Il duro intervento del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Messina all'apertura dell'anno giudiziario 2025
Messina – La giustizia a Messina arranca, malgrado gli sforzi della magistratura che ha ridotto moltissimo gli arretrati, contribuendo a centrare quasi tutti gli obiettivi del PNRR. Come quasi tutti i distretti del sud, rispetto al nord le piante organiche dei magistrati e del personale a Messina sono insufficienti, i vuoti d’organico sempre tanti. E’ in questo quadro che si ragiona di Ponte sullo Stretto, che riverserebbe sul nostro distretto un enorme mole di lavoro. “Chi smaltirà quel contenzioso?“, si chiede Paolo Vermiglio.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, parlando a nome di tutte le componenti istituzionali della categoria nel Distretto, è intervenuto all’apertura dell’anno giudiziario 2025 con parole dirette, puntando il dito contro l’iniqua distribuzione delle risorse e appellandosi ai rappresentanti del Governo e ai deputati locali e nazionali.
Piante organiche inadeguate e vuoti d’organico
Vermiglio ha elencato tutti i “guai” della giustizia a Messina, a cominciare appunto dalla pianta organica inadeguata. “Negli ultimi anni dalla prima Sezione Civile sono andati via ben 5 magistrati e ne è arrivato soltanto uno, la seconda Sezione civile è sotto organico, con un arretrato significativo e col rischio di perdere altri elementi per trasferimento in altre sedi, ben 2 magistrati civili sono in applicazione promiscua perché impegnati anche nella sezione Misure di prevenzione. Ancora: Procura dei Minori e Tribunale di Sorveglianza sono ampiamente sottodimensionati, nessuno ha risposto all’interpello sulle applicazioni infradistrettuali, su 4 posti disponibili per l’applicazione straordinaria c’è stata una sola domanda nonostante i benefici economici”.
Giustizia al sud verso il ko finale
Il j’accuse del presidente degli avvocati è chiaro: “Mi sembra impossibile che non si conosca questa situazione drammatica, che non si intervenga e che addirittura si lascino determinare le condizioni perché vada ancora peggio. Mi domando: com’è possibile che non si disponga che i trasferimenti avvengano in contestuale così da non lasciare vuoti d’organico? Cosa impedisce dall’intervenire per immettere in ruolo un numero adeguato di magistrati? A meno che non ci sia – e lo temo – la precisa volontà di abbandonare questi Distretti al loro destino, lasciando alle nuove tecnologie di mettere la parola fine ad una giurisdizione civile lenta, incapace di offrire una risposta adeguata e veloce, alla quale il cittadino smette di rivolgersi perché non ci crede più, esattamente come accade col fenomeno dell’astensionismo elettorale”
Il rischio paralisi
“A queste condizioni – ha detto Vermiglio – diviene addirittura paradossale sentire parlare di grandi opere a Messina – il Ponte: la più importante del mondo, la più moderna, col suo inevitabile carico di contenziosi di ogni natura – in una città che ancora attende la definizione dei giudizi di primo grado dei lavori del tram degli anni 90, iniziati nei primi anni 2000. Ma chi dovrebbe evaderlo, questo contenzioso?”
