A Palazzo Campanella rimodulato il Piano di sviluppo-coesione. Nomine nuovamente rinviate

A Palazzo Campanella rimodulato il Piano di sviluppo-coesione. Nomine nuovamente rinviate

mario meliado

A Palazzo Campanella rimodulato il Piano di sviluppo-coesione. Nomine nuovamente rinviate

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martedì 05 Luglio 2022 - 06:55

Sì all'articolato sulla rigenerazione urbana. "Via libera" all'assunzione di medici non specializzati. Varato a voti unanimi il sostegno all'apicoltura

REGGIO CALABRIA – Una sessione pomeridiana di Consiglio regionale piena di cose. E che alla fine ha visto esaurire per intero i nove punti (e aggiunte) all’ordine del giorno.

Psc rimodulato

Si parte già con un provvedimento molto rilevante: la rimodulazione finanziaria del Psc, il Piano di sviluppo e coesione, alla luce delle determinazioni del Comitato di sorveglianza.

Consiglio regionale (4.7.2022)

La delibera di Giunta numero 241 del 14 giugno scorso evidenziava gli obiettivi iniziali, intermedi e finali in termini d’interventi infrastrutturali, che andavano esplicati entro fine giugno e poi centrati nei termini prospettati, a pena di definanziamento. In séguito alla consultazione del Cds, fissata quindi la rimodulazione per 57 milioni 255mila euro.
Tra questi, però, il Pd – da Ernesto Alecci a Raffaele Mammoliti – ha individuato 7 milioni di euro definanziati che però dovrebbero andare a sostegno degli imprenditori del Vibonese dopo la tragica alluvione alle Marinate del 3 luglio 2006; risorse in realtà legate, ha spiegato Francesco De Nisi di Coraggio Italia, alle istanze di risarcimento “bocciate”. E peraltro secondo il capogruppo udc Giuseppe Graziano s’è detto costernato da chi ha annunciato voto contrario come Alecci: il centrodestra infatti ha “puntato tutto” sull’esigenza assoluta di non perdere risorse.

Su un versante più tecnico, Ferdinando Laghi (de Magistris Presidente) ha evidenziato che fra gli interventi c’è la digestione anaerobica dei rifiuti, che però fallirebbe il previsto obiettivo “discariche zero”, producendo una frazione organica destabilizzata.
La maggioranza, in tutti i casi, non ha avuto problemi a varare il provvedimento.

Apicoltura, il sostegno è corale

L’azzurra Katya Gentile ha relazionato sulla legge per incremento, sviluppo e valorizzazione dell’apicoltura calabrese, mettendo in rilievo i grandi passi avanti compiuti da questo segmento produttivo, ma anche come il Covid abbia determinato una contrazione nella produzione di miele. Fra gli intenti enucleati, la redazione del Programma apistico regionale, l’istituzione di specifiche prescrizioni rispetto agli alveari e la regolamentazione della produzione per autoconsumo (massimo 15 alveari): obiettivi ancor più significativi, considerando che l’Ue cofinanzia al 50% i programmi di sviluppo apicolo.

Il provvedimento – per quanto interessi un settore produttivo di nicchia, come avrebbe poi – s’è accaparrato un’approvazione all’unanimità. Questo perché «quando le proposte della maggioranza ci convincono non solo le votiamo, ma le firmiamo anche», ha denotato il capogruppo del M5s Davide Tavernise, fra i cofirmatari della proposta di legge. Laghi ha scandito alcuni numeri importanti sulla materia: l’87,5% delle piante selvatiche in fiore dipende da impollinazione animale, e le api impollinano il 70% di tutte le specie vegetali, producendo così il 35% della quota alimentare mondiale.

«A maggior ragione – ha chiosato l’assessore competente Gianluca Gallo – non poteva trascurare il settore apistico quella che è la terza regione per agricoltura biologica in Italia, sesta nel Paese quanto a produzione di miele. E si potrebbe fare molto di più, se tanta produzione non fosse ‘sfusa’ e poi venduta da altre regioni». Prospettato anche l’acquisto di sciami e alveari per il futuro.

“Costa degli Dei”, le modifiche allo Statuto consortile non passeranno più dal Consiglio regionale

Le modifiche alla legge istitutiva del Consorzio “Costa degli Dei”, per come spiegato dal relatore Michele Comito (Fi), la renderanno meno farraginosa; in particolare, rispetto alla previsione che obbligava a un passaggio in Consiglio regionale per ogni modifica statutaria.

La cosa non ha però convinto il piddino Mammoliti, che avrebbe senz’altro preferito che la “via democratica” permanesse. E poi ci sono altre perplessità, dal sostanziale abbandono della scelta dei Distretti turistici ai 150mila euro annui per vent’anni che la Regione Calabria s’impegna a versare all’organismo consortile, con l’opzione di rinnovo per altri vent’anni.

«La Costa degli Dei è la parte di turismo più internazionalizzato dell’intera Calabria. Potremmo fare la stessa operazione del Consorzio domani, per la Costa Viola? No, per questione di risorse», ha arringato l’Assemblea l’assessore a Turismo e Marketing territoriale Fausto Orsomarso. Ma se l’opposizione intera ha deciso d’astenersi, accenti critici sono giunti da Alecci (in relazione all’esigenza di programmare turismo per tutta la Calabria, in sede di Testo unico) e da Mammoliti, che platealmente ha scandito: «Abbiamo deciso di non ripresentare gli emendamenti, per non darvi la soddisfazione di rivederli bocciati».

Nomine verso la ‘solita’ delega al Presidente d’Assemblea

Consiglio regionale (4.7.2022)

Altro punto politicamente rilevante, il “pacchetto” di nomine di mano consiliare. Verso il termine della seduta Roberto Occhiuto declinerà ogni eventuale responsabilità circa le scelte del centrodestra («Sono nomine di competenza del Consiglio…»), ma dopo lo scontatissimo annuncio di Giacomo Crinò di chiedere il rinvio per la seconda volta, il presidente d’Assemblea Filippo Mancuso ha sudato sette camicie tentando di “domare” gli oppositori Laghi e Mammoliti.

Tutto molto chiaro: le forze di minoranza contestano al centrodestra d’essere lontano anni-luce da una reale cesura rispetto al passato, tanto da reiterare certe viete pratiche di anni recenti e remoti come l’attribuzione al presidente d’Assemblea del potere di scelta in modo da poter recepire “alla lettera” indicazioni spartitorie di questo e quel gruppo consiliare. «Aborrisco questo metodo e lo contrasterò dentro e fuori da quest’Aula», ha scandito Raffaele Mammoliti, definendo «riprovevole» la prassi cencelliana e invitando, piuttosto, a scegliere “volti nuovi”, nomi mai indicati in precedenza che «rappresentino elemento di forte discontinuità» rispetto a un passato non commendevole.

«Gli accordi non ci hanno riguardato né mai ci riguarderanno», ha tagliato corto Ferdinando Laghi, ricordando peraltro che la minoranza che si rifà a Luigi de Magistris vanta ormai «una corposa tradizione d’esclusioni», dall’Ufficio di Presidenza alle presidenze delle Commissioni consiliari.
Ma un battaglierissimo Mancuso non le ha mandate a dire: «Mammoliti, se non si farà rappresentare lei, allora lo farà qualcun altro, perché  ci sono varie nomine che spettano alle forze di minoranza».

Rigenerazione urbana: se il centrodestra diventa ‘grillino’…

Passato senza troppi problemi, a dispetto della discussione accesa, anche un altro punto qualificante della seduta consiliare, cioè le norme per la rigenerazione urbana. Il presidente della Quarta commissione consiliare “Ambiente”, il leghista Pietro Raso, in relazione ha posto accenti aerei sulla «qualità dell’abitare», sull’attenzione alle «periferie più degradate», sulla «riduzione del consumo del suolo». Tanto che ghignando Tavernise non ha potuto fare a meno di constatare «quanto siete ‘grillini’ oggi…».

Consiglio regionale (4.7.2022)

Un testo «ambizioso», ha rilevato per parte sua la forzista Pasqualina Straface, nell’osservare come abbia il merito d’abrogare il Piano Casa – «che moltissimi Comuni erano di fatto impossibilitati ad attuare» – e di risultare anticipatoria rispetto alla stessa legge nazionale in materia, come pure d’aver recepito tutte le osservazioni degli Ordini professionali (circostanza poi contestata da Amalia Bruni).

Il pentastellato Davide Tavernise, per parte sua, ha messo in guardia dalla probabile impugnazione per la mancata previa approvazione del Piano nazionale paesaggistico e la lesione di prerogative legislative esclusivamente statali.

Proprio questo punto in odg sarà la “scintilla” che farà poi recriminare il Partito democratico per il metodo della maggioranza, considerato inaccettabile, d’arrivare spesso con molti emendamenti direttamente in Aula e di tenere sedute di Commissione una o due ore prima della sessione d’Assemblea, impedendo all’opposizione di valutare adeguatamente i testi.

Rimodellate le norme sulle auto d’epoca

La normativa sui veicoli storici, avrà modo di rilevare la Bruni, è in realtà una legge “omnibus” che mette insieme questioni di vario tipo (per esempio, la proroga della liquidazione della Fondazione Calabria etica), mentre il piddino Alecci ha contestato l’attribuzione alla sola Aci del potere di riconoscere o meno la “storicità” di un veicolo, circostanza che dà diritto all’esenzione al 50% dal pagamento del bollo auto.

Sì all’assunzione di medici non ancora specializzati

Epilogo di seduta coi “fuochi d’artificio” grazie alle misure per fronteggiare la situazione emergenziale sanitaria. Contestatissima (Amalia Bruni) la previsione di poter assumere medici che ancora non si sono mai affacciati alla formazione specialistica; al contrario, vista la situazione emergenziale Laghi ha preannunciato il proprio voto a favore; Davide Tavernise ha fatto notare che per ovviare alle carenze in organico un contributo rilevante potrebbero darlo le agenzie di lavoro interinale.

Alla fine, sebbene dopo lunghe schermaglie, il Consiglio ha approvato a maggioranza anche questo provvedimento.

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