Il giudice del Tribunale amministrativo Zingales dà ragione al Codacons che nei giorni scorsi ha presentato un’istanza per chiedere la sospensione del provvedimento. Il presidente Cardile: “Il provvedimento è destinato a divenire un importantissimo precedente nel campo della tutela ambientale, in tutta la Provincia di Messina-
Il caso dello scempio di Isola Bella documentato nelle scorse settimane sulla pagine di Tempostretto.it grazie al video-shock inviatoci dall’ambientalista Silvano Bambara (correlati in basso tutti gli articoli), vede oggi scritta un’altra pagina del proprio libro, questa volta però non nera come quelle sfogliate finora.
Ma riepiloghiamo brevemente gli ultimi sviluppi che, lo scorso 18 giugno, hanno visto l’entrata in scena del Coodacons di Messina. Il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori che ha inoltrato alla Procura della Repubblica un documento riguardante tutti i lavori effettuati negli ultimi 4 anni presso la riserva Naturale Orientata dell’Isola Bella di Taormina. In particolare si è chiesto l’intervento della Procura per verificare se i lavori eseguiti fossero conformi alla legge, se potessero essere autorizzati o se al contrario si configurassero le fattispecie punite dalle norme penali poste a tutela del paesaggio, delle aree naturali protette e per il deturpamento delle bellezze naturali.
Da non sottovalutare poi un altro aspetto, quello riguardante l’ormeggio e l’ancoraggio all’interno della baia, nella zona adesso denominata “B”, ed anch’esso finito del “mirino” del Codacons : una prima ordinanza della Capitaneria (46/2001) imponeva il divieto di entrare nell’area della baia, divieto successivamente abrogato da un seconda ordinanza (116/2009) che invece ne ha ripristinato la possibilità di ancoraggio e ormeggio. E proprio su questo secondo Punto che il Coordinamento delle associazioni ambientaliste annuncia oggi un importante successo: il presidente del Tar di Catania ha infatti sospeso con effetto immediato il provvedimento del 2009 evitando così che la riserva, come spesso avvenuto negli ultimi anni, venga assediata dai barconi delle escursioni che entrano nella baia con il motore acceso sino alla riva, in mezzo ai bagnanti ed ai turisti.
Soddisfatto il presidente provinciale Antonio Cardile: “Si tratta di una situazione che purtroppo si ripete ogni stagione estiva da quando il WWF non è più il gestore della riserva e, nonostante le plurime segnalazioni e diffide, non era stata ancora risolta dalle Autorità competenti. Il Presidente del Tar Vincenzo Zingales, in accoglimento delle istanze avanzate dal Codacons qualche giorno addietro, con decreto cautelare n. 911/2010, ha oggi accolto la domanda di misura cautelare da noi richiesta, sospendendo con effetto immediato l’ordinanza della Capitaneria di Porto”.
Nel decreto presidenziale del TAR, si evidenzia che la protezione dell’ambiente è imposta dall’art. 9 della Costituzione e che “nell’ambito del giudizio di graduazione gerarchica degli interessi pubblici e privati … il fondamentale interesse pubblico alla difesa dell’ambiente deve ritenersi che assurga a valore primario assoluto che si colloca ai più alti livelli della scala di priorità giuridiche (così come il diritto alla salute tutelato dall’art. 32 Cost.). Il Presidente del Tar ha anche chiarito che “in particolare il paventato pregiudizio alla fauna ed alla flora della Baia dell’Isola Bella di Taormina derivante dall’abrogazione dei divieti di ormeggio e di ingresso dei natanti … è ovviamente destinato ad aggravarsi di ora in ora nel periodo estivo, in modo tale da non consentire la dilazione della misura cautelare inibitoria” sino all’udienza – in camera di consiglio – fissate per il prossimo 22 luglio 2010.
“La decisione del Tribunale di Catania – conclude Cardile – è destinato a divenire un importantissimo precedente nel campo della tutela ambientale, materia troppo spesso sottovalutata sia Taormina sia in tutta la Provincia di Messina, ed è stato emesso in applicazione della riforma operata dalla Legge n. 205/2000 che, in ipotesi di “estrema gravità ed urgenza”, consente la possibilità di adozione di provvedimenti cautelari in tempi particolarmente brevi da parte del Presidente del Tribunale Amministrativo”. Il prossimo “round” della sfida del Codacons alla Capitaneria di Porto è quindi previsto il 22 luglio, data in cui il TAR si pronuncerà nuovamente, stavolta in composizione collegiale, sulle richieste cautelari avanzate.
