Altri 60 giorni per superare la crisi o fare una proposta di concordato ma ora è tutto in mano al commissario giudiziario
Messina – Il Tribunale ha dato il via libera al percorso per il riordino finanziario del Messina. La decisione, giunta rapidamente dalla II sezione del Tribunale civile (presidente Ugo Scavuzzo, giudice Daniele Madia, ha accolto l’istanza presentata dal club per gestire la propria situazione debitoria, scongiurando così, almeno per il momento, la procedura di fallimento che era stata sollecitata dalla Procura di Messina.
Il Tribunale ha dato 60 giorni di tempo alla società, che dovrà tornare davanti al giudice il prossimo 10 settembre con un piano per superare lo stato di crisi, presentando un concordato preventivo o qualunque altro accordo transattivo. Intanto dovranno versare subito 15 mila euro di costo della procedura e da oggi al settembre prossimo dovranno relazionare dettagliatamente ogni operazione superiore ai 5 mila euro alla commissario giudiziario indicato dal giudice, che è l’avvocata Maria Di Renzo. Alla commissaria dovrà anche andare una relazione periodica sia gestionale che finanziaria.
Ieri mattina, in Tribunale, il giudice delegato Madia aveva ascoltato le argomentazioni degli avvocati che rappresentavano il club peloritano, mentre il sostituto procuratore Fabrizio Monaco aveva caldeggiato l’inammissibilità dell’istanza.
La dirigenza giallorossa aveva richiesto un’estensione dei tempi per poter organizzare un programma di restituzione graduale delle passività accumulate. A supporto di questa richiesta, gli avvocati Giuseppe Cicciari e Gianpiero Picciolo, per conto del presidente Stefano Alaimo (detentore dell’80% delle quote, mentre il restante 20% appartiene all’ex patron Pietro Sciotto), avevano evidenziato l’intenzione del club di procedere con la prossima iscrizione al campionato di serie D.
La difesa ha depositato una serie di documenti finanziari, inclusi i bilanci degli anni 2021, 2022 e 2023, oltre all’elenco aggiornato dei creditori e dei relativi ammontari dovuti. È stato inoltre sottolineato che il Messina ha già intrapreso misure correttive, avendo ottenuto dall’Agenzia delle Entrate una rateizzazione per obbligazioni fiscali pendenti, il cui importo si aggira, secondo i legali, intorno ai 730 mila euro. Dopo aver esaminato la validità della richiesta di “regolazione della crisi”, il giudice ha deliberato in favore della società. I legali hanno fatto leva anche sul così detto Salva Calcio.

Ma Alaimo non ha rassegnato le dimissioni? Chi amministra questo club? Chi trasmetterà le relazioni al curatore? Mah, tutto molto strano…..domanda: chi iscrive l’acr e soprattutto chi farà la campagna acquisti?