2025. Un augurio per Messina? Lavoro e rinascita sociale

2025. Un augurio per Messina? Lavoro e rinascita sociale

Marco Olivieri

2025. Un augurio per Messina? Lavoro e rinascita sociale

martedì 31 Dicembre 2024 - 18:00

Non c'è riscatto possibile senza una soluzione per tutto il sud. Ma lo Stretto ha grandi potenzialità

di Marco Olivieri

MESSINA – Un anno di politica, cultura, cronaca, sport, meteo. Un anno nel quale si è radicata la convinzione che o si muore o si rinasce. Messina, a parte l’incognita ponte non di poco conto e che rischia di paralizzarla, ha bisogno di un piano straordinario, al pari di tutto il Meridione d’Italia. Un piano europeo che prima o poi non si potrà eludere. E in primis dovrebbe essere una sinistra rinata, cosa in questo momento lontana dalla realtà, a prendersi il compito di studiare la questione meridionale al tempo dell’intelligenza artificiale. Per usare un facile slogan.

Che fare, dunque? E che cosa ci auguriamo per il 2025 a Messina? Azioni serie e concrete. Una visione politica e culturale da parte di chi governa. Investimenti, infrastrutture, giustizia, cooperative per ex detenuti e persone con bassa istruzione, progetti che incidano sulla società, il recupero delle cosiddette periferie e una vera attenzione a chi soffre. E, ancora, valorizzazione della città universitaria, alti contenuti tecnologici (riempiendo di idee il futuro I-hub) e la possibilità di investire nel territorio messinese grazie a una burocrazia finalmente efficiente.

Lo Stretto e l’innovazione digitale, la formazione universitaria e il contrasto alle marginalità sociali sono punti decisivi per far rinascere Messina. Stiamo sognando? Forse sì ma è necessario. O rinascita o morte.

In particolare, la vocazione internazionale dell’università è un aspetto decisivo. Ma occorre dotarsi di servizi all’altezza. Altrimenti, continueremo a rassegnarci a stare in una terra di mezzo, vivacchiando in attesa della fine. Non c’è solo la fuga dei giovani e degli adulti. Come evidenzia Messina in cifre, il territorio risulta terzo per inattivi in Italia. E, “in città, nell’anno 2023, si ha avuto una decrescita degli occupati:-1,78% rispetto al 2022, con un tasso di occupazione pari al 38,4%. Nel 2023 era del 39,2%”.

Non tutto è “inferno” nella disastrata Messina e va valorizzato

Esistono soluzioni? Sì, la progettualità, quella a breve, medio e lungo termine, è fondamentale. E bisogna non smettere d’amare questa disastrata città. Da qui la scelta, per questo editoriale, della fotografia con il bacio, dall’isola pedonale di Piazza Cairoli.

Nel fare gli auguri ai lettori, rimaniamo convinti che il nostro lavoro consista nel raccontare tutto quello che non va. Ma anche individuare, come scrive Italo Calvino, nelle sue “Città invisibili”, ciò che non è inferno. Così Calvino: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Lo Stretto sarà un giorno il nostro “paradiso”

Ecco, se un’idea di futuro e una visione politica e culturale ci salveranno, bisogna scegliere con cura cosa non è inferno. E partire da una fioca luce per contribuire a cambiare in meglio la realtà. Il nostro Stretto, crocevia dalla potenza simbolica e concreta, può diventare il nostro paradiso in termini economici e culturali.

Buon 2025.

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5 commenti

  1. Non potrà che rimanere soltanto un “augurio”. LAVORO??? E per chi? Che chi puo (e fa benissimo) se ne scappa via per altre fortune in città decisamente più NORMALI; RINASCITA SOCIALE.??? A Messina??? Il livello é estremamente basso e tale rimarrà se non peggiorerà addirittura; quando alla base non esiste il senso civico che ai messinesi manca (mi viene da pensare per fattori genetici) ma che rinascita ci può essere??? E per favore…NON SCARICHIAMO SEMPRE SULLE ISTITUZIONI!!! La vedo male direttore, molto male. E non diciamo che bisogna essere ottimisti!!! Vediamo i numeri e fidiamoci della statistica che non mente.

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  2. Per Messina parla il Sole 24 ore, ogni anno e da mo’

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  3. Fin quando ci sarà un elevato livello di zzallaggine Messina non vedrà grossi miglioramenti. La mentalita’ e l’agire zzallo rendono questa citta’ incivile, gretta, arretrata e invivibile. Serve amore per la propria citta’, rispetto per essa, e se ne vede molto poco.

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  4. …Direttore, non me ne volere !!! ma se la Città è disastrata, penso che i miracoli che tu elenchi abbiano bisogno di decenni per realizzarsi … anche con la migliore amministrazione auspicabile e sempre che si trovino i soldi per questa paradisiaca programmazione … per me ??? sogno una città pulita e senza buche … che programmazione occorre ???

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  5. …Direttore, non me ne volere !!! ma se la Città è disastrata, penso che i miracoli che tu elenchi abbiano bisogno di decenni per realizzarsi … anche con la migliore amministrazione auspicabile e sempre che si trovino i soldi per questa paradisiaca programmazione … per me ??? sogno una città pulita e senza buche … che programmazione occorre ???

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