Distributore S. Licandro. Dialogo 10 denunce 0. Bella vittoria per il -team-del presidente Russo alla chiesa di S. Francesco

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lunedì 07 Giugno 2010 - 19:39

Forse Dina e Clarenza le suoneranno queste benedette campane

Mattinata di Democrazia e Politica sabato scorso nel salone della chiesa di S. Francesco.

Merito del Presidente della Circoscrizione, Alessandro Russo, che ha dimostrato come sia possibile correggere gli errori applicando le norme esistenti.

Grazie al Presidente si sono incontrati politici e cittadini ed hanno individuato la soluzione capace di garantire contemporaneamente la tutela di un’area a verde e la salvaguardia di posti di lavoro.

Iniziativa concreta e costruttiva alla quale hanno partecipato esponenti della maggioranza e dell’opposizione con interventi interessanti e di spessore.

Queste iniziative portate avanti da giovani politici e la conseguente risposta dei cittadini, in termini di partecipazione e di proposta, fanno sperare bene.

E’ da ammirare anche chi ha avuto il coraggio di dire cose vere ma scomode, come il Consigliere Muscolino, sottolineando l’incongruenza esistente tra la denuncia dell’edificazione selvaggia ed il rilascio di tutti i pareri necessari per costruire ovunque.

A questo proposito sarebbe il caso di fare una riflessione più approfondita valutando gli effetti determinati dall’approvazione di una legge che depenalizza un reato.

In questo caso che colpa avrebbero le forze dell’ordine se non possono più arrestare i malfattori?

Chi si deve accusare della mancanza di repressione? i tutori della legge o chi ha reso esecutiva una norma sbagliata rendendo legale un reato?

Gli Uffici Pubblici come possono, loro malgrado, non applicare una legge vigente anche se sbagliata?

La risposta a queste domande è stata fornita (e rappresenta la sua vera vittoria) dal Presidente Russo dimostrando che è possibile cambiare le norme sbagliate attivando le procedure esistenti senza ricorrere a nuovi vincoli, altri Piani o alle denunce.

In questa maniera si afferma quanto sia costruttivo il confronto ed il dialogo e quanto sia improduttivo e sterile l’agire senza mezzi termini attaccando e denunciando tutto e tutti anche con argomentazioni inesistenti.

Attività oltre che dannosa anche controproducente in quanto si può essere costretti a rinnegare le innumerevoli interviste rilasciate e gli articoli scritti nei quali si sosteneva in maniera errata che il disastro del 1° ottobre era da attribuire agli abusivi insultando le vittime ed i sopravvissuti della tragedia.

Speriamo che la giovane leva politica si affranchi da questi atteggiamenti dando spazio al ragionamento ed al dialogo ed evitando l’influenza di chi è abituato a comportamenti oltranzisti e irrazionali.

Mettendo ai margini chi parla con grande competenza di tematiche evidentemente sconosciute arrivando a sostenere che i terreni agrari abbandonati conservano la loro fertilità quando lo studio dell’agronomia e della chimica pedologica trova il suo significato proprio nella valutazione delle numerose alterazioni che l’agricoltura induce nei terreni naturali facendo perdere loro fertilità e struttura, costringendo l’uomo a ripristinarle continuativamente mediante concimazioni e lavorazioni.

Chi confonde la copertura vegetale delle nostre colline, che è il risultato di un processo degenerativo indotto dall’abbandono delle coltivazioni dal pascolo abusivo e dagli incendi, con la macchia mediterranea con la quale si indica una formazione stabile con caratteristiche botaniche e pedologiche precise e lontane da quelle che caratterizzano l’attuale vegetazione collinare più vicina alla gariga od alla vegetazione steppica.

Chi afferma che conservare questo stato di degrado sia utile senza capire che i Parchi (così come le Zps od i Sic) sono istituiti per conservare habitat esistenti o che presentano possibilità di recupero e non per mantenere una situazione di degrado aumentando i dissesti. Per lo stesso motivo un organismo sano non è bisognevole di cure mentre uno malato deve essere curato e non può essere abbandonato a se stesso determinandone morte.

Chi sostiene che i Laghi di Ganzirri sono alimentati dalle acque piovane del bacino imbrifero di pertinenza ignorando che questi laghi sono approvvigionati dal mare e quindi sono salati. Pertanto, l’improvviso abbassamento della salinità a seguito dell’aumento di acqua dolce (piovana) determinerebbe l’alterazione completa di un habitat stabile sviluppato ed adattatosi ad un ambiente più simile al mare che ad un lago d’acqua dolce.

Chi invoca le attività economiche quando lotta per aumentare le (almeno) cinque autorizzazioni rilasciate da cinque Enti diversi, necessarie per scavare un pozzo trivellato per poter irrigare i propri campi, chiedendo l’istituzione del Parco e l’attuazione del Piano Paesaggistico. Quale imprenditore opererebbe con tale carico burocratico?

Chi non comprende come la mera citazione cronologica di un evento sia fine a se stessa se fatta in assenza dell’analisi di contesto, delle cause, dei rimedi attuati e dei risultati ottenuti con tali provvedimenti.

Chi nega la realtà dei fatti sostenendo come la precedente Commissione di Valutazione d’Incidenza ha operato senza applicare la complementarietà quando è noto e facilmente riscontrabile che i progetti sono stati tutti richiamati e rivalutati e la stessa Commissione, per iscritto, ha prima chiesto la modifica dell’attuale PRG e successivamente ha denunciato (sempre per iscritto e sulla stampa) la mancanza del Piano di Gestione e l’incompatibilità ambientale tra il territorio e le previsioni dello strumento urbanistico.

Chi accusa, quali artefici di gravi episodi di aggressione al territorio, professionisti che avevano proposto il recupero di aree degradate o attestato come non era possibile edificare in certi siti.

Se la nuova classe politica riesce ad affrancarsi da queste argomentazioni si potrebbe preannunciare una nuova stagione per la città iniziando il recupero delle nostre colline, creando nuovi posti di lavoro, migliorando il territorio senza gravarlo di nuovi ed ulteriori vincoli e, soprattutto, assicurando la sicurezza degli abitanti.

In ogni caso, ascoltando certi interventi, è possibile comprendere i motivi per i quali un territorio come il nostro versi in stato di dissesto nonostante abbia dato i natali ed ospiti eminenti scienziatoni ambientali. (Correlati in basso gli ultimi articoli sull’argomento)

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