Edicolanti a rischio: “Rete di vendita al collasso. Il Comune intervenga”

Edicolanti a rischio: “Rete di vendita al collasso. Il Comune intervenga”

Emanuela Giorgianni

Edicolanti a rischio: “Rete di vendita al collasso. Il Comune intervenga”

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venerdì 09 Novembre 2018 - 10:48

Il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai e Missione Messina mettono si fanno portavoce della preoccupazione di tutti gli edicolanti. Denunciano un aumento generalizzato dei costi e la mancanza di interlocuzione istituzionale col Comune

Il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai (SNAG) e Missione Messina si sono uniti nella Sala Ovale di Palazzo Zanca per chiedere all’amministrazione comunale di prendere provvedimenti in favore della rete di vendita degli edicolanti. Svariate dinamiche – hanno sottolienato nel corso della conferenza stamapa – hanno provocato l’aumento generalizzato dei costi sull’anello più debole della filiera editoriale, appunto, le edicole.

La tassa di occupazione del suolo pubblico della nostra città è la più alta d’Italia, dal 2011. Tali regolamenti obsoleti e la pressione fiscale comportano il rischio di chiusura delle edicole, mezzo d’accesso primario per i cittadini all’informazione, beneficio della collettività, secondo il diritto di essere informati sancito dall’art. 21 della Costituzione.

Sono diversi, ma per nulla difficili da realizzarsi, i provvedimenti ritenuti necessari, ai quali si appellano Santi Daniele Zuccarello, presidente Missione Messina; Stefania Murgo, consigliere SNAG e Carmelo Picciotto, presidente Confcommercio Messina, dando voce alle esigenze di tutti gli interessati. Prima di tutto un incontro, non ancora ottenuto, col Sindaco, affinché venga nominato un assessore che segua l’ufficio patrimonio, abbandonato da ormai cinque anni e ancora non riassegnato, e la costituzione di un tavolo tecnico in grado di censire i rapporti esistenti tra edicole e Amministrazione Comunale.

Importantissimo, inoltre, l’abbattimento della tassa sulla Tenda. Le Edicole costituiscono una categoria atipica, come sottolinea Murgo, non hanno diritto a scegliere il prodotto da vendere, non possono attuare sconti e il 19% è già defiscalizzato, e a Messina la loro condizione è ancora più complicata. Abbiamo 68 edicole sul suolo pubblico, col tasso più alto di Italia, mentre qui pagavamo 300 euro, infatti, a Trapani ne pagavano 20. Grazie a questa battaglia, portata avanti dal 2013, il 12 aprile 2018, la Giunta Comunale ha deliberato una riduzione momentanea del 40%; il canone di occupazione del suolo pubblico è adesso di 180 euro al metro quadro, ma risulta ancora troppo alto rispetto a quanto prevede la sentenza del 29 ottobre 2018 del CGA (di solito ruota intorno ai 50- 60 euro), che impone l’obbligo di restituire le somme versate in più.

È necessario, ancora, predisporre un piano di localizzazione per sanare ciò che contrasta le esigenze rivelate dal codice della strada e l’applicazione del protocollo FIEG-ANCI (Federazione Italiana Editori Giornali – Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Dopo l’incontro svoltosi con l’assessore Musolino sila speranza è che le cose possano presto migliorare, rendendo Messina una città competitiva e globale, pronta ad offrirsi al mondo. O perdita per un’edicola è una perdita per la città. L’ottica deve cambiare, il suolo deve divenire opportunità per dare lavoro non per toglierlo e ogni edicola uno strumento per dare bellezza e servizio alla città, non dimenticando la sua funzione irrinunciabile, non si tratta semplicemente della vendita di carta stampata ma della diffusione e della tutela della libertà di pensiero, conoscenza e informazione, beni inalienabili all’umanità.

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