Il sindacato, davanti a Palazzo Piacentini, a Messina, per "accendere i riflettori sulle enormi criticità"
MESSINA – Inaugurazione dell’anno giudiziario. Cgil e Fp Cgil “in presidio a tutela
delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto giustizia”. Presidio della Funzione pubblica del Cgil questa mattina davanti Palazzo Piacentini, con la presenza del segretario generale Francesco Fucile, del responsabile delle Funzioni centrali Sergio Fucile e dei dipendenti degli uffici distrettuali. Presente anche la Cgil di Messina con il segretario Gìgenerale Pietro Patti.
«L’iniziativa di oggi – hanno dichiarato i due dirigenti sindacali -, vuole accendere i riflettori sulle molteplici criticità irrisolte nel Ministero di Giustizia. Lavoratrici e lavoratori giudiziari devono
oggi confrontarsi con una organizzazione ormai vecchia, inadeguata e gravata da mille vincoli, che
non permette di rendere l’amministrazione della giustizia competitiva e al passo con i tempi. Gli
standard di efficienza ed efficacia vengono meno a causa delle carenze ormai sistematiche e
strutturali di personale dipendente, con scoperture superiori al 35% e un’età media di oltre 58 anni”.
“E’ necessario investire – continuano ancora i rappresentanti sindacali -, sulla valorizzazione della
professionalità maturata e il diritto alla carriera, rinnovando finalmente un contratto integrativo
fermo a 15 anni fa. Occorre, altresì, rendere strutturale l’Ufficio del Processo traguardare
l’obiettivo della stabilizzazione di tutto il personale precario assunto con il Pnrr, che ormai non
basta nemmeno a coprire le carenze spaventose che registriamo in tutti gli uffici giudiziari».
“La Cgil sostiene la protesta dell’Associazione nazionale magistrati”
«La Cgil di Messina sostiene la protesta dell’Associazione nazionale magistrati e delle
lavoratrici e dei lavoratori della giustizia contro la riforma del governo sulla separazione delle
carriere tra giudici e pubblici ministeri. Con questa riforma – dichiara il segretario generale Pietro Patti – si
modifica l’assetto della nostra Costituzione non risolvendo i problemi strutturali del nostro sistema
giudiziario, a partire dalla carenza di personale nei tribunali. Questa riforma è parte del tentativo di
minare alla base la nostra Carta costituzionale, agendo coerentemente con un disegno del quale
sono parte integrante la legge sull’autonomia differenziata e il disegno di legge sul premierato.
Sono tutti tasselli di un modello autoritario di trasformazione della nostra democrazia, in contrasto
con i principi di bilanciamento dei poteri, uguaglianza e solidarietà che sono a fondamento della
Costituzione Italiana, antifascista e nata dalla resistenza».

giorgia meloni ancora non ha capito che tre quarti degli italiani non la sopporta
L’avete sparata la fesseria…quando mai siete stati accanto a qualunque lavoratore ?