Maltempo il giorno dopo. Il consigliere comunale Chiarella e il meteorologo Filloramo -interrogano- il Sindaco

Maltempo il giorno dopo. Il consigliere comunale Chiarella e il meteorologo Filloramo -interrogano- il Sindaco

Maltempo il giorno dopo. Il consigliere comunale Chiarella e il meteorologo Filloramo -interrogano- il Sindaco

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mercoledì 02 Marzo 2011 - 00:07

Chiarella e Filloramo chiedono perchè non è stata ascoltata l'allerta e propongono, per l'ennesima volta, investimenti concreti per il monitoraggio meteorologico

Il consigliere comunale Giuseppe Chiarella, con il supporto scientifico del meteorologo di MeteoWeb.it Salvatore Filloramo, ha inviato una lettera aperta al Sindaco Buzzanca per “ capire come mai non sia stato dato risalto all’allerta meteorologica diffusa con largo anticipo e in modo dettagliato da enti privati e da professionisti della zona, a titolo gratuito, anche sul web”.

“La nostra città – si legge infatti nella nota – anche questa volta è stata colpita da una cruenta ondata di maltempo a carattere alluvionale e solo la provvidenza divina ha evitato la perdita di altre vite umane, ma i danni materiali e d’immagine ancora una volta sono incalcolabili. Come al solito i villaggi collinari hanno subito i maggiori danni ed i nostri concittadini trascorreranno ore interminabili a spalare fango e recuperare i propri beni. È inconcepibile che alcuni villaggi come Cumia Inf. e Sup., ma potremmo citarne tanti altri, risultino sempre isolati, come i fatti di cronaca riportano ad ogni acquazzone che si abbatte nelle suddette zone. Il governo regionale e più precisamente il governatore Lombardo dovrebbe spiegare alla nostra comunità come mai non abbia previsto delle figure professionali, come più volte richiesto con atti formali, in grado di garantire un monitoraggio responsabile nelle aree più sensibili del territorio messinese ed invece, come riportato anche dagli organi di stampa, dando spazio a consulenze certamente meno specialistiche rispetto ai problemi summenzionati. Se qualcosa non è andata come doveva è un altro discorso, il che merita forse qualche spiegazione. La scorsa notte, più che mai, la situazione meteorologica doveva essere seguita senza distrazioni per i seguenti motivi sotto elencati:

• Sui monti Peloritani e sui Nebrodi resisteva ancora la neve caduta nel fine settimana in occasione della precedente perturbazione, in qualche caso ancora abbondante con svariati centimetri. Essa, a causa delle temperature in aumento, alimentava i torrenti e le falde acquifere saturando il terreno

• Dal Canale di Sicilia avanzava un fronte temporalesco molto intenso chiaramente segnalato dal radar con fulminazioni impressionanti e incessanti sin dalle prime ore della serata del giorno precedente.

• I parametri in quota indicavano altissimi tassi di acqua precipitabile proprio sulle nostre zone, il tutto accompagnato da correnti miti, altamente instabili ed umide di scirocco, potenzialmente pericolose sia per le zone ioniche che per lo Stretto di Messina-.

Secondo il consigliere Chiarella e il meteorologo Filloramo, “tutto questo doveva fare preoccupare ed allertare per tempo tutti gli enti o ordini di ogni grado, soprattutto per il fatto che l’ingente quantità d’acqua si sarebbe riversata sulla neve in alta quota, sommandosi dunque a quella proveniente dallo scioglimento della stessa. Il terreno saturo non avrebbe potuto mai gestire alcuna pioggia fuori dal normale. E’ importante sottolineare che accumuli superiori a 100/150mm erano difficili da ipotizzare 24h prima dell’evento, ma i millimetri pronosticati da tutti i modelli matematici in questione erano comunque fortemente preoccupanti. Anche soli 50mm caduti a regime alluvionale avrebbero arrecato serie difficoltà, perchè oltre ai litri d’acqua su metro quadrato concorre soprattutto la violenza e l’accelerazione con la quale essa si riversa al suolo, causa principale dei fenomeni erosivi e scivolamenti”.

“Alla luce di quanto esposto – concludono – si spera che gli enti e gli organi preposti, anche a tutela della pubblica incolumità, possano investire sul monitoraggio meteo h24 nello Stretto di Messina, fin’ora troppo precario e insufficiente per gestire l’intera Provincia”.

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