Nota del consigliere Pd Russo: "La Fondazione Messina per la cultura ha solo un appuntamento con il Teatro". Ma il problema è antico
MESSINA – La Fondazione Messina per la cultura presenta 35 eventi. Ma il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo si domanda come mai ci sia “un solo evento del Teatro Vittorio Emanuele” e sia stata “ignorata la parte orchestrale, che pure esiste e tiene in piedi con grande impegno e dignità la produzione musicale di quell’ente, di cui pure il Comune è socio costitutivo”.
“La Giunta Basile si disinteressa del rilancio del Vittorio Emanuele”
Russo insiste: “Ciò, del resto, non è che soltanto l’ultima conferma di quanto l’attuale maggioranza di Basile sia del tutto disinteressata alla vicenda e alle sorti del Teatro Vittorio Emanuele. Se ne è avuto un esempio vivido in occasione della recente votazione, in Consiglio comunale, della mozione da me proposta e sottoscritta da altri colleghi del Pd e di altri gruppi che prevedeva l’impegno per il sindaco a rilanciare le attività del Vittorio Emanuele, con la previsione di stanziamenti duraturi a favore dell’orchestra e delle attività di produzione musicale. Nonostante gli impegni di Basile in aula, la sua maggioranza ha poi bocciato quella mozione, deludendo gli operatori culturali, i musicisti, le maestranze di quel teatro che, evidentemente, attrae un minimo di interesse solo quando va nominata la governance, non certo per la sua capacità di sopravvivenza”.
E ancora: “Eppure, Basile giustificò la nascita di Fondazione Messina per la cultura come possibile strumento di valorizzazione e strutturazione proprio dei professori d’orchestra del Vittorio Emanuele: per il tramite delle attività di questa Fondazione, diceva, l’orchestra e la sua produzione avrebbe potuto essere strutturata definitivamente. Promessa che nel Documento unico di programmazione, appena lo scorso inverno, la Giunta Basile mise nero su bianco come obiettivo del proprio mandato, addirittura prevedendo la stabilizzazione dei musicisti residui della orchestra del Vittorio Emanuele”.
“Dove sono finite le promesse di stabilizzare l’orchestra?”
Osserva l’esponente del Partito democratico: “Ebbene, dalle parole ai fatti il dato drammatico è quindi quello di queste ore: il Teatro Vittorio Emanuele e i suoi valenti orchestrali sono completamente tagliati fuori da un cartellone di iniziative che la Fondazione che ha come missione quella di diffondere cultura a Messina sta proponendo alla città. Una drammatica testimonianza del disinteresse della Giunta Basile e della sua maggioranza rispetto alle sorti e alle prospettive del Teatro, che – si ricorda – sulla carta è la più importante istituzione culturale cittadina. E tutto ciò nonostante le ribadite promesse di strutturazione degli orchestrali o addirittura della loro stabilizzazione”.
“C’è un conflitto politico con l’assessora Amata?”
Ed ecco le conclusioni: “I fatti dimostrano il contrario. Con una penalizzazione e un disinteresse dell’amministrazione che non può non essere spiegata ai messinesi. Perché del Teatro non interessa più nulla a Basile? Perché le promesse su questo punto sono state completamente disattese? Ci sono ragioni di conflitto politico sull’uso del teatro tra Basile/De Luca e l’assessorato regionale competente (Amata, n.d.r.) che si stanno continuando a giocare sulla pelle dei musicisti e sulla sopravvivenza stessa del Vittorio Emanuele? Un triste destino, quello del nostro Teatro. Che deve essere spiegato e chiarito senza sotterfugi o mezze parole a tutti i messinesi, perché la città non merita di perdere questa importantissima istituzione culturale”.
Un problema antico: Comune ed enti regionali dovrebbero fare più squadra
Quello della sinergia tra enti regionali e Comune è un vecchio problema. Vedremo se il sindaco Basile vorrà replicare ma va evidenziato che il tema della stabilizzazione degli orchestrali è un altro ancora più antico nodo. E mail risolto. Di certo, realtà come il museo regionale “Maria Accascina” e il Vittorio Emanuele non possono essere considerate sganciate dal resto del territorio. Ma non si può nemmeno pensare che tutto si possa reggere sulle spalle del sindaco. Servirebbe un confronto libero dalla polemica del giorno. E ad ampio respiro.

Semplicemente perchè senza il permesso del suo capo, al sindaco non è pemesso sapere che esiste un teatro e che esiste un’orchestra….
Che suonino male?!