Messina. "Sequestri di droga e cellulari al carcere di Gazzi durante le feste"

Messina. “Sequestri di droga e cellulari al carcere di Gazzi durante le feste”

Marco Olivieri

Messina. “Sequestri di droga e cellulari al carcere di Gazzi durante le feste”

domenica 28 Dicembre 2025 - 20:52

A darne notizia sono i segretari del Sindacato autonomo polizia penitenziaria. E invocano interventi urgenti e potenziamento dell’organico

MESSINA – “Intensa attività di controllo alla Casa circondariale di Messina durante il periodo delle festività natalizie. Nonostante la carenza di personale, il Corpo di polizia penitenziaria ha portato a termine con successo diverse perquisizioni, sequestrando sostanze stupefacenti e telefoni cellulari. Tra i sequestri, sono stati rinvenuti quantitativi di hashish e ben quattro dispositivi di comunicazione illegali, tra mini-cellulari e smartphone, che rappresentano un pericolo per la sicurezza interna e ostacolano il contrasto alle attività illecite all’interno dell’Istituto”. A renderlo noto sono il segretario provinciale Giovanni Storniolo e il segretario locale Angelo Romeo del Sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria (Sinappe). I due segretari chiedono “interventi urgenti e potenziamento dell’organico di polizia penitenziaria, necessari per garantire la sicurezza”.

“La carenza di personale in carcere compromette la sicurezza”

I sindacalisti hanno espresso “pieno apprezzamento per la professionalità, l’attenzione e il senso del dovere dimostrati dal personale di polizia penitenziaria, nonostante le difficoltà derivanti da turni ridotti e ferie fortemente limitate durante il periodo natalizio”.
Il vicesegretario regionale Sinappe Giovanni Spanò, tuttavia, “denuncia l’inadeguatezza della pianta organica attuale del carcere di Messina, che rende difficile il controllo completo e tempestivo all’interno
dell’istituto. La carenza di personale – sottolinea – non permette di intercettare prontamente episodi come questo, compromettendo la sicurezza dell’intero complesso penitenziario”.
Il sindacato “rinnova così l’appello alle autorità competenti per l’adozione di interventi urgenti, tra cui il potenziamento degli organici di polizia penitenziaria. Elemento fondamentale per garantire condizioni di lavoro adeguate e un’efficace tutela della legalità all’interno delle carceri”.

Il recente appello del procuratore capo D’Amato

Di recente l’appello del procuratore capo a Messina Antonio D’Amato: Tante direzioni distrettuali italiane conducono indagini che svelano l’esistenza di cellulari in carcere. Da tempo chiediamo un sistema carcerario più efficiente. Soprattutto chiediamo che si tengano separati i detenuti in attesa di giudizio da quelli sottoposti ad espiazione della pena, condannati in via definitiva. Riorganizzare i circuiti penitenziari è essenziale se vogliamo che la pena svolga la sua funzione rieducativa secondo i principi costituzionali”.

In realtà, la politica continua a ignorare, in ambito nazionale, gli enormi problemi strutturali dell’istituzione carcere. Solo per comodità, o pigrizia, parliamo di emergenza. Qui servono interventi strutturali ma tranne i garanti dei detenuti e pochi politici, dai radicali a Ilaria Cucchi e Ilaria Salis, toccate dalle vicende carcerarie in maniera drammatica, il carcere è uno dei grandi rimossi della società italiana, come abbiamo già scritto. Occorre una profonda riforma perché, al di là del caso del singolo Istituto, l’attuale sistema carcerario spesso contraddice i principi della Costituzione, non puntando al recupero di chi è ristretto e non favorendo il renserimento del detenuto nella società.

I suicidi in carcere e la denuncia di “Antigone”

Sottolinea l’associazione “Antigone”: “Al 25 luglio 2025 i suicidi registrati negli istituti penitenziari italiani dall’inizio dell’anno erano 45: tra le persone decedute due erano donne e 22 straniere. Molti episodi si sono verificati nelle fasi particolarmente delicate dell’ingresso in carcere o del fine pena. Almeno cinque delle persone che si sono tolte la vita soffrivano di disturbi psichici, tre avevano un passato di tossicodipendenza e dodici risultavano senza fissa dimora. L’istituto con il maggior numero di decessi è la Casa circondariale di Cagliari, con tre casi dall’inizio dell’anno. Seguono con due suicidi ciascuno gli istituti di Barcellona Pozzo di Gotto, Firenze Sollicciano, Frosinone, Modena, Napoli Poggioreale, Paola e Verona”.

Secondo le rilevazioni di Antigone, “quasi il 70% dei suicidi è avvenuto all’interno di sezioni a custodia chiusa, confermando il forte impatto negativo delle limitazioni all’aria aperta. In almeno quattro casi le persone si trovavano in isolamento, in altri quattro nel reparto “nuovi giunti”, mentre tre suicidi si sono verificati in sezioni ex art. 32 del regolamento esecutivo dell’ordinamento penitenziario, riservate ai detenuti considerati più difficili da gestire. Altri due casi hanno riguardato articolazioni per la tutela della salute mentale e uno una sezione per minorati psichici”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED