Sistema integrato di mobilità nell’area dello Stretto, un disegno immaginato ma non ancora decollato. Ecco il punto di vista del Partito Democratico alla Provincia
I consigliere del Partito Democratico alla Provincia hanno presentato nei giorni scorsi una mozione sulla Metropolitana del Mare e sul sistema integrato di mobilità nell’area dello Stretto. Attraverso un documento lungo e articolato che spiega l’attuale stato delle cose, si chiede l’impegno del presidente della Provincia Nanni Ricevuto affinché solleciti con decisione quanto meno la partenza del servizio, mettendo in mora Bluvia-Rfi e Ustica Lines, da tempo inadempienti. Inoltre, ad attivarsi perché i 5 milioni di Euro stanziati dal Ministero dei Trasporti per il contenimento dei prezzi del servizio, possano essere ottenuti ed adeguatamente impiegati per calmierare realmente gli stessi e venire incontro all’utenza, soprattutto quella pendolare, e comunque nel frattempo intervenire sulla politica dei prezzi che si vorrebbe attuare, per fare abbassare il costo del viaggio.
Per il Pd il passaggio da una politica del trasporto caratterizzata da servizi separati ad un virtuoso e necessario sistema integrato richiederebbe una definizione unitaria coinvolgendo, quindi, tutti i soggetti interessati (Enti Locali, vettori), sia sotto l’aspetto infrastrutturale (ad es. per i nodi di scambio), sia sotto l’aspetto dell’esercizio (ad es. per la coerenza degli orari), sia sotto l’aspetto della politica tariffaria. “Il bando di affidamento – scrivono i consiglieri Rao (primo firmatario), Gullo, Grioli, Miano, Passari, Gugliotta e Italiano – avrebbe dovuto, a valle di tale attività, usare questi elementi come vincoli per l’offerente per la formulazione della sua proposta. Mentre dì contro, però, dal bando non emerge alcun elemento di valutazione in tal senso e, anzi sembra che si rimandi all’offerente una attività di progettazione delle modalità di esercizio con l’unico vincolo, in sostanza; del limite del corrispettivo e dell’indicazione del numero di mezzi .nautici per i quali si precisa solo il valore minimo della capacità. Per cui dalla lettura dei documenti di gara, ad esempio, non è dato sapere quale aliquota della domanda di mobilità l’Amministrazione pensa debba essere assorbita dal nuovo servizio di trasporto. Analoga considerazione deve farsi per le tariffe da praticare la cui quantificazione viene, ancora una volta, rinviata all’offerente. Così che in tal modo; una volta aggiudicata la gara, all’Amministrazione resterebbe solamente il compito di verificare ex-post il monitoraggio dei servizi definiti dall’Aggiudicatario e il mero rispetto del contratto. Relativamente alla potenzialità che è possibile attendersi dal nuovo intervento, e limitatamente alle linee circolari, è possibile stimare un tempo di giro superiore alle due ore in considerazione anche del numero degli scali (4), della loro distanza e delle velocità dei natanti che è realistico prevedere anche: in considerazione dei limiti imposti dalle Autorità Marittima, e poiché per ciascuna linea si prevede l’utilizzazione di un solo natante, la frequenza di passaggio in ognuno dei 4 scali in un dato senso di navigazione sarà non inferiore a tale tempo di giro, valore che non è sufficiente per garantire un’alta capacità e che è prevedibile appaia poco appetibile ad una larga parte degli utenti. Inoltre prevede un altro natante per rinforzare relazioni specifiche nelle corrispondenti ore di punta ma non si precisa con quali modalità questa opzione sarà messa in essere”.
“Una vera MdM sullo Stretto – continuano Rao e colleghi -, prescindendo da chi materialmente svolge il servizio di trasporto marittimo, dovrebbe partire da un accordo tra l’ATM di Messina e l’ATAM reggina che, sfruttando finanziamenti regionali, emettano un biglietto unico dal costo calmierato e spendibile su tutti i mezzi di attraversamento convenzionati con il sistema MdM” Necessaria anche la creazione di quelle condizioni affinché l’Aeroporto di Reggio Calabria diventi il vero scalo dell’area dello stretto con la possibilità di effettuare il check in a Messina, ed il potenziamento dell’offerta di voli attraverso una incentivante politica per le compagnie aeree ed un ruolo più attivo nella SOGAS.
Altro capitolo gli scali. “Lo scalo di Papardo, non è stato ancora realizzato ed anzi neanche progettato, approdo fondamentale per il servizio che può rendere alla zona nord di Messina ove sorgono importanti infrastrutture universitarie e sanitarie. A Messina, non si è ritenuto di prevedere uno scalo in località Annunziata ove insiste il terminale nord della linea tranviaria e da dove si diparte un servizio di collegamento con altri insediamenti universitari”.
Al di là degli aspetti negativi inerenti la progettazione e la pianificazione del servizio dell’importo di 30 milioni di Euro per un triennio (doveva essere 2007-2009, sarà forse 2009-2011, si chiede il Pd), 16 mesi perché si arrivasse alla pubblicazione del bando ed all’apertura delle buste, circa 5 mesi orsono è stata aggiudicata la gara e l’ATI “Metromare dello Stretto”, costituita da RfI e Ustica Lines, ha ottenuto la gestione dello stesso, ma di fatto ancora oggi non vi è traccia dello stesso, con continui rimandi nella partenza del servizio.
