Reggio Calabria. Arcivescovo Morosini: "Il maschilismo vuole la donna sottomessa"

Reggio Calabria. Arcivescovo Morosini: “Il maschilismo vuole la donna sottomessa”

elisabetta marciano

Reggio Calabria. Arcivescovo Morosini: “Il maschilismo vuole la donna sottomessa”

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lunedì 02 Novembre 2020 - 18:15

Morosini contro il brutale femminicidio di Montebello.

Dinanzi a un nuovo efferato delitto di violenza contro le donne consumato venerdì scorso, non posso fare a meno di alzare ancora una volta la voce. Alcune lacune morali del nostro territorio rasentano il livello di fenomeno culturale contro cui combattere” – inizia così un appello dell’arcivesco Morisini

Causa di dolore

Il maschilismo vuole la donna sottomessa al maschio nelle relazioni familiari, anche in sfere sociali elevate. Esso è causa di tanta sofferenza nelle donne e alla base di delitti come il femminicidio. La tendenza a risolvere i conflitti e i contrasti con la violenza e l’intimidazione, spesso anche mafiosa, opprime e vincola ancora tanti settori delle nostre comunità alla cultura del dominio del più forte

La convinzione, piuttosto generalizzata, che per sentirci cristiani bastano appuntamenti diventati, ormai, costume sociale nella nostra società a tradizione cristiana: celebrazione dei sacramenti come appuntamenti sociali, funerali, feste patronali.​ La fede, invece, è lo sforzo di mettere in pratica i comandamenti di Dio e incarnare nella vita i valori del Vangelo.” continua Morosini

Seguire il vangelo

Dinanzi a questi delitti, ma in genere dinanzi a tutti i mali morali della nostra società, noi non possiamo non ricordare che dove non c’è comportamento morale conforme alle norme di vita dettate dal Vangelo, lì non può esserci fede. Nonostante tutte gli atti rituali che possiamo ostentare.”

Perdono cristiano

Raccomando alla misericordia di Dio la vittima, implorando per essa il riposo eterno e la pace nel Signore: ieri l’ho ricordata durante la Celebrazione eucaristica. Esprimo le mie condoglianze alla sua famiglia, alla quale raccomando di aprirsi lentamente ad un cammino che conduca al perdono cristiano.

“Sono vicino alla famiglia dell’autore di così atroce delitto, che certamente avrà condannato questo gesto. Spero anche che l’omicida possa intraprendere un cammino di vero pentimento e di conversione. Prego il Signore Dio perché lo illumini in questo percorso di revisione di vita, donandogli un cuore nuovo.” – conclude l’arcivescovo Metropolitano di Reggio Calabria- Bova

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