cronaca

Carcere di Barcellona, Aiga chiede più agenti e uno psichiatra

L‘istituto penitenziario Madia di Barcellona Pozzo di Gotto è una realtà complessa con tutte le criticità che la commistione tra i reparti detentivi e quelli sanitari possono presentare. E sconta parecchie carenze: pochi agenti, nessun medico psichiatrico. Ma è una struttura gestita in maniera egregia e che presenta alcune innovazioni, sperimentate in poche strutture carcerarie italiane.

E’ un giudizio positivo quello che gli avvocati dell’Onac Aiga tracciano alla fine della prima ispezione al Madia, dove sono stati accolti dalla direttrice Romina Taiani che ha permesso loro una visita completa ed accusata. A vagliare le condizioni del 199 detenuti sono stati gli avvocati Giuseppe Irrera, del direttivo nazionale Aiga e del neo nato Osservatorio e i colleghi Gianfranco Briguglio e Cristian Mazzeo, rispettivamente referenti territoriale Messina e per Barcellona (nella foto, i tre con la direttrice Taiani).

“Ci faremo portavoci della richiesta di destinare uno psichiatra al Madia con l’assessore Ruggero Razza. Una figura importante, in una struttura come questa. E supporteremo le più volte sollecitate richieste di un potenziamento effettivo dell’organico della polizia penitenziaria, oggettivamente scarso per le necessità della struttura“, spiega l’avvocato Irrera alla fine della visita.

Il Madia, malgrado le difficoltà, ad oggi è uno dei pochi carceri che vanta una colonia agricola, che sta per essere avviata, e la sorveglianza dinamica interna in alcune sezioni.

“Abbiamo avuto l’opportunità di accedere contemporaneamente in tutte le regioni d’Italia all’interno degli istituti penitenziari – spiega il presidente nazionale della sigla dei Giovani Avvocati Francesco Paolo Perchinunno l’O.N.A.C. è il primo osservatorio a vantare 130 sedi in tutto il territorio nazionale, questa è la nostra peculiarità ed il nostro punto di forza in quanto ci permetterà di garantire una reale e concreta mappatura di tutti gli istituti penitenziari. Il nostro obiettivo è sensibilizzare opinione pubblica e legislatore sull’importanza per il nostro Paese di avviare un serio dibattito sulla riforma dell’ordinamento penitenziario, per dare effettività al principio costituzione di rieducazione della pena, per la dignità di detenuti e del personale di polizia penitenziaria e per la sicurezza del nostro Paese”.