CapitaleMessina: Variante al Prg goccia nell'oceano. Quali legami col Piau?

CapitaleMessina: Variante al Prg goccia nell’oceano. Quali legami col Piau?

CapitaleMessina: Variante al Prg goccia nell’oceano. Quali legami col Piau?

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mercoledì 09 Agosto 2017 - 06:10

Si eliminano 2,5 milioni di metri cubi di un piano che eccede di 21 milioni. Pino Falzea "teme" che i volumi in eccesso finiranno nel Piano innovativo in ambito urbano

La IV commissione consiliare ha esitato negativamente la Variante di Salvaguardia. “Il vecchio piano regolatore – ha detto il presidente di commissione, Maurizio Rella, era dimensionato per una città di 450mila abitanti, mentre oggi Messina ne ha 237mila”.

“Se ci sono 213 mila abitanti in meno rispetto alle previsioni – dice Pino Falzea, di Capitale Messina – il Piano Regolatore vigente è sovradimensionato di oltre 21 milioni di metri cubi (213 mila abitanti x 100 mc/abitante = 21 milioni 300mila mc). Quindi non ci pare che l’eliminazione dei 2,5 milioni di mc sia in realtà un grande risultato, visto che rimangono 18,8 milioni di mc circa non giustificati da alcuna necessità oggettiva, pronti ad "abbattersi" sul territorio messinese. Una scelta veramente coraggiosa, invece, per salvaguardare la città da ulteriori, inutili, aggressioni sarebbe stata l’azzeramento totale della edificabilità nelle aree di espansione e non delle sole aree caratterizzate da habitat prioritari nel piano di gestione della Zps o a rischio idrogeologico o a pericolo di frana. In aggiunta, non possiamo non stigmatizzare nelle parole del Dirigente comunale, la cattiva abitudine di ritenere le critiche nei riguardi dell’Amministrazione, come frutto di interessi oscuri e illegittimi”.

Capitale Messina se la prende anche con il dirigente Vincenzo Schiera, che aveva usato sarcasmo nei confronti dei critici e parlato di “interessi oscuri e illegittimi”. Già nel 1998, dopo l’adozione del Prg vigente, Falzea insieme ai colleghi presidenti dei diversi ordini professionali, aveva inviato all’assessore regionale al territorio e ambiente un documento nel quale si chiedeva di non approvare un piano regolatore errato.

Tornando alla attuale Variante di salvaguardia ambientale – prosegue Falzea – “non crediamo proprio che riportare su carta vincoli già esistenti (habitat prioritari) o cassare l’edificabilità in aree già estesamente costruite (zona Q) possa essere la soluzione ai problemi di governo del territorio di una Città Metropolitana, sulla quale rischiano di abbattersi quasi 19 milioni di nuovi mc, che non si è minimamente pensato di eliminare. E questi volumi in eccesso, dove “atterreranno”? La risposta la si trova, forse, nel Piano Innovativo in Ambito Urbano (Piau)? C’è un collegamento tra blocco delle attività edificatorie in alcune parti della città, mantenimento di un volume impressionante (circa 19 milioni di metri cubi) e Piau? E ci chiediamo anche se, nella zona “Q” citata da Schiera (frutto, tra l’altro, di una divisione in ambiti della Zona di Protezione Speciale arbitraria e riteniamo facilmente attaccabile in sede amministrativa), le lottizzazioni “importanti” anche per estensione non siano già state tutte approvate, con consistente consumo di nuovo suolo e pertanto il blocco delle edificabilità proposto sia inutile e dannoso, perché blocca solo i micro interventi in ambiti urbanizzati, che non pregiudicano gli equilibri ambientali ma costituiscono di contro ossigeno vitale per i piccoli operatori del settore dell’edilizia, colpiti da una crisi strutturale senza precedenti. Ci piacerebbe pure sapere se la Variante, anche ai fini di un rilancio del settore dell’edilizia e la conseguente ripresa dell’occupazione, preveda misure di incentivazione per la trasformazione e/o rigenerazione urbana o correttivi normativi che possano orientare l’impresa privata verso la eliminazione delle baracche in città, grande vergogna che ci portiamo dietro da un secolo. Per conoscere le risposte ai nostri quesiti, vista l’assurda secretazione di questo strumento urbanistico, non ci resta che attenderne il voto da parte del Consiglio Comunale, per poterlo poi studiare nel dettaglio, leggere tra le righe delle scelte operate, attendere il successivo voto sul Piau ed esaminare anche questo, e forse trovare, speriamo, limpide smentite alle preoccupazioni fin qui manifestate. Ma già adesso possiamo affermare con certezza che di Variante a “Volumi zero”, o di trasparenza e partecipazione, è bene che l’Amministrazione abbia il buon senso di non parlare più".

5 commenti

  1. L’ennesimo bluff di un’amministrazione forse più bugiarda che incompetente…

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  2. serra salvatore 9 Agosto 2017 11:52

    L’amministrazione comunale è il proponente, il consiglio comunale è l’organo preposto alla valutazione per poi esprimersi nel modo in cui ritiene giusto. L’interpretazione del concetto “ritenere giusto” è quella di salvaguardare il territorio ma nello stesso tempo è necessario, in un momento di crisi economica profonda e di abbandono delle aree agricole con il periodico incubo degli incendi e quindi di un dissesto pilotato delle stesse aree, a tutelare anche il cittadino. Ebbene la proposta andrebbe emendata nella giusta misura consentendo interventi su tutto il territorio oggetto di variante fino alla demolizione e ricostruzione degli immobili esistenti in linea con le leggi dello stato che incentivano la messa in sicurezza degli segue…

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  3. serra salvatore 9 Agosto 2017 12:00

    immobili fatiscenti nonchè l’utilizzo di tutte le aree agricole consentendo la realizzazione di piccoli manufatti con strutture leggere poggianti su piastre armate per evitare scavi di sbancamento destinati a deposito attrezzi e/o ricoveri diurni per i fruitori dei terreni senza che in esse si realizzino servizi igienici o scarichi di ogni tipo in deroga agli indici di zona stabilendo una superficie proporzionale al lotto vincolando invece le costruzioni per civile abitazione al possesso di requisiti di coltivatori diretti o similari – obbligando i proponenti ad una sistemazione idonea del proprio lotto al fine di evitare fenomeni di ruscellamento delle acque prima causa di smontamenti. Un’altra proposta interessante al fine di segue….

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  4. serra salvatore 9 Agosto 2017 12:10

    evitare spreco di acqua potabile per fini diversi da quello alimentare (utilizzo per apparecchi da lavaggio – utilizzo x servizi igienici – ecc.) ed evitare che le acque meteoriche vengano disperse in modo incontrollato su suolo pubblico visto che la condotta acque bianche del nostro territorio è limitata ed il più delle volte ostruita x mancanza di interventi, un emendamento che potrebbe in questa direzione, è di consentire a tutti la trasformazione dei solai piani di copertura in tetto a falde inclinate con l’obbligo di convogliare le acque piovane per il riutilizzo per fini non potabili. Tante altre proposte potrebbe andare nella direzione della salvaguardia dell’ambiente e dell’economia/lavoro che rende gli uomini liberi.

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  5. libero professionista 9 Agosto 2017 15:49

    Condivido Salvatore Serra, già consigliere comunale. Si definisce SVILUPPO SOSTENIBILE: lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali.
    In altre parole, è l’equilibrio tra la tutela ambientale e lo sviluppo economico, a garanzia di un’adeguata qualità della società e della vita.
    Se il solo sviluppo è certamente dannoso per l’ambiente, ne consegue che la sola tutela è dannosa per lo sviluppo.

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