Un evento per ricordare i Camiciotti, giovani eroi morti per la libertà dimenticati dalla storia

Un evento per ricordare i Camiciotti, giovani eroi morti per la libertà dimenticati dalla storia

Rosaria Brancato

Un evento per ricordare i Camiciotti, giovani eroi morti per la libertà dimenticati dalla storia

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martedì 06 Settembre 2016 - 14:46

Un percorso multimediale che è anche un tuffo nella storia per ricordare quei ventenni del 1848 che si gettarono nel pozzo pur di non arrendersi ai Borbonici. Per l'occasione l'Ersu ha reso fruibile una parte della Casa dello studente, dopo i danni causati da atti vandalici ed in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione.

Avevano poco più che 20 anni. Indossavano una blusa corta e per questo li chiamavano I camiciotti. Erano orgogliosi di essere messinesi, combattevano per la libertà, in nome dell’indipendenza della Sicilia e per prima Costituzione Europea, quella siciliana del 1812: “la sovranità risiede nell’università dei cittadini siciliani”.

Antonino Bagnato Carmelo Bombara, Pasquale Danisi, Diego Maugeli, Giuseppe Piamonte, Nicolò Ruggeri, Giovanni Sollima ed altri dei quali si è perso il nome, il il 7 settembre del 1848, dopo 3 giorni di combattimenti con le truppe borboniche, continueranno a lottare, fin dentro il cortile della Chiesa di Santa Maria Maddalena, negli androni, nei corridoi. Quando si resero conto che non c’era più nulla da fare, invece di arrendersi ai Borboni si gettarono nel pozzo del convento piuttosto che consegnarsi. Messina era stata teatro di battaglie in quel 1848 e di eroici giovani.

Oggi non resta più nulla di quel ricordo. La lapide ed il pozzo che fu tomba di giovanissimi eroi si trova all’interno della Casa dello studente, sepolta da anni di mancanza di memoria.

“Noi non vogliamo dimenticare”, hanno invece detto gli organizzatori delle “5 giornate di Messina”, una manifestazione targata Welcome to me insieme all’associazione La Sicilia ai siciliani, e che ha avuto l’entusiastica adesione del presidente dell’Ersu Fabio D’Amore e del presidente della Commissione cultura Piero Adamo.

“Noi rivendichiamo l’orgoglio di essere messinesi- ha spiegato Sergio Longo, di Welcome to Me- Mensilmente organizziamo eventi per ripercorrere la nostra storia, le nostre radici. E il tour del 7 settembre, con partenza alle 17 da Cristo Re e conclusione al pozzo dei Camiciotti nella Casa dello studente ha appunto l’obiettivo di toccare tutti i luoghi simbolo che abbiamo dimenticato”.

Di seguito il comunicato stampa:

Le 5 giornate di Messina” è un modo per non dimenticare la storia cancellata, perché si sa, la storia raccontata è sempre quella dei vincitori. Sarà un tour multimediale, con l'ausilio di mappe e documenti dell'epoca sarà possibile rivivere le emozioni e i momenti di quei concitati giorni, un viaggio indietro nel tempo attraverso un percorso multimediale, sulle tracce di un passato epico e glorioso.

Le due associazioni faranno scoprire vicende storiche importanti e sconosciute ai più, azioni valorose e atti di puro coraggio e determinazione, tali da far assumere a Messina l’appellativo di città indomita.

“Per noi quel pozzo è il simbolo della fierezza e del risveglio-commenta Giuseppe Giannetto, La Sicilia ai siciliani- Non vogliamo dimenticare i nostri eroi. Già nel 2013 abbiamo donato una targa in ricordo di questi giovani combattenti per la libertà. Invece adesso non possiamo pensare di vedere in un cantinato i ricordi di quella Messina del 1848 piena di fierezza mentre assistiamo ad una città finita sotto le macerie di un terremoto culturale. Siamo apartitici, la nostra unica bandiera è quella di quei giorni, una delle più antiche che si conoscano”.

A ripercorrere storicamente quel periodo, successivo al 1816 quando la caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna cambiarono la “mappa politica” dell’Europa e per la Sicilia fu la fine di un Regno nato nel 1129, la chiusura del Parlamento più antico del mondo, l’abolizione della Costituzione del 1812, è stato Gianluca Castriciano “Gli storici definirono Messina l’indomita. Perché quando dal 3 settembre in poi le truppe borboniche presero d’assalto la città, i nostri eroi, giovani e meno giovani, lottarono strenuamente per 4 giorni. La città venne vinta ma non si arrese. Purtroppo la storia non racconta questa verità, quella delle battaglie di questi ragazzi che preferirono morire piuttosto che consegnarsi. Noi faremo il tour seguendo la mappa del 1848 e mostrando com’era Messina e com’è oggi. Una città che non ha memoria non ha futuro. Fino al 1893 c’era una targa a ricordarli”.

Oggi quella lapide è finita sotto i cespugli, l’incuria e il dimenticare tipico dei messinesi. Ed è proprio pensando che in quel pozzo si sono gettati ragazzi di 20 anni della stessa età degli universitari per i quali è voluta la Casa dello studente che il presidente dell’Ersu Fabio D’Amore ha aderito subito all’iniziativa, organizzando un sopralluogo immediatamente dopo la proposta. “Sono andato a cercarlo il pozzo, e dopo un po’ l’ho trovato. Era una botola coperta da materiale accatastato. Siamo riusciti con piccoli interventi a renderla visibile, così come la lapide che ricorda il sacrificio. Insieme ai tecnici ed ai dirigenti dell’Ersu siamo davvero contenti di poter riaprire, per l’occasione, la Casa dello studente, per far visitare un luogo che ricorda come giovani messinesi sono morti per la libertà. Certo, abbiamo fatto piccoli interventi di messa in sicurezza solo per la visita del 7. Perché per quel che riguarda la ristrutturazione i lavori finiranno nel dicembre 2017 e sono stati affidati per circa 1 milione e 800 mila euro. Diverso il discorso per i danni causati da atti vandalici durante l’occupazione dello scorso anno alla Casa dello studente e che sono stati stimati in circa 400 mila euro. Il nostro obiettivo resta quello di restituire ai messinesi ed agli universitari la struttura”.

Nel frattempo sarà un tuffo nella storia. Il presidente della Commissione Piero Adamo ha sottolineato “la sinergia che ha portato, senza spendere cifre, a rendere fruibile il sito. Sono importanti le piccole iniziative per recuperare le radici, perché le radici sono anche la base del futuro”.

L’escursione è stata ideata, studiata e organizzata da Welcome to me insieme all'associazione "La Sicilia ai Siciliani", che da diversi anni organizza, proprio in queste giornate, la commemorazione dei “Camiciotti” e dall’Ersu.

L’appuntamento è domani, 7 settembre alle 17.00 dinnanzi il santuario di Cristo Re. (qualora le condizioni del tempo non dovessero consentire il tour gli organizzatori lo annunceranno nelle pagine facebook dell’evento).

L'escursione terminerà alla Casa dello Studente con la visita del pozzo Camiciotti e con la celebrazione, ad opera dell’associazione La Sicilia ai Siciliani, della commemorazione dei caduti e con la deposizione di una corona di fiori.
Costo 5€ a persona (per gli iscritti all'associazione La Sicilia ai Siciliani il costo è di 3€)
Per i minori di 16 anni l'escursione e' gratuita. Previsto servizio navetta gratuito alla conclusione del tour dalla Casa dello Studente a Cristo Re
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Rosaria Brancato.

6 commenti

  1. Forse c’è un errore ; chi combatté contro i Borbone lo fece , consapevolmente o no , per “regalare ” la Sicilia ai piemontesi !!

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  2. Forse c’è un errore ; chi combatté contro i Borbone lo fece , consapevolmente o no , per “regalare ” la Sicilia ai piemontesi !!

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  3. I SAVOIA NON SONO STATI MIGLIORI DEI BORBONI, ANZI. DOPO L’ANNESSIONE MILITARE (GARIBALDI TERMINATA LA CAMPAGNA DI ANNESSIONE 3 MESI DOPO ERA PENTITO), ED ALTRI. L’EX REGINA DEL REGNO DELLE 2 SICILIE ERA AUSTRIACA. DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE, ERA AUTORIZZATA PER OLTRE PASSARE LE TRINCEEE TRA GLI AUSTRIACI E IL REGIO ESERCITO E TACEVANO LE ARMI. VISITAVA I SOLDATI NAPOLETANI FERITI. I SOLDATI NAPOLETANI SI CHIEDEVANO CHI ERA QUELLA VECCHISSIMA SIGNORA CHE CON INFLESSIONE TEDESCA PARLAVA NAPOLETANO E FACEVA VISITA. VENIAMO ALL’ARTICOLO. NESSUNO CONOSCE LA STORIA DI QUESTI RAGAZZI ILLUSI DAL FALSO PATRIOTTISMO ITALICO. I RESPONSABILI SONO I CD “INTELLETTUALI” MESSINESI (TERMINE INTELLETTUALE CHE ODIO USO E CONSUMO POLITICO) INCAPACI

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  4. I SAVOIA NON SONO STATI MIGLIORI DEI BORBONI, ANZI. DOPO L’ANNESSIONE MILITARE (GARIBALDI TERMINATA LA CAMPAGNA DI ANNESSIONE 3 MESI DOPO ERA PENTITO), ED ALTRI. L’EX REGINA DEL REGNO DELLE 2 SICILIE ERA AUSTRIACA. DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE, ERA AUTORIZZATA PER OLTRE PASSARE LE TRINCEEE TRA GLI AUSTRIACI E IL REGIO ESERCITO E TACEVANO LE ARMI. VISITAVA I SOLDATI NAPOLETANI FERITI. I SOLDATI NAPOLETANI SI CHIEDEVANO CHI ERA QUELLA VECCHISSIMA SIGNORA CHE CON INFLESSIONE TEDESCA PARLAVA NAPOLETANO E FACEVA VISITA. VENIAMO ALL’ARTICOLO. NESSUNO CONOSCE LA STORIA DI QUESTI RAGAZZI ILLUSI DAL FALSO PATRIOTTISMO ITALICO. I RESPONSABILI SONO I CD “INTELLETTUALI” MESSINESI (TERMINE INTELLETTUALE CHE ODIO USO E CONSUMO POLITICO) INCAPACI

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  5. ATTI VANDALICI? CONOSCETE I RESPONSABILI? DENUNZIATELI PER DISTRUZONE DI BENI PUBBLICI E ALTRI REATI, OLTE IL RISARCIMENTO DANNI. “UNA CITTA’ CHE NON HA MEMORIA NE’ FUTURO”. E’ LAMPANTE CHE QUANDO, PURTROPPO QUALCHE VOLTA MESSINA E I MESSINESI, HO UN PO’ DI RAGIONE. SE UNA CITTA’ NON RISPETTA, NON RICORDA, NON VALORIZZA IL SUO PASSATO, NON HA FUTURO. IL PRESENTE NON ESISTE E’ PURA SOPRAVVIVENZA E AGONIA. QUANDO C’E’ DA RICORDARE FATTI STORICI QUANTI CITTADINI VENGONO? QUANTI SONO PRESENTI? SOLO I “SOLITI 4 GATTI” ORGANIZZATORI E QUALCHE AMICO O FORTEMENTE INTERESSATO. OLTRE NON C’E’ CHE APATIA, MENEFREGHISMO. FORSE NON HANNO TUTTI I TORTI A NON RICORDARE IL PASSATO. BASTA CAMMINARE PER LA CITTA’ VEDERE IL COMMERCIO E LA SITUAZIONE CITTADINA

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  6. ATTI VANDALICI? CONOSCETE I RESPONSABILI? DENUNZIATELI PER DISTRUZONE DI BENI PUBBLICI E ALTRI REATI, OLTE IL RISARCIMENTO DANNI. “UNA CITTA’ CHE NON HA MEMORIA NE’ FUTURO”. E’ LAMPANTE CHE QUANDO, PURTROPPO QUALCHE VOLTA MESSINA E I MESSINESI, HO UN PO’ DI RAGIONE. SE UNA CITTA’ NON RISPETTA, NON RICORDA, NON VALORIZZA IL SUO PASSATO, NON HA FUTURO. IL PRESENTE NON ESISTE E’ PURA SOPRAVVIVENZA E AGONIA. QUANDO C’E’ DA RICORDARE FATTI STORICI QUANTI CITTADINI VENGONO? QUANTI SONO PRESENTI? SOLO I “SOLITI 4 GATTI” ORGANIZZATORI E QUALCHE AMICO O FORTEMENTE INTERESSATO. OLTRE NON C’E’ CHE APATIA, MENEFREGHISMO. FORSE NON HANNO TUTTI I TORTI A NON RICORDARE IL PASSATO. BASTA CAMMINARE PER LA CITTA’ VEDERE IL COMMERCIO E LA SITUAZIONE CITTADINA

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