra città proliferano a dismisura».
«Si profila un altro commissariamento – si legge ancora – che aggraverebbe ancor più le disastrate condizioni di una società ormai avviata al collasso. Di fronte a questo gravissimo pericolo, prudenza vuole che non si modifichi lo status quo e non si mettano in moto meccanismi politico-amministrativi che un commissario potrebbe ulteriormente revocare, modificare o – peggio – utilizzare ad uso e consumo di una sola parte politica, come già accaduto in passato. Non è il momento di esasperare i tatticismi e l’interesse di partito, anche in vista delle possibili tempeste economiche a livello internazionale, che avrebbero a Messina effetti sociali devastanti».
«Il Partito dei Comunisti Italiani rivolge, nell’interesse di tutta la città – è la conclusione – un fervido invito all’Amministrazione Comunale affinché mantenga, per il momento, un profilo dell’azione amministrativa adeguato alla grave incertezza connessa con la sua permanenza in carica. Di ciò, comunque vadano le cose, tutti i messinesi avvertiti, gliene saranno grati».
